L'incondizionato

Stasera non ci vedremo: AWKid ha la febbre. Ormai è dai giorni del quarto fine settimana di dicembre e che non abbiamo un fine settimana intero da amanti.

In questo paio di giorni ci siamo scambiati pensieri, tentativi di condividere colle parole strette ed asciutte, emozioni che appaioni su piccoli visori, lontani uno dall'altro e così vicini, che ci manchiamo. Mi manchi di baci di tutto, orsona, carciofone. Attendiamo con trepidazione venerdì sera, anche, con un po' di sana scaramanzia: cos'altro potrà succedere? Sono due mesi ormai che non siamo carnalmente vicini, intimi per più di qualche ora.

Tutto sommato va molto meglio, vero, A-Woman? E' come se fossimo stati vaccinati all'impossibilità di vederci. Questo ha fugato, in gran parte, almeno ora, i fantasmi cattivi della lontananza, quelli si inacidivano nella seconda settimana, viravano all'indaco, al bruno, ai colori marci e fetidi, fantasmi che diventavano incubi del mercoledì, del giovedì che preced(eva)no gli agognati venerdì, i venerdì del focolare in cui torniamo al tatto dei corpi che uniscono intimamente, al benessere della lussuria fautrice d'armonia. Cuore, ana-hata, non colpito, l'incondizionato.

Ora sono quasi nove settimane. Pare sia diventata una questione anche di cuore, non è più condizionato dal non-corpo. Siamo più completi, ora. Non solo di pelvi e pancia, amore anche di cuore.

 

(hop-frog)