domenica 31 dicembre 2006

Vivi!

Augurati di vivere.

Lascia andare il pendolo, non trattenerlo.

Non avrai gioia né delizia, non ci saranno peschi e melograni, non ci sarà il rosso carminio e il blu cobalto.

Senza tormento, senza  lacrime,  non ci sarà letizia e vita copiosa e frutti, senza spine, senza il morire un po', non il profumo e il velluto delle rose del sangue.

Vivi, vivila codesta vita, che presto sarà finita. Ti accorgerai se avrai vissuto e trepidato ed amato, se avrai pianto e abbracciato.

Sta arrivando al capolinea, sei rimasto solo tu, sei ancora freddo di vivere? Ce l'hai fatta, ora è tutto fermo, solo qualche istante, il conducente ha spento e sta scendendo. Ecco respira che al termine del sospiro, sarà freddo, buio. E fermo.

Ricordati di vivere, una buona vita per i nuovi giorni che verranno.

Auguri.


spine 002(tomoski)

Commenti di Caienna

Le ho detto, tra i baci e poi seduti a cena, finalmente un pasto, preparato insieme, colle nostre mani e poi mangiato con letizia e appetito. Farfalle allo sgombro e orto di Sicilia, un paio di carciofi alla giudea, pane di farro e una fettina di torta della nonna. Vermentino di Sardegna. E il fuoco.

A metà cena le ho detto quello che non andava. Quello che ha rotto la stima.

Recalcitrante sulle azioni, non hai voluto investire tre sere sulla nostra relazione.

Qualche scusa, ma mi mu. Palle. Avevo organizzato solo per noi due, solo la sera, per tre sere. Magari due AWKid col babbo e una con i tuoi.

Sii sincera e non raccontarti palle, è solo un volerti male. Se c'è una cosa che va male in una relazione necessita quasi sempre di lavoro su entrambi i fronti.

Allora, se tu non partecipi, io non mi fermerò, non puoi fermarmi. Andrò là e parlerò del mio immaginario, del fatto che non accondiscendi, le tensioni che crea. Che mi piace darti la mano in genere, mi piace che tu la prenda e ti lasci tirare. E ora, si è un po' inceppato questo meccanismo.

Ma sono cose che mi riguardano, AMan.

No, il mio immaginario riguarda me. Anche te, se vogliamo. Ma hai deciso che non ti riguarda. Sii felice, per me sei importante, passerò quattro sere per noi. Sei polare, va bene. Quindi solo tu potrai decidere quando voler capire come migliorare alcuni tuoi meccanismi.

E' stata la prima volta che l'orsone ha parlato un po' sopra le righe. Determinato.  Ti sei un po' inalberato, le aveva detto. Un po' stupita e compiaciuta. Quella foga, la risolutezza avevano sgombrato gran parte delle nubi. Giusto in tempo per vedere, vedere un po' di volta scura, qualche astro là sopra..

Ci pensavo,  anche se cocciuta e polare e, quasi rudimentale, semplice all'eccesso su alcune cose, rozza, ursina, mi piaci proprio così. Si dice che sia amore quando prendi l'altro e ti piace anche coi suoi diffettacci. Allora come credo, sono innamorato. Molto. Vieni qui che ti bacio un po'.


Dopo cena le ho chiesto: e il diario? hai ancora voglia di leggere il nostro diario.

Ho paura. Di ciò che hai scritto.


Paura = Voglia


Ancora una volta.

E' andato a prendere il piccì, lo ha portato vicino al fuoco. Che gioia, leggere insieme, dopo settimane. Lei leggeva, sorrideva, rideva. A volte il viso si faceva corrucciato. E UnUomo, ha mandato qualche SMS ad amici, per la tensione. Poi i baci, lei gli ha chiesto di sedersi al suo fianco. Mannaggia, capisci cosa abbiamo fatto e scritto, cosa hanno scritto? ha detto, infine.

Le ultimi cinque pagine, prima di andare a letto.

Quelle con commenti al pepe di cayenna.


La novia y su madre

Venerdì sera - domenica mattina

Il tempo per ritrovarsi, per ritrovare la nostra soavità. Quante cose in queste ore, difficile la sintesi, ci sono manciate di dettagli e momenti che hanno riportato l'incanto.

A-Woman, l'incanto, ecco cos'è, l'incanto della soavità ritrovata, forse mai smarrita.

Si, AMan, io non sono mai stata in dubbio, sono sempre stata innamorata. E' che mi fai paura. Poi quella notizia. Hai un cazzo virulento. Per fare il mio bimbo, con un uomo di cui non ero innamorata, un'anno dritti abbiamo impiegato. Noi un paio di volte ed è successo. Sono innamorata di te e con te non faccio un bimbo. Mi sembra paradossale.

Sai, a volte siamo due segaioli delle menti: ci porta in alto ma anche molto in basso. Ci siamo accesi la centrifuga e ci siamo messi dentro, regolando il numero di giri, girando la manopola a sinistra o a destra, a casaccio. Insieme, tu, una donna, io, un uomo. Due cancri così, nella centrifuga emotiva. Le ha cinto le mani intorno la testa, per una volta non per tirarla a sé per baci irruenti, ma per quel gesto, ahahaha, ha mugolato, colla corona di mani che andavanon in alto e basso. Segaioli mentali.


Eravamo in treno, questo grigio topo di un inverno di nebbia. Mi aveva portato a casa la spremuta, quel rito bandito dalla cura omeopatica, che ha bandito il ritrovarsi, il vedersi per qualche mistante, la mattina, un bicchiere in mano, sull'uscio, occhi negli occhi, solo qualche secondo ogni mattina, non importa il freddo che fa.

Ora C'è il grigio di interminabili giorni di pioggia, il lercio, lordo, nero salata, fumo, e polveri, non è pioggia è nebbia fredda di una siccità che asciuga, screpol, crepa la natura e le anime che ci vivono.

Di ritorno dopo un giro in città, trovarsi come innamorati in giro in qualche provincia lontana, nelle terre dove scopri, ad ogni angolo, una torre pendente o pietre vecchie, muri poco lineari e il fascino, l'incanto di scoprire tutto, occhio per aria, i nasi un po' freddi per una giornata di fine anno. Era per il compleanno di un amico caro di AMan, uno di quello che lo bacchetta, per gli eccessi che sovvertono una morale tradizionale e stabile, quella senza centrifughe e grilli in capo, quella del sacrificio e del dovere. Per prendergli un paio di libri, perché se li scambiano, li leggono e poi si confrontano, si punzecchiano, ridono e si danno delle bacchettate, delle mazzate intellettuali. Vieni giù tu. Alzati tu, invece. Tantra per due e un altro, quel mix di pensiero anarchicosessualestremo, l'abbattimento sistemtico delle convenzioni e dell'ipocrisia che trattiene. Dal soffrire, dal fare i danni, ma anche del gioire, del gridare ,in aria, in quel salto nel blu di un panorama sfolgorante.

Scesi dal treno un paio di acquisti e poi via a casa. Stanchi, un po' strizzati nella debolezza della convalescenza, fosse di anima rotta o che si era accartocciata o quella di una convalescenza di una banale e virulenta influenza.


E dopo il molto desiderarsi, i baci schioccanti, quelli obesi, di Natale, e indecenti che facevano voltare i passanti, strappavano qualche sorriso e chissà quali pensieri sull'insensatezza dell'amore e della passione. Ecco a scherzare sui bei marcantoni che passavano o sulla

ci simao addormentati e abbracciati a metà pomeriggio.

Soave.

Si perché la soavità è stata di questo giorno.

Mi sento rinata e tranquilla.

UnaDonna, io sono stato intuitivamente, senza dimostrazione logica su fatti dimostrabili, che sia una prova. Una prova da superare. Sono sereno.

Ecco, non sono più così convinto.

Convinto di cosa?

Che sia da fare, come il meno peggio dei mali.


A-Woman lo ha guardato a lungo, in silenzio.

Sai che l'ho detto a mia madre? Fulmini e saette e sanpancrazi che venivan giù a josa.

Ha abortito, lei, una volta. Non mi ha mai parlato di quello.



Sono più tranquilla, dopo queste ore. Dopo i frantumi di ieri mattina, ora sto bene, stiamo così bene insieme. Mi sento come rinata.


La novia y su madre


(florgarduño)

*&^xx@!!

#*&^%$xx!@#

Perso oltre un'ora di post...

merda puttana galera

sabato 30 dicembre 2006

Prossimità affini

Visti dopo cena. Incontrati.

e Parlati. Finalmente.

L'assenza di comunicazione, i sospesi, stavano doventando un macigno che toglie il respito da ogni secondo che passa.

A-Woman? anima di donna in torsione spasmodica. Sai cosa vuold dire? puoi capire quando sono andata in ospedale, quando guidavo nella nebbia, ore 6.15 del mattino? Puoi provare questo?

AMan ha immaginato, i ferri, le gambe aperte, il raschiare nella pancia, nel ventre.

La mente ha, per un istante, provocato quel senso di nausea, vertigine, di mancamento, quello che provi quando sei sotto i ferri in anestesia locale (epidurale va anche bene), quando vedi il sangue e i ferri che tagliano, segano, perforano carni, cartillagini e tessuti spugnosi o ossei o connettivi. Tutti l'hanno vissuto. Per un attimo è stato una donna che nega sé stessa. Per un attimo. La nausea, il vomito, il clangore di macerie dentro. Manca il corpo ciò che è potente, non si può replicare, però.

Abbiamo parlato, per ore, seduti sul divano, in casa di A-Woman. Sono cambiati i luoghi, la logistica, in questi giorni.

Percepiamo, quando riusciamo a parlarci, che le prossimità affini ci sono, numerose. Basta solo cercarle. Indirizzare là la mente. Per trovare ciò che si sta cercando.

Senza volerlo, volerlo ragionevolmente, siamo finiti per abbracciarci. E poi i piccoli baci e quelli grandi. Abbiamo fatto l'amore. Inconscientemente dei limiti emotivi e morali che ora si aggirano come nebbie inquinanti, acide, corrosive, inibitrici.

Quando capisci, quando ti ridici le cose buone, le delikatessen, sia pur con occhi sgranati (per non potersi capacitare della sparizione, ci sono, le puoi quasi toccare ma nella mente non le vedi, la mente che cerca nella bisaccia nera sul retro) risenti tutto il trasporto. Ce lo siamo chiesti, viso a viso, entrambi: fare l'amore? Ti desidero. Ti desidero e questo è tutto ora.

Lei si è sodomizzata, con un goccio di olio extra vergine di oliva, la casa di A-Woman non è attrezzata, lui era andato a trovarla solo per parole e un abbraccio. Era scoccato tutto, quel guizzo negli occhi, quando le aveva detto "a Trieste ti avrei dovuta inculare di più". Era già venuta, UnaDonna. E si è alzata, ha preso l'olio, l'ha spalmato, si è seduta. Piano. Ti desidero sempre in quel modo, gli aveva detto.

C'è questa miscela narcotizzante di amore al limite del ragionevole, con febbre equina, sconcertante, che non segue logiche, o almeno non le segue per molto.

Era poco logico quando siamo tornati, dopo, dopo settimane,  a giocare, UnUomo a sberleggiare i glutei di lei, stava andando in bagno per le abluzioni "post", poi le ha appoggiato la bocca sul ventre, seduta sul bidet, quel ventre così tragico ora, per ripetere, con pernacchiette, le sequenze ritmiche delle sberle "chiappali". Tornati a ridere dopo secoli di poche ore, di pochi giorni.

Il commiato ed AMan è tornato a casa sua. Buonanotte, A-Woman. Questa è una storia più grande di noi, a volte cadiamo, inciampiamo, i capitomboli sono dolorosi, lasciano lividi, ecco il rischio di andare al massimo. Tornato a casa, lui febbricitante, per poterla lasciare dormire, dopo una notte insonne. E' stata una cosa buona, serena, d'affetto, questa volta, tornare a dormire ciascuno nella propria tana.


E' tutto rimandato, seconda decade di gennaio, nella prima una visita in consultorio. Tempo per pensare. Il destino ha voluto che ci siano vari giorni "inerti" ora.

Il 4 la consulenza per UnUomo.

Siamo entrambi confusi, non ci capacitiamo. Anche se abbiamo visto, sentito, che affrontando il toro per le corna, ecco che torniamo anche oltre al capacitarsi.

+ grande di noi

Eros, dio dell'amore nella mitologia greca, detto Cupido dai Latini, un dio nato da Afrodite ed Ares ed allo stesso tempo una forza generatrice ed un'attrazione nata dal caos. [...] un sentimento primordiale, insensato, ingiustificato ed appagante che sfugge ad ogni regola logica, tanto potente da causare danni a cui nessuno può porre rimedio, né uomini né dei.



o Amici di Eros, Amici




E' una storia grande questa, a volte più grande di noi. E così  facciamo dei capitomboli, siamo umani, anche mediocremente umani. Si, la nostra autostima morale è in sbandamento, ora. Eccoci al comportamento che inizia a cozzare coll'etica della vita. Thanatos esiste. Non riesci a capire se si stratti di un corpo forte, volitivo che si dibatte negli ultimi aneliti negli ulitmi respiri di vita, o se sia solo una prova, una di un destino che ci sfugge.

C'è il periodo sgraziato dell'adolescenza, non più innamoramento infantile e neppure amore adulto, un ibrido di voci a volte in falsetto a volte profonde, tettine o baffi spelacchiati.

C'è la potenza dell'eros che colma lacune che non dovrebbero essere colmate e che disgrega ciò che sembrava consolidato.

Amanti irresponsabili, superficiali, bambinoni (e considera che c'è una buona metà di accezioni positive per questo, sia pur non quelli di morale e cultura serie e seriose), sperimentatori inesperti di noi.

In questi giorni attraversiamo spazi emodelici dove sono le emozioni a sostituirsi ai neuroni ed alle sinapsi impazzite. Tempeste di emozioni contrastanti, incongruenti, asincrone che si alternano in ordine casuale.

Nulla a caso.

I nostri fisici, i corpi, le membra custodia di animo e spirito, sono grigi, influenzati, acciaccati in questi giorni. La debolezza che ne consegue impedisce reazioni iperergiche, violente, permette l'ascolto e la riflessione. La meditazione. Sul disastro? l'evento? la creazione? cosa scrivere qui? in cui siamo incappati e che non siamo capaci di gestire come coppia consolidata. Non ora. Qualche mese fa sì, non ora. E allora capisci che ciò che crepita, salendo inesorabilmente dal basso, è la crepa del tempo, della vita e della morte.  Non è la morte questa? o solo un istante nella morfosi?

Dalla polvere cosmica siamo scesi a capofitto in liquami organici, in compostiere fermentanti, gli odori e i colori sono poco brillanti, per nulla glamour, ora.

Lo scrivere inizia ad assumere, nel turbinio degli accadimenti, più connotati terapeutici che di conservazione della memoria.



(marinaabramovic)

giovedì 28 dicembre 2006

XVIII mese

Rosa blanca, toranks


E un errore ho commesso - dice -

un errore di saggezza

abortire il figlio del bagnino

e poi guardarlo con dolcezza


ma voi che siete a Rimini

tra i gelati e le bandiere

non fate più scommesse

sulla figlia del droghiere



Fabrizio de André

Rimini

Rimini


UnaDonna è arrivata poco prima delle 19.

Abbiamo acceso il fuoco. Qualche carezza e un incontro di occhi.

Ho mal di pancia, sono tesa, preoccupata.

Qualche boccone insieme, il crepitare delle fiamme. UnUomo ascoltava, ancora colla febbre.

Ha fatto la pipì nel vasetto, è da quando sono piccola che non succede. Si regredisce sempre, A-Woman.

Ecco le due barrette, test di gravidanza positivo.

Gli aveva detto perché non avrebbe tenuto il bimbo, non ora, sì fino a qualche mese fa.E poi AWKid? Ma subito le parole erano tornate a noi due, a questa storia di amore eccessiva, mi fa paura, AMan, tu sei iimpegnativo, molto impegnativo, e non considerarlo un complimento.


Cosa dici tu? Dico che io sono sereno, ma ho la testa via,sono confuso. Sono molte le cose che mi piacciono di te, anche se alcune delle tue doti preferite ora sono cadute in disarmo.  Io lo farei un filgio con te. Ma...

C'è qualcosa che non va, in questa storia, A-Woman. Mi rendo conto.

E tu? Come stai? Cosa c'è?

A-Woman è rimasta in silenzio, lacrime scure di mascara.

Qualche telefonata alla ginecologa, sempre occupato, poi un altro paio per avvisare che domani sarebbe arrivata tardi al lavoro, un consiogli da un amica che lavora all'ospedale.

AMan, tu sai di quella iniezione che entro la prima settimana ti fa venire il ciclo?

No, conosco la RSU, ma non questo tipo di trattamento.

E il silenzio che si faceva più realista, non è più il tempo delle scommesse.

E tu? Sono confuso devo aspettare il 4.

Ma sei convinto?

E' il meno peggio dei mali. Sei tu che devi essere convinta. Ora convincere,come dire,  non è la cosa migliore. A volte penso ti abbia plagiata, mi fa male.



A-Woman si è seduta da sola dall'altra parte del camino. Questa sera ha parlato quasi solo lei. UnUomo ha ascoltato, ogni parola, ogni movimento di occhi e di labbra.

Si tirava su il naso, dall'altra parte del camino.

E' la prima sera che piange, oggi, diciottesimo mese, dal 28 giugno 2005.

Abortire il figlio del bagnino e poi guardarlo con dolcezza.



Siete tutti uguali voi uomini. E' proprio vero che la generosità è delle donne e l'egoismo degli uomini.

Si era avvicinato, AMan, per prenderle le mani. Di, butta fuori, A-Woman, sfogati.

Domani vengo con te, visto che il danno lo abbiamo fatto in due.

No, non importa.

E' rimasta qualche minuto in silenzio.

Tutto per quelle merdose e schifose cose orribili, tu hai in mente solo quelle.

Si è alzata, si è rimessa gli stivali è tornata a casa.

Non andare via arrabbiata, A-Woman, fa male.

E' tornata dopo qualche secondo, per il cellulare.

AMan l'ha abbracciata.

Dopo qualche tempo l'ha raggiunta. Aveva dimenticato parte della cena.

L'ha abbracciata a lungo, UnaDonna che piangeva.

Abbracci e baci, ma erano baci come rose bianche, non come rose rosse.

Vorrei essere con te domani. Riposa la notte. E se ti va mandami un segno.



E' così profondo, il dolore, ora. Profondo e silenzioso.

Non c'è gioia senza dolore.


Data astrale h22.11_gio.28.dicembre.2006

Un po' di febbre

Stava scrivendo qualcosa, al pc, ho suonato alla porta. Mi ha aperto.

Un sorriso, ecco, il sorriso e gli occhi che ardevano.

Un po' impacciati. Ecco, la sensazione era quella di essere diventati un po' alieni.

Ci siamo abbracciati a lungo, poche parole.

L'orso è febbricitante, 38e2 di febbre. E vedevo il suo viso, bello, le sue guance rosse.

Quanti baci, quanti baci ci saremmo dati.

E' stata la lontananza di questi giorni a farci capire come siamo importanti. Sentire la mancanza dell'altro. Fare mente locale, timorosi di quei sospesi che ci sono.

Ardo d'amore? o di febbre? sicuramente di febbre le ho detto. Teniamo un po' di spirito, ridiamoci, piano, su. Il mio essere un po' kaputt per quest'influenza inaspettata cambia le prospettive, si arriva a vivere in un altro stato, ad avere un diverso punto di vista. Si bella, sei bella, amore mio. Ti bacerei, ma non ti voglio contagiare. Solo i bacetti, qui sulle guance. E qui, dietro la nuca? dove ti piacciono tanto? si può ancora?



Ci siamo raccontati questi giorni, seduti davanti al fuoco. Ciò che è successo e che non è successo.

I nostri bimbi, gli altri genitori. Poi noi. E ciò che non è avvenuto. E' il 33esimo giorno dall'ultimo ciclo. Facciamo il test? No, no, mi fa paura, aspettiamo. Ancora un giorno. Avere qualche informazione permette di ragionare, A-Woman. Anche di abbreviare le congetture o i pensieri, in caso di esito negativo.


Davanti al fuoco, per quasi tre ore. Quelle fiamme ci riscaldavano, ballavano e crepitavano, quasi volessere invitarci a ballare ancora.

Sì, ci siamo mancati. Capire che sarebbe così difficile perdere tutto. Ci sono molti mesi che sono una conferma, pesano, ma sono anche una zavorra, in fondo alla chiglia, che ci impediscono di sbandare per questi colpi di vento che hanno strappato alberi, vele e sartiame.



La febbre era alta, faceva quasi freddo.

Ecco lo spogliarsi, le sue mani, delicate, sulle coppe dei miei seni. Vedi, mi ha detto, vedi, quanto sei bella? Sei ancora la mia femmina, quella che desidero.

Ci siamo stesi, non bastavano i baci e poi gli abbracci e le carezze.

Non avrei voluto fare sesso con te, le ho detto. Ma vedi, tutti  programi capitolano. Ora ti desidero.

Abbiamo fatto l'amore. Teneramente ma non troppo.


Un po' di febbre, un po' di amore.

mercoledì 27 dicembre 2006

Lungo il cammino

21/12 08:55

AMan wrote:

Scrivile quelle cose. Servirà primaDiTutto ad1TuaVitaSerena. Anke seKiudessimo. xCapire se èStatoTempoSprecato oSeHaiVissuto bene 17Mesi dellaTuaVita. ConAmore.


24/12 20:12

A-Woman wrote:

Buona serata orsone a te e a tutta la famiglia *


25/12 18:01

AMan wrote:

Buon natale awomankemimanki


25:/12 19:10

A-Woman wrote:

Qui mi stanno crescendo le palle. Non si parla altro che di cibo. Ho visto AWKid molto preoccupato x suo babbo. Sinceramente non è un gran natale. Spero che a te vada meglio.


25:/12 20:24

A-Woman wrote:

Avrei voglia delle tue coccole


25/12 22:12

AMan wrote:

A-Woman, c'è dell'amaro, 1 dei 4 sapori, in questo natale. E' tutto il gg ke penso al tempo, alle stagioni della vita ke va. Ci sono cose+ grandi di noi, lungo il cammino possiamo capire.

Buonanotte, A-Woman. Con coccole.


26/12 14:31

A-Woman wrote:

Siamo venuti a [...] a sciare. Peccato che sia caduta su una lastra di ghiaccio e mi sia storta un ginocchio. Niente di grave cmq. Questo periodo è da cancellare. Mi manchi, deorsonis.


27/12 02:46

AMan wrote:

Ginockio di legno, non so mica se ti voglio così catorcia, diamine.


27/12 02:48

AMan wrote:

Avrei solo voglia di baciarti, di abbracciarti. Occhi negli occhi. Compagna, amica. Femmina.


27:12 12:04

A-woman wrote:

Ad oggi ancora nulla x il ciclo.

Dove 6 orsone? Sei a casa stasera?


27:12  12:17

AMan wrote:

Sono in malattia a casa x 3 gg. Passa ke ti aspetto.


27/12 16:04

A-Woman wrote:

A dopo, orsone.


27/12 16:06

AMan wrote:

Vieni, vieni, A-Woman. Ti aspetto mannaggia. Vieni qui dall'orso che ti aspetta


27/12 16:10

A-Woman wrote:

Anch'io. Non so bene a che ora arriverò. Non prima delle 7 xò.


Ci vedremo fra pochi minuti. Dopo giorni di pensieri, il digiuno cheha portato il tempo per pensare. Entrambi col proprio piccino, non c'è molto tempo per pensare ad altro, cambia la percezione della vita evapora quella della solitudine.. Ma la sera arriva, dopo i pasti arrivano i pensieri del temp che fu.

Sopra tutti i contatti che abbiamo avuto, a parte una telefonata odierna, ha chiamato A-Woman, per la logistica. 

L'assenza cresce il desiderio, no?

Eppure c'è un'ombra dietro, Ci dice che abbiamo vissuto. Qualcosa è successo.

Ora si tratta di ritrovarci, di stringerci, di trovare un po' qualcun'altro.

In silenzio. Solo noi.

domenica 24 dicembre 2006

Tre punti

Ho vissuto diciassette mesi meravigliosi, con te.

Ora ho paura. Mi fa paura vivere, amare al massimo. Mi da troppi pensieri. Non ti basto.



Vorrei essere risoluta.

Ti guardavo, mentre mi consegnavi gli oggetti. In silenzio, solo le tue lacrime e i tuoi occhi. Vorrei essere risoluta e non riesco, mi sento impotente ai nostri abbracci. Ti avrei baciato ieri sera, avrei voluto violare quel silenzio.

Vai, fai quel corso, ti servono quei dati. E' meglio non vedersi, anche se ora vorrei dirti tutto il contrario.

In silenzio, ti sei girato, aperto il portoncino, sparito risucchiato dalle scale, nel silenzio, tornato dal tuo piccolo.

Sono uscita con un amica, un po' con lei, un po' via. Il ritorno, nella notte. AWKid col babbo, la casa vuota. Gesti che sono sempre gli stessi, sui ripetono: struccarsi, sciacquarsi il viso. In silenzio. Sarei entrata nel letto, la camera silenziosa, il letto algido. Tutto per me, questa volta. Nessun braccio che mi avrebbe toccata, sfiorata, girata a cucchiaio per soffocarmi di abbracci e baci, dov'era il tuo braccio tra i miei seni a tirarmi a te? La seconda volta in meno di un mese.

Sentivo il freddo del marmo su cui era disteso il nostro amore, pallido e quasi immobile. Eppure percepivo, nella casa vuota e solinga, il battito, ogni battito. Li percepivo, uno ad uno, forti e chiari.

Ogni notte è stato un pensiero di una notte serena e buona, per te.


...


Quei tre punti vorrebbero... tante cose.

Farei l'amore con te, adesso.

sabato 23 dicembre 2006

Ape in consegna

Ha lasciato AMKid qualche minuto a casa, alle prese con Abrafaxe e i pirati.

Ha bussato, era con un vassoio in mano, pochi oggetti.

Eravamo silenziosi, ci siamo guardati negli occhi, imbarazzati, un po' sconosciuti o alieni.

A-Woman gli ha detto subito che avrebbe potuto tenere le chiavi, di tenerle pure.

Un oggetto alla volta: la crema, il balsamodoccia, poi il rasoio, le ciabatte, fino ad arrivare alla custodia di feltro contenente la fede. Uno alla volta.

A-Woman ha fatto resistenza, non la voleva, tieinila, tienila, ha tentato di dire un paio di volte.

Se non sei più con me, tienila, te la restituisco. Si chiama fede, fiducia, sai, è un simbolo, nonn un anello.

Eppure quegli occhi che si fondevano, come alla confluenza del Nilo Bianco e del Nilo Nero, erano umidi di diciassette mesi d'amore.

Tienila, se non sei più con me. Se vorrai, me la porterai, un giorno, prenderai la mia mano, la reinfilerai.

Le parole hanno sussultato tra sbalzi di tensione, amperaggi emotivi fuori scala. Come fossero gli ultimi giri di un motore catorcio, un Ape carico di ricordi, che si spegneva tra le nuvolette azzurre di fumo mefitico di un motore esausto a due cuori.

AMan ha preso le mani, le ha poste sul suo viso, ai lati, come se pregasse con il suo volto in mezzo.

Poi una mano e l'altra, un abbraccio del cuore.

Solo il deglutire della saliva e la forza di quattro braccia che stringevano, stringevano.

In silenzio.



(awomanaman)

giovedì 21 dicembre 2006

Epilogo

Ci saranno ancora un paio di pagine.

Domani sera la consegna dei pochi oggetti che sono rimasti nelle nostre case.

Ci sarà AMKid per il primo giorno delle vacanze di Natale, gli chiederà di guardare il nuovo DVD dei pirati, devo andare due minuti da A-Woman.



AMan le riconsegnerà la fede, quel regalo rimasto inutilizzato, le chiavi di casa, le ciabattine "giappi".

A-Woman gli riconsegnerà le chiavi e Tantra per due.

Hanno passato quasi tutto il tempo a casa dell'orso.



Poi ancora una pagina, quando ci sarà il commiato, se ci sarà. AMan ci tiene molto.



Fa male.

C'è sale ai lati del naso.

martedì 19 dicembre 2006

Una donna, un uomo


Ti chiedo una cortesia.

Appena puoi restituiscimi i vestiti estivi, diciamo entro venerdì, così se non saro con AWKid li prendo e ti lascio anche le chiavi di casa.

Appena puoi vorrei le mie e che tu cancellassi dal diario tutte le mie foto.



Grazie.


Data astrale h18.11_mar.19.dicembre.2006

Prognosi incerta

Natale ciascuno colla propria famiglia. San Silvestro e Capodanno: A-Woman colla famiglia, AMan con _zzz ad un festival di danze popolari in Puglia.

Nel mezzo? Non sappiamo. Come sei messa nella settimana dopo Natale? AWKid e il suo babbo? le aveva chiesto. Non so, non mi ha fatto sapere nulla.

La prima sera per noi, venerdì 5, AMan sarà impegnato colla consulenza, anche sabato sera 6.

Potrremmo arrivare quindi a sabato 6 mattina.

Il tempo è medico, cura ogni cosa, si dice.

C'è timore, perché a noi farebbe bene vederci. Ora.

Non è cambiato nulla, da questo punto di vista. Il nostro tempo a fisarmonica, con alcune puntate che saltano per feste e disposizioni giudiziali di frequentazione dei nostri figli. Salta un giro e sono quattro settimane che non ti vedi. Non ti vedi col tempo dei fidanzamanti.

Non è cambiato nulla. Ed è cambiato tutto.

La prognosi è incerta, non c'è stato alcun finale a vino e tarallucci. Ce lo siamo detti anche ieri sera: vediamo cosa succederà. Nessuna promessa edulcorata, rinuncio a questo, faccio tutto quello che vuoi. Ci siamo detto solo che teniamo l'uno all'altro. Vedremo.

In mezzo le tentazioni di quelle danze transe, fatte in coppia, gli ex che sono sempre lì. Tentazioni.

Primi referti verso gennaio.

L'andamento clinico? Incerto.


dedicami i tuoi spazi e quest'immenso blu


(confusedvision)

Consulenza

AMan aveva organizzato in questi giorni ed ha avuto conferma, stamane: quattro sere di consulenza per la prima settimana di gennaio. Era riuscito ad ottenere un'eccezione, una formula ad-hoc, corso_consulenza riservato esclusivamente a loro due (in genere si è in quattro/cinque), limitata in lunghezza a tre sere.

Stamattina, in bagno, A-Woman ha confermato che non ci sarà, non vuole, non può, inutile anche l'accenno di persuasione.

Un paio di quarti d'ora, dopo essersi salutati, A-Woman gli aveva fatto sapere che è interessata a conoscere il perché dell'importanza di queste esperienze e sarebbe venuta, solo una sera.

AMan si è informato e ha avuto conferma che non è possibile partecipare una sola sera su quattro.

C'è un po' di ansia in A-Woman, ci sono argomenti che la riguardano.

AMan ha cercato di tranquilizzarla: parlerà del proprio immaginario, dei problemi che crea. Farà la figura di un porco, A-Woman di una donna rispettabile che non lo asseconda.

Consulenza

AMan aveva organizzato in questi giorni ed ha avuto conferma, stamane: quattro sere di consulenza per la prima settimana di gennaio. Era riuscito ad ottenere un'eccezione, una formula ad-hoc, corso_consulenza riservato esclusivamente a loro due (in genere si è in quattro/cinque), limitata in lunghezza a tre sere.

Stamattina, in bagno, A-Woman ha confermato che non ci sarà, non vuole, non può, inutile anche l'accenno di persuasione.

Un paio di quarti d'ora, dopo essersi salutati, A-Woman gli aveva fatto sapere che è interessata a conoscere il perché dell'importanza di queste esperienze e sarebbe venuta, solo una sera.

AMan si è informato e ha avuto conferma che non è possibile partecipare una sola sera su quattro.

C'è un po' di ansia in A-Woman, ci sono argomenti che la riguardano.

AMan ha cercato di tranquilizzarla: parlerà del proprio immaginario, dei problemi che crea. Farà la figura di un porco, A-Woman di una donna rispettabile che non lo asseconda.

Fatto l'amore

Abbiamo fatto l'amore. Eravamo così eccitati.

Stremati ed eccitati, abbiamo fatto l'amore.



Ti sentivo com'eri, come ti amo, quando torni chinghiosprint, una maiala che corre.

Presa, spogliata, ti ho lasciato solo le scarpette coi tacchi, Ero matto di me e, delle tue scarpe sexy, ti ho lasciato solo le calzine basse. Come una fighetta degli anni 60, scarpette sexy e calze basse.

Mi ha presa, era sopra di me, l'ho sentivo fino all'anima.

Aperta e fradicia ho preso il suo cazzo, mi amava lui e il suo cazzo.

Baciavo le tue gambe, ti scopavo e ti bacaivo le gambe, fino su alle calze e alle scarpe.



AWoman ha goduto. AMan ama la sua donna che gode laidamente. Questo non è cambiato.

Quando lei era sopra, l'ha scopata anche cogli occhi, lei e i suoi occhi socchiusi dal piacere. C'erano scoppi di intensità, si fermava di tanto in tanto. Mi pizzicava le gambe col metallo dei tacchi. I tuoi tacchi che  mi pizzicavano fin dentro il profondo.

E' venuta seduta su un cazzo conficcato fino all'anima.


Girati.

No, ho voglia di guardarti.

Hai avuto la tua parte. Ora guido io.

L'ha presa e le ha appoggiato il cazzo tronfio. Sulla rosetta, un palpito freddo di lubrificante. Poi ha fatto tutta da sola. Ha arretrato il bacino, una spinta lenta e decisa e si è inculata. Il gemito è stato il suggello.

Come è intenso, mi fai godere così, AMan.

Ti ho amata, donna, fino ad abbandonarmi.


Sei un gran scopatore, AMan

Sei una gran chiavatrice, A-Woman.


Data astrale h23.14_lun.18.dicembre.2006



(mirelabratu)

Uno squarcio

Ci siamo visti, ieri sera. Per un soffio ma siamo riusciti.

AWoman tesa, imbronciata, era convinta che avrebbe passato la serata da sola. AMan arrivato dal lavoro ha visto le finestre di casa sua spente, l'ha chiamata e l'ha invitata a cena. Aveva percepito un sorriso, poi una risata trattenuta, quando le aveva anticipato che aveva voglia di sbaciucchiarla un po'.

Ha suonato alla porta, quando è arrivata. L'abbracciarsi iniziale, timido e imbarazzato, in silenzio. Ci vuole tempo per sciogliersi.


Due ore di confronto, avevamo bisogno di parlarci. In breve: l'osservazione di A-Woman è che sia diventato troppo, troppo importante ed ingombrante. Quante volte siamo andati? Due. No, AMan, quante volte in privè o cene o...? diciamo che in 15 fine settimana su 45?

Troppo. E' troppo.

Comunque lo sai, che sono matta. Non ti dico certo di no, quando mi scatta l'ormone, ti direi io andiamo in privé. Ma che so io, ecco, potrebbe essere, ad esempio, a giugno, così, ogni tanto, veramente una volta ogni tanto.



Il rischio è quello di rischiare di separarci, per questa cosa. AMan ha chiesto di capire; per quale cosa? ti innamori di un altro? pensi che io mi innamori di un altra? oppure...

A-Woman non ha trovato una risposta.

C'è stato tutto un gioco, un contraddittorio sull'emohalolismo di AMan, prima lanciata a mo' di accusa. AMan le ha ricordato che siamo due, cancro, emotivi e bulimici emotivi. E che lei è una donna passionale e sensuale e che ha avuto altri compagni "matti". A-Woman ha convenuto, ma non sarebbe potuto essere altrimenti.

Siamo scivolati così sul fatto che, AMan, colle sue teorie "matte", è terribilmente convincente e persuasivo, mi è venuto da dargli ragione anche se... non saprei perché non ha ragiome.

Ti ho plagiata? ti sei sentita trascinata? no, no, assolutamente no, sono adulta, ma non so, ecco, quando poi ci ripenso, da sola, dico che sei matto, come faccioa darti ragione?



AMan lavorerà su questo, ma che per lui è vivere, è vivere quell'amore. Anche se si può rompere in un istante. Ieri A-Woman le aveva pronunciate quelle parole: per me è chiusa, non riesco a capire come, ma per me è chiusa.

E in quei momenti capisci, quando stai per morire, vivi, capisci, ti scorre tutta la grazia dei molti momenti.

Ma quanto è importante per te, tutto questo?

E' importante, era la gioia più grande per noi, anima e corpo, il regalo che ti ho fatto con tutta la mia energia, era la nostra cosa, il condividere, sostenerci, curiosare, confrontarci, conoscerci, la nostra piccola squadra a due. Tu, finalmente, una compagna extraordinaria con cui vivere tutto ciò. Non so se potrò rinunciare a questo. Se sarà, sarà un'amputazione, come se non avessi un braccio. Sì, si vive, ma vivresti con me incompleto, senza una parte di me.



Mi ha fatto arrabbiare quando mi ha detto questo, regalo per me? regalo per te, non raccontarmi palle. Per me è inconcepibile pensare che possa essere un'amputazione per te. Ma perché non lo scrivi, AMan. Scrivi questo se hai il coraggio, scrivi che senza di questo sarà un'amputazione per te.


Il bubbone si è sgonfiato il bisturi delle parole ha fatto il suo lavoro.

AMan le ha preso le mani, fredde, le ha baciate, non assecondando il suo ritrarsi.

L'ho abbracciato, le mie mani nei suoi capelli, l'ho tirato a me, qualche bacio. Uscivano lentamente e timidi.

Uno squarcio nelle nuvole pesanti.


lunedì 18 dicembre 2006

Sentirsi traditi

AMan, sarà meglio non vedersi stasera, se ti senti tradito.

Direi che siamo già a posto.



L'esclusività del sentirsi traditi. Già. Scusa se l'ho violata.

Abbiamo rischiato

Abbiamo rischiato. Chi gioca rischia, non c'è nulla da fare.

Rischiato? Cosa?

Non capisco.

domenica 17 dicembre 2006

Giunzione

Grazie ai lettori e a tutti coloro che impegnano il loro tempo, prezioso, scarso.

AMan li legge tutti. Legge  e rilegge.

A-Woman accede poco, sempre meno. Anche questo un segno? Qualche manciata di settimane (dovremmo controllare l'ultima lettura insieme) che non ha più chiesto del diario. Forse solo un segno dei ritmi impostile dal nuovo lavoro e dal tempo che le rimane ancora più scarso.



Ora AMan non si sente più di rispondere, di commentare i commenti all'unisono. Rilegge e pensa se non sia ridicolo usare la prima persona plurale. Riportare i nostri pensieri, i nostri avvenimenti, cercando di essere quanto possibilmente fedeli, è possibile. Ma rispondere a sollecitazioni esterne? Come fare? Non può più rispondere uno per due.

Perché non è più unita di emozioni, pensieri e sentimenti.

Non sarà il diario di AMan.

Era il diario di UnaDonna e di UnUomo.

AMan legge, quasi sempre rilegge. Tutto. Rilegge passata qualche ora o un paio di giorni, commenti compresi.


Ha omesso, ultimamente, molti dei suoi pensieri, bocca amara, pastosa, cerca ancora quell'acqua fresca dolce di prima. Amaro arido. Ha cercato di ripensare, ricordarsi e scrivire e  le parole di UnaDonna. Perché scrivere e ricordarsi è forse un modo di capire, di capirla, almeno un po' di più. Mettersi nei suoi panni.

Diario di UnaDonna e UnUomo.

Congiunzione

Amaro sapere che non è più astrale, non più così.

Congiunzioni e disgiunzioni.


Grande Cretto, Gibellina


(missionaalpha)

Groppo in gola

A me continua il groppo in gola, AMan. Io, io...


Sono fatti di molte sensazioni corporee, i sentimenti. Anche l'amarezza.

Non è successo nulla. Se non nelle nostre  menti, nelle nostre anime.

Ed è così grande, pesante questo nulla.


Un messaggio di buonaserata ieri. Oggi nulla. Silenzio. Il silenzio per pensare. Qualche minuto fa si sono incrociati. Un abbraccio e la buonanotte.


Cosa haida regalarmi?


(addrien)

Con un figlio

Quasi due giorni con AMKid. Anche A-Woman due giorni con AWKid, dai nonni, dalle radici.

Anche AMan ha avuto la vita piena. La vita piena, con un figlio. Due giorni solo, purtroppo. Finalmente, dopo sette anni! Due giorni come A-Woman.

Non hai il tempo per l'immaginario.

Non più il tempo per l'immaginario di progetti più o meno creativi, trasgressivi o bizzarri.

E neppure senti i morsi della solitudine. Con un figlio vicino non hai certo il pungolo creativo della fuga in immaginari bizzarri, oltre.

Non c'è la solitudine.

C'è la tua carne, lì, forse l'oltre è proprio lì, vicino a te, anche se non profuma più di latte.



(mauros)

sabato 16 dicembre 2006

Pazienza

15/12 16:10

A-Woman wrote:

AMan, io purtroppo non riesco a capirti e soprattutto non condivido questa mania che hai x il sesso trasgressivo. Sinceramente come donna mi sento tradita. Il tuo primo pensiero è il sesso oltre. Adesso sento di essere veramente di essere incazzata: posso capire le fantasie, ma questo è proprio un chiodo fisso che hai. Scusa per lo sfogo, ma ho una rabbia dentro di me.


15/12 17:13

AMan wrote:

Meglio rabbia keSilenzio. Il tuo sentire èIlMio, hoMale. Nn miSentoSereno ora xRispondere.

Devo capire cos'è o cosa nn èCambiato inMe, inTe, inNoi.


15/12 17:47

A-Woman wrote:

AMan, non c'è bisogno di una psicologa. x capire cosa è cambiato. Io sono cambiata, non tu.

Non assecondo+ le tue fantasie. Abbiamo rischiato. Chi gioca rischia, non c'è nulla da fare.

Solo che tu non fai prendere fiato a me, non sai darti una calmata, non ti basta stare da dio come siamo. Hai ancora bisogno d'oltre. E' il tuo chiodo fisso. E a me sta demoralizzando questa cosa. Il f.s. mi sento amata, il martedì mi sento male.


15/12 22:31

Buonanotte, A-Woman. Sento proprio ke sei parte diMe e sento anke keQualcosa si èRotto. Merda keMale.


15/12 22:45

A-Woman wrote:

La pazienza è la virtù dei forti e tu non ne hai x niente. Notte orsone


16/12 01:13

A-Woman wrote:

Verrei da te, adesso


16/12 07:10

AMan wrote:

Da me adesso? hai poca pazienza.

venerdì 15 dicembre 2006

Clangori

Ci siamo svegliati dopo una notte inquieta, dormito male in due.

Il riscaldamento non è partito, faceva freddo, alle ore seietrentacinque.

Prima A-Woman, dopo un po' AMan.

Ognuno per sé, coi suoi ritmi, come una coppia matura e consolidata.

Mi stavo truccando allo specchio, è venuto alle mie spalle. Io sono rigida, un tronchetto in questi giorni.

Mi ha guardata, mi ha abbracciata. Il suo busto sulla mia schiena, le sue labbra sulle mie guance. Non c'era il mio sorriso, questa volta.

Posso dartene qualcuno? Non so ancora per quanto, gli ho risposto.

Sento clangori cupi di calcinacci e macerie di stelle che crollano, dentro.



Lei ha fatto colazione da sola, in piedi. Mi sono fatto la doccia. Prima di uscire è venuta, mi ha guardato.

La schiuma, l'acqua calda che scendeva.

Vedevo che diceva delle parole, non mi giungeva l'audio, merda puttana perché non sento, parla ed è muta. Sento il ronzio del getto della doccia, sul capo. Mi sta dicendo qualcosa, ma è silenzioso.

Se ne andata, dopo avermi guardato. Lavora bene ha detto e se ne è andata.

Sento le macerie, sul 3° chakra.

Sono uscito di casa.

La fede è rimasta sullo scrivimpiedi.


cosa vuoi in questo momento? 5 cose... concrete...


(*auro*)

Vai tu

AMan ha riportato il suo bipede a casa della madre.

A-Woman ha finito di sistemare casa e un po' di pacchi natalizi. Le aveva portato un piatto di zuppa, avrebbe mangiato da sola. AMKid e l'orso a casa loro.

AMan l'aveva chiamata la mattina, qualche saluto tiepido, come stai? Erano usciti mozziconi di parole amare. Ci vediamo stasera?

Si era depositato un cristallo di brina su di noi e per la prima volta ha resistito a lungo, non si è sciolto. Le aveva chiesto se si sarebbero visti la sera.

Due passi nella notte dicembrina, fredda finalmente.

Senti, questa è una cosa importate. Ho pensato di capire qualcosa di più: sul mio emohaolismo, su di noi. Io penso che sia importante, ci voglio lavorare su, tengo a me, a te, a noi.

Qualche parola su come si svolge questa consulenza, conosco chi ci può aiutare, ha una capacità di analisi extra-ordinaria, ne parliamo, capiamo cosa si può fare. Dobbiamo liberarci un paio di sere. Riesci a chiedere, ora che c'è vacanza, che i tuoi tengano AWKid per un paio di sere?

E' costoso, te lo regalo io, come nostro regalo di Natale. Una consulenza per noi. Non devi rispndermi ora, diciamo entro il fine settimana. Se mi fai sapere organizzo, vediamo che formula.



Camminavo in silenzio, sentivo il suo abbraccio mentre parlava, non era forte come le altre volte.

Quanti pensieri mi girano in testa. Sono scombussolata.

Ma perché? Cosa c'è che non va? Hai recitato a Trieste? Ma come può essere?

Lasciare AWKid ai miei? E tu con AMKid? pensi di saltare una frequentazione? Voi uomini siete fatti così, come potete pensare di lasciare i nostri bimbi?

E, dimmi, a cosa serve? Siamo diversi. A cosa servirebbe?

No, AMan, non ci sarò.

E' a te che non va.

Non mi va di raccontare le mie cose, questo genere di cose.

Vai tu. Io non ci sarò. Vai tu e non parlare delle cose che mi riguardano.



Ancora qualche passo in silenzio. Sotto i lampioni di luce giallognola.

Faceva freddo, siamo tornati, a casa di UnUomo.

C'era una cimice che girava nei pressi del letto. Ha tentato di spostarla, è caduta.

Mi è venuto una risata storpia. Un sorriso stropicciato.

Ci siamo addormentati in silenzio.



(confusedvision)

Fa male

06/12 22:02

AMan wrote:

Sento un po' il bianco. Vorrei, baciarti, A-Woman. Vorrei amarti


10/12 21:47

A-Woman wrote:

Che ti amo te l'ho già scritto e detto non so più quante volte, non è facile trovare le parole adatte x dirti quello che provo. Credo che le ns azioni, le ns gesta, i ns. corpi parlino da soli. Più di così, AMan, non credo sia possibile amarsi. Notte orsone. Cuore e corpo battono forte per te.


Delusione. Amarezza.

Non sono passati neppure dieci giorni e il nostro incanto è come svanito.

Dov'è finito tutto questo?

Fa male.

giovedì 14 dicembre 2006

Acquiescenza

Acquiescenza

o - s. f. L'essere acquiescente; arrendevolezza | tacito consenso

(Garzanti.it)

o - s.f. Accettazione tacita e passiva

(DeMauroPavia.it)


Questa differenza esiste.

Stiamo diventando umani e, svanendo l'energia incontenibile del (primo) innamoramento emergono i nostri problemi di coppia, le diversità. Il confronto ci riporta a terra (eravamo molto alti, là in cima e più si è in alto e più l'impatto forte). Il conflitto, perché si tratta di un piccolo conflitto, può essere gestito verso l'esterno, attaccando l'altro, introspettivamente, considerando i propri limiti, o con una miscela dei due.

Estroversamente: mi viene acquiescenza.

Introspettivamente penso alla mia bulimia emotiva, a ciò che mi porta a divorare le passioni e a cercarne altre. Cercarne "compulsivamente"? A non essere stabile, hai detto. In effetti la stabilità, se scrivo ciò che mi viene dal cuore e dalla panza, è la tomba della coppia e della libido, mi sento mancare l'aria solo a pensarlo. Preferisco soffrire come due settimane fa e come ieri, la gioia e il tormento alla noja.

Il secondo pensiero è: dov'è finito il nostro giocare? Giocare è sbagliare e rialzarsi e continuare a giocare, imparare.


Non ti basta mai.

Ti sei seduta.


Ecco gli stiletti.



Ho visto foto di donne, di uomini, i giochi di coppie complici. Le foto dei loro capricci, della loro lussuria esibita e proclamata.

Le nostre icone? Acquiescenza. All'inizio sì, travolta dalla forza del movimento nascente. Ora, non più. Ma è solo una tessera del mosaico.

Fitte dolorose, i morsi del rimpianto e di un desiderio che sento svanire mese dopo mese.

Inizio ad invidiare la loro complicità. Non avrei certo detto così fino a sei mesi fa.

Forse devo odiare il tuo lavoro, come macchine schiave dei suoi tempi, delle sue dittature, il lavoro che ci ha rubato il gioco.


Dalla complicità all'acquiescenza, il lavoro che divora il tempo e le forze, i capricci che sfumano.

E la vita è corta, i mesi passano come folate di brezza o di vento.

Non so se sia finito un sogno. Dissanguato dal tempo che corre e dai tempi della vita che stritolano il resto del tempo.

O se sia uscita la bisaccia nera che ciascuno porta sulle spalle, il marketing è finito, come dicono gli Zadra.


Mi piaceva, mi prendevi la mano che ti porgevo, anche se ero io a tirare. Non la allunghi più la mano ora temo di porgertela. Forse è solo compulsivo porgerti quella mano, pretendere che tu la prenda, forse mi manca la semplicità.

Questo è un grosso e incasinato problema.

Benvenuti quaggiù nel mondo delle coppie umane.



(confusedvision)

mercoledì 13 dicembre 2006

Non ti basta

Cosa significa che sei sazio e sereno?

Di nuovo un groppo qui, in gola.

Dopo un fine settimana così, sei "sazio e sereno"?

Mi chiedi dove siano finiti i miei desideri? MI fanno un po' paura quelli. E poi la mia vita è piena. Non c'è il tempo, col nuovo lavoro. Non c'è.

Tu hai troppo tempo, riesci a perderti in rete, a perderti nei tuoi desideri. La tua vita è vuota? La mia è piena, fisicamente non ho il tempo.

Mi dici "e quando siamo insieme" ?

Non c'è più il tempo per stuzzicarti. Lo vuoi? Si, lo so. Sotto sotto sono una matta che potrei tirare sassi. Lo vuoi? Ma non è questo.

Sono preoccupata, mi sta qui.

Non ti basta, non ti basta mai.

Io accumulo, accumulo, poi scoppio.

Non lo so, AMan.

C'è quest groppo.

Cosa vuoi? Non sei stabile.

Non posso pensare di fare un figlio. Cosa faremmo con un figlio? i tuoi "desideri" come faremmo con un figlio?

Ci siamo precipitati senza protezioni a Trieste.

Ma non posso pensare di fare un figlio, di fare un figlio per tirarlo su tra genitori che litigano o separati.

Non lo terrò se verrà.

Non ti basta mai.


Di nuovo, dopo due settimane. Si ripete il copione. Ho dormito male, abbiamo dormito male.

Forse le tagliatelle alla garibaldina di ieri, abbiamo finito di cenare troppo tardi.

Forse quello, ma temo di no.

AMan si è rigirato, si è svegliato prima di me, prima dell'alba.

Mi sono destata anch'io, per bere un goccio.

Mi ha guardata negli occhi, ha iniziato a coprirmi di baci.

Abbiamo fatto l'amore, ore sei della mattina.

Ero eccitata, l'ho tirato a me, mi ha fatto godere.

Abbiamo fatto l'amore in silenzio. I baci, il nostro respiro affannoso. Senza parole.

Solo le sue: le tue mani, le tue mani... che mi tirano a te, A-Woman, le tue mani...

Mi sono addormentata, distesa su di lui, sul suo busto.

Mi ha mandato un messaggio , non gli ho risposto.

Abbiamo fatto l'amore.

Ero eccitata.

Eccitata e triste.

Con un groppo in gola.


evoluzione, linea77


(*auro*)

martedì 12 dicembre 2006

Ossitocina

Le avevo carezzato il viso, poi il collo, le mani calde sul busto. Sentivo l'attaccatura dei seni, il busto farsi morbido per la carne tua che sostiene le poppe. Desideravo toccarti il seno, solo sfiorarti, fino a farti bagnare.

Senti un po' cosa ho letto, cinghiosprinta:



L'ossitocina viene prodotta nell'ipofisi posteriore. L'ossitocina è un neuropeptide molto piccolo, essendo così piccolo ha al capacità di muoversi molto rapidamente. [...] L'ossitocina è rilasciata in quantità maggiore durante la creazione dei legami affettivi. [...] Quando ci leghiamo ad altre persone, per qualche ragione, il livello di ossitocina sembra essere particolarmente elevato, e aumenta quando ci innamoriamo. Questa minuscola molecola dunque facilita quel senso di legame affettivo, di amore, di interazione sociale.

Ho sentito che il cuore rilascia ossitocina: non ho approfondito l'argomento, ma mi sembra sensato: quando sperimentiamo l'amore e l'espressione dell'amore li sentiamo nell'area del cuore e questa sensazione di calore potrebbe corrispondere alla secrezione di queste sostanze chimiche. [...]

Ho l'impressione che la maggior parte delle volte quando sperimentiamo quei sentimenti d'amore, di legame affettivo, di intimità sociale, essi siano legati all'effetto di quella sostanza chimica: ci sentiamo un po' più euforici, un po' più calmi. E' dimostrato con certezza che che l'ossitocina diminuisce le nostre reazioni al dolore e permette di rallentare dopo un reazione lotta e fuggi. [...] La funzione più importante dell'ossitocina è però, probabilmente, quella in cui si crea il legame tra madre e figlio e nella madre inizia a prodursi l'ejezione del latte. L'ossitrocina è uno degli neurormoni espressi quando il neonato inizia a succhiare il latte. La poppata, stimolando il capezzolo, finisce per indurre quei particolari ormoni a collegarsi all'ipofisi posteriore. [...]


La chimica delle emozioni

Joe Dispensa

Scienza e conoscenza

Anno 5, numero 18

IV trimestre 2005

p. 45- 46


Quell'articolo mi ha fatto venire una voglia.

Senti qui, ora?

Dai scemone, che ci vedono.

Ora ti sfioro i capezzoli, le mie mani sopra la tua camicetta fine, il tessuto quasi non si sente, sento perfino i rilievi dei ricami delle coppe. Vedi? si sono già intugiditi. Sarà la specialità di questo viaggio.

Ho voglia di succhiarti le tette, muoio dalla voglia.

Ti avviso, sarà così per questi giorni.



(jacovitti)

duemetriesettanta

Ti guardavo, gli occhi, le mani e poi le labbra che avrei voluto baciare. Vicini a quella coppia, loro dalla parte del finestrino. Lui innamorato e così carino, lei schizzinosa e fredda. Cercava di rassicurarla che nel corso delle vacanze in montagna ci sarebbe stato casino, amici, vita.

Altrimenti ci stuferemmo aveva detto, malmostosa, lei.

Stufarsi?

Abbiamo fatto il conto, non abbiamo mai passato più di tre notti assieme ovvero siamo arrivati quasi a quattro giorni. Quasi.

Dateci dieci giorni, chiusi in una baita, duemetriesettanta di neve fuori, il fuoco, il cibo buono e la dispensa ben rifornita, dei libri, noi.

Noi.

Mi aveva carezzato il viso, poi il collo, le mani calde sul busto.

Era caldo fuori. Quasi diciotto gradi l'8 dicembre. Non credo verrà la neve.


L'inverno(corradopoli)

lunedì 11 dicembre 2006

Persi, con occhiaie

AMan wrote:

Sono un po' xso, oggi. E tu come va?



A-Woman wrote:

[...] ti saluta. Ho delle belle occhiaie e chiede che razza di trattamento tu mi abbia fatto a Trieste... :-)

Sorrisi audaci

Venerdì sera ci siamo trovati a camminare sulle Rive, ad ammirare la miscela mitteleuropea di architetture liberty, stile impero, eclettico della città, le architetture portuali di fine 800, il sapore asburgico di molte facciate e delle storie che hanno visto. Noi due.

AMan le ha fatto notare che c'era più di una donna che se lo mangiava cogli occhi.

Una piccola punzecchiatura, più a vezzo di intinità che altro.

Ci eravamo riposati ed amati furiosamente, appena preso possesso della camera. Un luogo delizioso e piacevolmente puccipucci nel cuore della città (abbiamo saputo che Cavana era il quartiere delle maledonne, delle donne per i marinai, Trieste non può fare certo eccezione)

E usciti vaccillanti e svuotati di energie ce ne siamo andati a vedere il mare. Giornata strana, 18° l'8 dicembre. Tempo mite. E soave. A camminare fino al termine del molo Audace.

Seduti sulla panchina, abbiamo cercato di capire se quelle bitte enormi ci avrebbe aiutato a fissare qualcosa di noi.

Mi ha preso tra le sue braccia, tra le sue gambe. I suoi baci sulle mie guance, le sue mani sui seni, a strizzarmeli come fossero quei pupazzi antistress, scemone, lo sai che ci vedono.

Col tempo mite ci siamo parlati.

Di ciò che è successo ultimamente nel nostro eros bizzoso, il 5 agosto, il 17 novembre.

Lo sa, A-Woman, non starà tranquilla, ha fatto un cattivo affare. Non sarà liscio come l'olio, non come il mare di venerdì sera.

Il timore è quello di lasciarsi andare, di perdere il controllo. Il resto lo sa, AMan, lo sa, lo conosce. Non deve invitare i matti a far sassate.

E il mio immaginario? C'è, c'è!

Ne conosco qualche pezzetto.

Sono così timorosa. Dopo quella volta (era il 2 giugno) e lo scazzo che seguì)  tiro sei freni a mano, prima di dirti qualcosa.

Vedo il tuo sorriso, lo vedo e mi dice molto di più delle tue parole.

Lo sai, vero, qual'è un tuo desiderio... L'ho scritto prima di partire.

Sei un bastardo, AMan.

Sorrideva AWoman, sul molo Audace, tra le braccia di UnUomo.


(senza titolo)


(mirelabratu)

domenica 10 dicembre 2006

Quasi tre giorni

Quasi tre giorni insieme. Un poco di più del nostro fine settimana canonico, iniziato già dalla mattina del venerdì. Ci abbiamo cacciato dentro un po' di tutto: tempo per noi, tempo per il turismo, tempo per il riposo, tempo per amici. Mentre tornavamo pensavamo che, considerato che i giorni di Natale saremo ciascuno col proprio bipede, prima di tornare a fare i fidanzati passerà quasi un mese. Si, rispetto ad altre coppie con prole abbiamo questa fortuna di avere due giorni ogni quattordici solo ed esclusivamente per noi. Ma quando ci sono problemi ecco che la dimensione temporale diventa quella del mese. Ed è dura.



Da che parte iniziare? Dalla fine. Siamo esausti, ciascuno con un paio di occhiaie geologiche. Ci diciamo sempre : ora basta, abbiamo dato. Ci assopiamo, si stacca per qualche ora o anche una manciata di minuti e poi, ecco che un abbraccio, della pelle morbida e calda su pelle e cuore e busto e tutto riparte, parossisticamente..

Stamattina alle sette poi dopo le nove.

Per la prima volta A-Woman multiorgasmica: due orgasmi molto forti durante lo stesso rapporto, quasi un terzo, poi l'orsone ha ceduto. Quando è sopra si deve guadagnare un po' il piacere. E questo scatena una libido che si autoalimenta.

Stamattina e ieri mattina, sempre sopra di lui. Perdo il controllo. Amarci fino in fondo. Senza protezioni, il tuo cazzo in me, a sentirlo. Siamo matti, chissà, sono i giorni della mia ovulazione questi. Divento matta: ricevere il tuo seme mi scioglie, non capisco più nulla, mi rendo conto che sia una questione mentale. Ma è così.

Ti ho osservata, ti ho guardata. Vedevo l'estasi che modificava i lineamenti del tuo volto, la piccola morte che ti ha rubata per qualche istante. Come'erano lunghi quegli istanti. Tutto il mondo nel tuo viso.

Mi scopavi e godevi laida. E ti amavo, femmina. Ti amavo con il cazzo e tutto me stesso.


Ieri sera abbiamo incontrato orenove e la sua compagna. Siamo andati (ci hanno portati) in Slovenia, in un meraviglioso angolo di venezianità.  A saziarci di cibo, di suoni di sartie che fischiavano e sbattevano, di risacca e di salsedine. Il mare era grosso e ondate furiose arrivavano fino all'auto oltrepassando gli scogli frangiflutti, non molto diverse da quelle di piacere per quei gamberoni, o scheletri di gamberoni vuoti, cio' che restava del peccare di gola di A-Woman.

Il cibo e le parole, perso completamente la cognizione del tempo, ottimo segno, fino a tornare in città, deserta, con fiumane che l'attraversavano.

Sono giorni difficili per AMan che ha problemi dentistici e stomatologici post-operatori: parlare e mangiare sono stati vera sofferenza. E così ci sono stati silenzi, e ascoltare. Il piacere del cibo ha subito una pessima morfosi, è diventato il dovere del nutrirsi.


Quanto da scrivere.

E che contrasti. Stamane ci siamo persi, quasi ipnotizzati nei profumi d'incenso e nelle nenie ipnotiche di un rito serbo ortodosso. Oro, icone, e incensi.

A proposito di icone.

Avremmo voluto fare qualche foto. E invece la nostra ingordigia lussuriosa, quella che ci ha lasciato come due stracci strizzati, ci ha portato stamane ad essere in ritardo, a dover lasciare la camera in fretta.

Poche cose, qualche esperimento con noi, sostanzialmente mediocri, roba uscita male.


Siamo arrivati.

A-Woman ora nel suo nido, col suo bipede.

AMan non così lontano.


Ora c'è il tempo del silenzio. Buonanotte anima mia.


P.S.

Ad A-Woman garbava quello soccorso, anche se tutti 'sti quattro omini avevano dei fisici interessanti.


Trieste War Memorial 2 Hi-Tone


(maclomhair)

giovedì 7 dicembre 2006

Due


La loro doppia delizia si è ripetuta.

Partiremo per tre giorni. Tre giorni per noi. Non passa più questo tempo.

Ci sarà tempo per tornare ad attizzare ciò che cova, che ribolle sotto.

Solo questione di fomentare l'eros, calare dall'alto per arrivare in basso.

L'onda poi tornerà.

Nuclei magmatici non così immacolati.

mercoledì 6 dicembre 2006

Diario di blog

A-Woman lunedì si è letta un paio di settimane di diario. Dopo. E' un momento che amiamo molto, moltissimo. AMan si è messo alle sue spalle, carezzandole i capelli e con piccoli massaggi e baci su coppa e guance. Consultare la nostra memoria e cercare, con tutte le difficoltà di A-Woman ad accedervi, di tenerlo nostro. E' importante celebrare questo momento un po' rituale anche coi sensi, colle piccole attenzioni, renderlo piacevole. Sono momenti che strappiamo al resto e devono essere celebrati.


frablob erano una coppia di fotografi @flickr con uno splendido occhio, immagini in Creative Common. Ha cencellato tutto da flickr. Sgrunt. Stiamo cercando di contattarli e capire come poterli citare tramite le loro opere. Li abbiamo trovati in altri fotositi, ma non ancora un indirizzo di mail al quale poterli contattare.


Abbiamo un lettore anonimo che... tadaaaa', ha collaborato al nostro diario, commentando con alcune immagini relative alla ballerina di lap dance che si è esibita in metropolitana a Milano.

Pensiero carino, proprio apprezzato.

Il potere dei sogni che si avverano si vede negli occhi che sorridono. E' riuscita perfino a far sorridere alcuni musoni metropolitani ambrosiani sempercorrenti. Ti rendi conto??

Eroina, non dea. Solo alcuni.


Nude with Book of Nudes


(digihuman)

martedì 5 dicembre 2006

Lunghezza d'onda

Ieri sera gli ho accennato che mi sono venute delle idee birichine. Prima che ci strapazzassimo.

Ho visto la sua reazione immediata. Gli occhi aperti, un po' più brillanti. Gli ho spiegato che non è semplice, vorrei fosse una sorpresa, Una sorpresa birichina. Mi erano venuti dei pensieracci durante la giornata ... ~:O)


Mi ha mandato un messaggio, a metà pomeriggio. Mi ha detto di custodirli i pensieri bizzarri, di farla sta sorpresa, che è una gioia inaspettata che gli ho dato. Che anche a lui son tornati pensieri matti. Non mi ha detto nulla di più. Ora sono io che sono diventata un po' curiosa.


La maggior parte delle volte viaggiamo sulla stessa lunghezza d'onda. Stessi pensieri, stessi desideri. E questo rende ancora più speciale la nostra unione.

Donna carciofone


E con le mani amore

per le mani ti prenderà

e senza dire parole

nel mio cuore ti porterò

e non avrò paura

se non sarò carciofon come dici tu

e voleremo in cielo

in carne ed ossa

non torneremo più

e senza fame e senza sete

e senza ali e senza rete

voleremo via

Scricchiolii di mutande

Ieri sera ci siamo visti, la chiamamo la virgola del lunedì tra due venerdì.

E' buffo perché all'inizio eravamo inceppati, quasi incapaci di profferire parole, di buttar fuori anche solo un quarto di ciò che saltava, che si scioglieva, dentro. E così, quasi in silenzio, ci siamo abbracciati cogli occhi, colle mani, colle labbra. Ma non era sufficiente. Le carezze, sul volto e poi le mani nei capelli e i nostri occhi che scendevano alle labbra e poi risalivano.

E' un piccolo rinascimento della nostra storia, dopo la buriana del debutto scambista.

AMan si è fatto scappare una parola sulla sorpresa che ha organizzato per il ponte dell'Immacolata. Niente cena scambista con leclubprive.net, una visita in una città che nessuno di noi due conosce e che è meravigliosa nel suo fascino e stile mitteleuropeo (un grazie va a orenove che ci ha fornito alcune chicche sul capoluogo giuliano!).

Insomma, super eccitati siamo riusciti a mangiare qualcosa, tra un... ecco, qui dovremmo scrivere puccipucci, ma per quanto tenere e soavi, non sono state melense o zuccherose le nostre manifestazioni. Silenziose ed intense, estremamente intense. Il silenzio spesso dice più delle parole, per quanto esse siano speciali e ricercate. Eccitati siamo riusciti a mangiare qualcosa, tra una tenerezza e l'altra.



Stavamo sparecchiando, lo scemone mi ha abbracciata. Mi ha preso alle spalle, i capelli tirati con vigore, quasi rudezza, è arrivato alla mia nuca. E giù bacetti come stille. E brividi.

Poi le sue mani sui miei seni. Sentivo il suo turgore che mi premeva.

Squaw, non so cosa sia successo, mi ricordo che ridevamo un po' poi ci siamo alzati e mi sono avvicinato. Ti bramavo, sai? Eravamo in piedi, all'angolo della credenza. Ti ho abbassato i pantaloni e le mie dita, dai capelli sono passati alla nuca, poi giù. Attratte irresistibilmente dal piacere, fino a sotto, dove il triangolo di fine tessuto si fa sottile, si infila tra i glutei: la stoffa era calda e umida, già impregnata dei tuoi amori.


Non è passato molto. Ho sentito il tuo cazzo sbruffone e ti ho accolto, millimetro per millimetro. Ti ho accolto, quasi travolta dal desiderio di prenderti, leggermene chinata in avanti, ancora vestita, senza vederti.

Sentivo i tuoi gemiti, A-Woman e il mio cazzo duro rosso paonazzo che scompariva in te. E ogni volta che lo estraevo per infilzarti, per affogarmi in te, ecco quel lucido che testimoniava ciò che rantolavano laidamente i tuoi gemiti.


Come fare, senza cappuccio?

Ci siamo spostati goffamente, senza uscire, una nocciola di Lu:b.

Mi hai inculata, AMan. Tu me o io che t'ho preso? Spingevo il mio bacino, mi tiravi a te colle tue dite infilate davanti, conficcate nel mio bagnato davanti. E non capivo più nulla.

Goffi, colle gote rosse, ad un certo punti si sentivano il tessuto del boxer e delle mie mutande che scricchiolavano, crepitavano. Ci legavano alle caviglie e tentavano di resistere alle forze che provenivano dall'alto.



  • Scricchiolii di mutande con inculata parossistica.


Che scemo che sei, orsone

Sai che sembra il titolo di un'installazione di Beuys?

Ahah sei proprio uno scemone. Vieni qui che ti bacio.

Abbracciami e tirami a te, che mi piace molto.


(josephbeuys)

lunedì 4 dicembre 2006

Tabù scambista


Venerdì sera, ritornando dalla serata di pizzica, tammorriate e altre leccornie "terrone", AMan ha avuto una lunga conversazione, col cuore, con l'uomo di una coppia di leclubprive.net. Si era preso il tempo prezioso per parlare. Una consulenza, tra amicizia e complicità maschile, sui patatrac, sui capitomboli in cui siamo incappati, sulla gioia che poi né è seguita, poi le altre cadute, il rialzarsi, i bernoccoli.

La potenza sconcertante della femminilità, che turba A-Woman, AMan demoralizzato, deluso dal suo incepparsi aleatorio, dal cazzo a singhiozzi, quasi assente nel pubblico.

Parole, sulla spavalderia di molti maschi, anche AMan, ottimi chiavatori nel privato. In gruppo, la dimensione cambia radicalmente. Raccontava ad AMan di molti singoli che al momento del dunque, quando devono onorare la femmina sotto gli occhi del marito...

E' tutto un altro mondo, l'eros collettivo, di gruppo, incommensurabilmente più complesso e complicato.

Spavalderie ridicolmente messe in discussione.

Si ritorna pischelli e si torna ad imparare tutto.

E' un tabù pazzesco, nella comunità.

Non si parla di mancate potenze. Ogni tanto qualche accenno. Ogni tanto, nei privé, qualche ammissione solidale, sottovoce, tra maschi stupiti, sconcertati.

Anche gli scambisti, nel loro piccolo, hanno tabù.


P.S.

Abbiamo discusso anche di altro ovvero di scambio penetrativo. Un'altra volta...

Logica matta

Siamo dei "matti"? Abbastanza, non a sufficienza.

L'amore è poco razionale. Ma non così poco.

La sua logica matta è quella che dovrebbe essere. Folle perché nel resto dei giorni abbiamo la paura, la stasi, le pastoie dei ruoli.

Così avulso lo consideriamo folle, incomprensibile.



Pazzo di te, ti abbraccio, amore mio.



(mapplethorpe)

domenica 3 dicembre 2006

Andiamo a vedere

01/12 20:04

AMan wrote:

A-Woman, amore mio, io sxo ke rimanga sempre questa voglia di noi, di piccole cose e curiosità.

A volte faremo fatica ma ci possiamo dare tanto.


01/12 21:16

A-Woman wrote:

Mi manchi. Ho voglia di te.

Delle tue coccole, dei tuoi abbracci del cuore. Della tua passione. Della ns passione.

Delle tue parole. Sì, delle tue parole :****


01/12 23:50

A-Woman wrote:

Vorrei

Averti qui con me.

Fra le mie braccia

Fra le mie gambe

Dentro di me

Un'unica cosa.


02/12 00:24

Sono vicino a te. A pensare quanto mi piaci. Sei grande, A-Woman. Sei stata grande in questi frangenti. Donna, femmina, amica mia. Ti amo gazzella. Correremo e poi staremo 1Po' in 1Prato a baciarci o davanti al fuoco. Ecco, nn credo sarà facile, banale e neppure comodo, mia gazzella cogli ocki neri.


02/12 20:29

A-Woman wrote:

Mi manchi, orsone. Mi manchi tanto. Non vedo l'ora che arrivi lunedì.


03/12 09:46

A-Woman wrote:

Buongiorno DeOrsonis. Stamani sono molto catorcia per questo cavolo di tosse. :(

Mi ci vorrebbe un altro tipo di trattamento x svegliarmi :O)


03/12 09:57

AMan wrote:

Dormito da cani. Cane e catorcia, copia singolare! Camminato presto per la città, qualke goccia di pioggia. Mi sarebbe piaciuto abbracciarti, fermarci qua e là x vetrine e vicoli.

Solo ke siamo dei trombaioli e non usciremmo mai presto.

Sgrunt :/ o...

... non sgrunt?! :)


03/12 12:05

AMan wrote:

La ns storia meravigliosa. Ke film! Ci sono immaigni ke mi sconvolgono e mi attraggono  come nullaltro. Non so cosa tu senta x questo. Io so ke anke x questo ti amo con tutto me stesso.

Baci giù x la coppa.


03/12 12:11

A-Woman wrote:

DeOrsonis, ti amo. E' forte e ti amo.


03/12 12:27

A-Woman wrote:

Ho voglia di te.  Di parlare x ore. Di sentire le tue carezze.


03/12 14:03

AMan wrote:

Baci col sapore di rododendro, grappa e ginepro. Hic!


03/12 14:19

A-Woman wrote:

DeOrsonis, mi sento ubriaca, ma ubriaca di te, Mi sento un'eccitazione, ma non solo di sesso. Di tutto quello che c'è tra noi.

Ho ricominciato a leggere Tantra x 2.

Mi manchi. Vorrei essere da qualche parte del mondo con te.


Via due giorni, ciascuno col proprio piccolo, nei luoghi delle radici. Nel nido tenero e comodo dei nonni, la terra del ceppo.

Trecento chilometri lontani e così vicini.

Paradossale. Dopo due settimane di rodeo, fino ad arrivare a pensieri cupi, l'aver superato quel mare grosso sembra che ci abbia condotti in un nuovo porto nuovo.

Compagnie delle Indie. Senti il profumo di cannella, le noci moscate e lo zenzero? il legno di sandalo?

Non capiamo ciò che si dice lì fuori. Che lingua parlano?

Vieni, vieni, amore mio, scendiamo ed andiamo a vedere.


Abriendo los ojos y el corazon


(nicolettatomascaravia)

venerdì 1 dicembre 2006

Fu il corpo

La tensione era palpabile. Le braccia incrociate, i sorrisi che non volevano mostrarsi. Qualche parola che interrompeva il silenzio.

Hai fatto il bastardone, mi sentivo un tronchetto di legno. E non avevo mica tanta voglia di ammorbidirmi.

Ho fatto il bastardone. Sì,  ciò che ho appreso, che indago, è utile, sai, ci credo, è la saggezza del mondo, la conoscenza di secondo livello, non quella di primo, dovuto all'esperienza diretta. Ma non arriveremo a 82 anni per capire che avremmo potuto imparare prima.

Ho fatto il bastardone. Ti ho preso le braccia, le ho aperte, ti ho abbracciata. Si chiama abbraccio del cuore. I corpi non mentono, lascia che siano loro ad avvicinarci soavemente. Che scaccino le strategie mentaloidi, che abbattano le barricate. Lascia che ci avvicinino. E' l'abbraccio di noi, amica mia. Ti stringo, puoi anche resistere, non collaborare, solo quando ti verrà.

Poi parleremo.



E in principio fu il corpo.

E ogni abbraccio, ogni timido bacio che scendeva dalle guance al collo, timido, avrei esagerato ma volevo rispettare te, i tuoi sentimenti ancora imbronciati, che volevano azzuffare ancora.

Non ascoltare cosa dice una donna, guarda cosa fa. Non riuscivi a trattenere, a celarlo il sorriso nascente.

AMan, sei stato tremendo. Io ero così delusa, da tutto. Delusa. Ma non riuscivo ad oppormi all'astio che sfumava, lasciando, refolo dopo refolo, allo struggersi di ritrovarti, di guardarti negli occhi. Guardavo le tue labbra, quelle labbra dei baci miei.

Ecco la fine della fine, il nuovo inizio. Sarò io a condurre? Tu ora mi lasci la libertà di decidere, di fare? Dici che il mio limite l'ho provato ora è il tuo? Ti metti ad aspettare, in parte, mi lasci la creazione?

Non lo so. Ieri ha funzionato, orsone. Ha abbattuto le mie resistenze. Ma non so se potrà funzionare.

Hai smesso di abbracciarmi, di sollevarmi per aria. Ti sei messo di lato, colle braccia conserte. Fermo, in silenzio, rigido.

Guardavo le tue labbra, i tuoi occhi. Mi sono avvicinata, io, orsa, ti ho scassinato le braccia chiuse. Le hai lasciate cadere penzoloni a lato. Mi guardavi.

Ho alzato la prima, poi anche la seconda intorno al mio collo.

Ho preso le mie ti ho stretto a me, AMan, stringerti a me, anima mia. E piano, piano, al rallentatore, ad ogni fotogramma, venivi verso di me. Le tue ciglia, il tuo naso, ancora l'occhio, la tua guancia, poi giù alle labbra.

Ad ogni fotogramma un battere.

... three, two, one, zero, ignition!


BICROMIADO(frablob)

Follia in grembo


  • A mezzanotte insolito incontro sulla metropolitana milanese

    Lap dance tra i passeggeri in metrò

    Ragazza in guêpière balla e raccoglie le offerte. I viaggiatori: non può essere vero, sembrava una candid camera.

    (Corriere.it: art.1, art.2)


Perché porre limiti all'immaginario? Esimersi dal renderlo una fantasmagorica realtà?

Qualcuno scrisse che quando coltivi un desiderio, tutto l'Universo trama affinché si realizzi.

I sogni fatta realtà sono nel regno. Ci vuole un po' di follia, coraggio. Osa, fatica, sono lì dietro.


Laptop Clubs


(teaandcakes)