lunedì 11 febbraio 2008

Impazzire

Avevo scritto questo qualche giorno fa. Che meraviglia quanto successo martedì 5 febbraio. Arriva solo ora, meglio tardi che mai.

Fra poco ci vedremo. Finalmente. E un bicchiere di acqua fresca, fino alla prossima oasi, venerdì prossimo, sera.





06/02 08:54

AMan wrote:

Ora altre immagini e sensazioni. Sentivo il mio cazzo massaggiato dai movimenti dall'altro cazzo di gomma nella tua fica, le tue mani ke lo stantuffavano sempre+ energicamente, i tuoi ocki sockiusi, il tuo respiro profondo. Impazzisco.


Anche io impazzisco, orsone. Anch'io. Mi dicevi, ieri, che parlo colle mani, coi miei gesti. Parlo in silenzio col mio corpo, quando ti tiro a me, quando non mi basti, dentro di me e ne vorrei di più.

Mi tiravi i capelli, ieri. E le tue parole, le tue frasi che mi entravano nella testa. Il mio clito era là in mezzo, nel cervelletto, il centro del mio sesso che pompa e impazzisce. AMan aveva iniziato a scoparla in piedi. Erano goffi, dati i problemi di lei. Una sorta di goffaggine che non aveva altro risultato che rendere più difficili i movimenti ed aumentare, paradossalmente, catalisi da difficoltà,  il trasporto al limite.

Le aveva detto, sottovoce, avvivinandodi all'oreccho destro:- se fai la brava ti inculo. Al tempo giusto però. Era necessario che impazzisse prima. Non sarà sufficiente che tu lo desideri, che lo invochi quasi. Ella aveva chiuso gli occhi appena sentito quelle parole.


Poco prima che fosse travolta dal piacere si era allontananto. Aveva preso lubrificante e il nostro complice, quello inanimato e ancora succedaneo, per il momento. Era nelle sue terga, fino in fondo. Avevano impegato più tempo, forse perché avevano in parte perso l'arte e la delizia della sodomia, considerate le difficoltà e gli impedimenti recenti.

Ora tu lo prendi, A-Woman, e te lo cacci dento.

Un ordine, perentorio. In quel momento c'erano un maschio sopra una femmina, non era tempo da cortesie da cicisbei.

L'aveva sentita farsi stretta, ingombrata dal grosso membro posticcio, che le rubava il fiato, che chiedeva sangue ed energia sotto che la riempiva, la satollava, e forza alla mano che lo conduceva in lei.


Ti piace eh?

Dimmelo, dimmelo con le tue parole che ti piace?

E pensa quando sarà d'uomo.

Cosa preferiresti? Quello di _prp o quello di _eur? Un giorno saremo anmche in tre, uno ti servirà in bocca.

Godi come una troia ingorda. Godi.

Lo so che ti piace, sei fradicia, ti piace avere due cazzi.

Sento la tua manina che s'agita davanti. Dai, forza, impegnati un po' di più, così fai godere anche me.

Che splendida troja che sei. Così ingorda... senti, immaginati se fosse un cazzo di uomo lì davanti.

Guardami.

Ora allarghi le gambe, si avvicina, ti bacia, ti succhia i lobi delle orecchie... ti piace, eh!? Mi rantoli di sì? non ho capaito... ripetimelo a voce più alta.  Prende la sua cappella, la inserisce tra le tue piccole labbra, in pricnipio. Inizia a spingere deciso, lo sento, inizia ad allargarti, ti fai strretta ed oscena.



Gli rispondeva farfugliando, siiiì, due cazzi... li voglio, mi fai impazzire... lo tirava a sè dietrro, convulsivamente, colla mano sinistra, rimasta libera.  rantoli o gemiti, non si distinguevano dal respiro.

Frenetico stantuffo davanti. Inculata fino alla fine del mondo dietro.

E UnUomo impazziva. Chiavarle la mente, ad estrarre l'essenza migliore.

2 commenti:

anonimo ha detto...

Vedi man, la cosa che stupisce è che pure quando trombi, parli tantissimo. Ma lascialla in pace sta povera donna!

AWomanAMan ha detto...

x PV64:

Tempo addietro questo era l'arrosto di questo diario. Le cose matta che combinavamo in due. Riscuoteva un certo interesse, i commenti erano numerosi.

Ora è diventato un contorno. Non sono più centrali nel nostro eros. Ma non interessa più neppure i lettori. IN un certo senso questo mi convince che non è lo status quo ad interessare ed entusiasmare. Ma il divenire.

Cmq, tutto sommato, ora andiamo molto meno "per il grosso" di quanto non succedesse in passato



x utente anonimo (trolla):

Tromberò come piace alla squaw e a me, non come garba a te.