1 . D preoccupaz

E' passato qualche giorno, poco tempo per il diario, in queste settimane di resistenza e lotte ecologiste. Vabbè. Lunedì sera, il nostro tripudio. A-Woman se n'era andata a letto precedendo AMan, impegnato colla compilazione degli ordini del gas. Una volta finito, l'aveva vista con il libro di Van Lysebeth in mano, si era così stupito, proprio una reazione mista gioia a meraviglia. Bella che sei, squaw bella che sei che leggi. Il tempo di spogliarsi, le cure per sé prima di coricarsi ed eccoli, gomito a gomito, naso a naso. Preludio allegro andante in cascata di bacetti minori e piccole risate, i nostri motivi, che si ripetono, riusciamo a ridere ogni volta. Sono stati Anahata e poi Vishudda a far iniziare a svolazzare il putto, a fargli scagliare frecce e dardi. Abbiamo iniziato a fare l'amore così, gaiezza e tenerezza e gioia e sentimenti a fare libido. Mah, strano e non così strano, si partà così per accendere la lussuria, sono le mille vie dell'eros. Si sa dove si parte, non dove si arriva. A-Woman era già venuta una volta nella sua cavalcata da amazzone (in effetti per noi maschi, quella posizione rilassa molto la zona addominale e pubo coccigea e, almeno a me, permette resistenze ad libitum, se la testa vuole). 'nzomma, quando Auò si era pigliata la sua prima porca soddisfazione, AMan passa alla carica, eccheccazz, ora mi tolgo le voglie, pure io. E' un po' di tempo che niente sodomia,  'nzomma, serbatoio pieno, A-Woman, poi ti inculo per bene, fino in fondo. AMan aveva aspettato, le aveva sussurrato quelle parole nel padiglione auricolare, quasi soffiate, colle mani forti sui fianchi, proprio quando era lì lì per venire. Dette, ribaltata, perso il controllo.

Ultimamente Auò ha un punto sulla rosetta che è indolenzito, forse anche per questo che la frequenza  è diminuita. A-Woman ritierne che il lubrificante a base acquosa (L:be, ormai finito) le dia qualche fastidio. Insomma, di questi ultimi tempi non abbiamo tenuto fede ai nostri nomi di rete, che, ricordiamo, si sono ispirati alla splendida storia di evoluzione personale e affrancamento attraverso le delizie dell'analità di Toni Bentley e del suo inculatore, A-Man. Era tempo per recuperare.

No lubrificante acquosa, non profilattico visti gli esiti negativi degli esami, siamo tornati a ciò che fa sempre bene ovvero ciò che si può mangiare (dritta di un massaggiatore su una isoletta subdesertica greca nel mar libico). Un goccio di olio di arachidi, sul cazzo, buffo così lucido e una fresca, a scendere dal coccige, attraverso la grande valle fino alla rosetta di A-Woman. Sentiva dolenzia, in quel punto, un punto sensibile sulla parte destra dello star gate. Ci abbiamo scherzato su, forse proprio il poco allenamento. AMan ha aspettato, ha lasciato fare tutto ad A-Woman, regista della propria respirazione, dei tempi. Qualche momento di un po' di dolore, ma sapeva quale sarebbe stato il premio. Era bella, cogli occhi chiusi e poi occhi di luce. Le gambe aperte, seduta completamente sul cazzo, si riempiva di uomo fino all'ultimo millimetro, le piccole labbra aperte, ciccette, lucide di umori, che oscena meraviglia, la fica affamata e infuriata di vuoto. Piano piano ha iniziato a muoversi, con energia maggiore, sempre di più, fino ad arrivare a quel gioco che ci fa impazzire, il glande grosso dentro e fuori l'ano, tortura dell'infinito per AMan, estasi per A.-Woman. I  nostri giochi dell'eccesso, le parole bagasce su quanti cazzi vorresti, ora, due, eh, ti piace. Erano colpi di maglio sulle resistenze di A-Woman al secondo orgasmo, poco dopo, muoveva il bacino con uno scatto violento, verso il basso, quasi volesse punire cià che destabilizza.

Aspersione di sborra, unione lussiorosa a singhiozzi, a perdersi negli intestini di lei a perdersi nel mondo, occhi chiusi ed occhi di luce.

Quel punto con dolenzia desta qualche preoccupazione.