venerdì 31 ottobre 2008

Furbetti del pisellino

E' tutta questione di equilibrio...



Il collega ascolta Radio DJ, in questi minuti una trasmissione su halloween trasgressivo aperta dalla telefonata di un tipo di Parma che stasera se ne va in privé con un amica, all'insaputa della moglie. Gli chiedono perché non con questa e risponde che non la metterebbe mai in mezzo. Ecco i furbetti del nimby erotico. Cazzo è non ci metterei mai mia moglie, diocane!? Cazzo è!?



Due esperti sessuologi con chicche varie, alcune cose arcirisapute ma è bene anche ribadire che l'acqua calda è calda, secondo autorevoli studi, vista la morale benpensante che tenderebbe a smentire pure questo.

Essi dicono: stima dei club privé, la migliore duecentomila coppie, la peggiore quattrocentomila. Poi continuano con altre coze, più o meno apertolleranti. Il giudizio morale c'è ed è sottile, quasi subliminale.

Infatti questo vengono considerati terapeuti, io invece ritengo che le persone necessitino di trainer, di istruttori, proprio per espandersi e non di certo di terapeuti del cazzo atti a riportare nella normalità ortodossa da bonsai.

Normalità? cos'è? la proprietà di due cose di essere a perpendicolo.



Nel frattempo, non so quanto consapevolmente, Anna Ciriani, la pornoprof di Pordenone, continua ad essere un'eroina dell'emancipazione sociale. C'è anche la foresta che cresce.

16 commenti:

dirkgently1 ha detto...

eh già... la normalità...che è ben differente dalla banalità che in quanto tale è assoluta mentre lo stato normale è solo la vista esterna di condivide. Quindi ciò che è normale per te no lo è per me, ciò che è eccezionale per me non lo è per te ma di sicuro entrambi riconosceremmo la banalità.

AWomanAMan ha detto...

Dirk, una delle critiche ricorrenti alle osservazioni disadattanti è che siano "banali".

Banale osservare la banalità no!?

Va bene, è del tutto normale.

kaliuga ha detto...

dai, la ciriani e' squallidamente patetica, ho visto pezzi del documentario dove si fa riprendere mentre lavora con la bibbia accanto. La sua storia e' un calderone di luoghi comuni salita alla ribalta della cronaca locale e nazionale solo perche' pruriginosa.

Milkdevil ha detto...

Che dire...quando non si sa cosa ci si perde, facilemnte si lascia che certe cose siano diverse da coem dovrebbero..

Io, sempre Silenzio.

AWomanAMan ha detto...

x kaliuga:

Ho scritto "non so quanto consapevolmente" perché so che le contraddizioni non mancano nell'operato di Anna. L'eccellenza nel metodo conta poco, non è necessario che sia intellettualmente brillante, coerente, etc. . Sarebbe meglio, ma, in definitiva ciò che importa è che stia dimostrando, in tutte 'ste crape di marmo moralista che ci sono in giro, che si può vivere la propria sessualità come melgio si ritiene. Quando ella afferma che "nessun imprenditore va a cacciare il naso nelle questioni di letto delle operaie" dice una cosa semplice e molto saggia.

Se fossimo in una società libera e non cattoipocritamoralista, sarebbe una delle dodicimila insegnanti che hanno una vita sessuale attiva oltre ai confini della coppia, la questione semplicemente non esisterebbe.

Il suo agire è eccellente. Ci ha messo la faccia, la vita, la famiglia e pure il lavoro, ha pagato. Non deve essere perfetta è sufficiente sia una piccola eroina.



x Milkdevil:

Non ho capito bene la tua frase. Chi non sa cosa si perde cosa?

anonimo ha detto...

Mah, la Ciriani è libera di esprimere il suo bisogno di esibirsi, ma dal momento che insegnare significa essere un modello comportamentale anche per le giovani menti che si formano (a prescindere da quanto disinibite già siano di loro), a mio avviso dovrebbe cambiare lavoro. Perchè magari è pure bravissima, niente da dire, ma deontologicamente parlando non è un modello educativo valido a portata di persone in via di sviluppo e con adeguata coscienza critica. Ora non tutti quelli che insegnano sono "esempi di vita", ma la deontologia professionale impone almeno un po' di pudore, dove non arrivano i comprensibili limiti umani.

AWomanAMan ha detto...

> ma deontologicamente parlando non è un modello educativo valido a portata di persone in via di sviluppo e con adeguata coscienza critica.



Quale sarebbe il modello educativo adeguato? Come lo riconosci?



> Ora non tutti quelli che insegnano sono "esempi di vita",

> ma la deontologia professionale impone almeno un po' di pudore



Pudore? Il pudore per cosa?

Ci sono pessimi insegnanti che rovinano il piacere dell'apprendere dovuto alla loro mediocrità e che non hanno alcun pudore di continuare a fare danni. Quello è l'unico pudore che ha un senso e che manca.



anonimo ha detto...

No, esiste anche un pudore relativo alla sfera sessuale e ai costumi, che ognuno è libero di vivere come crede ma che devono restare privati se si esercita una funzione educativa o pubblica. Non è giusto che un alunno sappia cosa voti il suo insegnante, come non merita di avere un troione di prof, seppur competente. E questa non è una questione moraloide come dici tu. Un ragazzino o un adolescente trova in un'insegnante che gira nuda con le tette di fuori un modello comportamentale grottesco. E' un conflitto di interessi. Due cose che in quel lavoro non possono coesistere. Perchè non sta insegnando ad avere rispetto del proprio corpo, ma vomita addosso a quei ragazzi i suoi squilibri, i suoi disturbi, le sue manie esibioniste.

Dice bene, "il padrone non va a vedere nei letti delle operaie". Peccato che la scuola non sia una fabbrica e che abbia una funzione educativa, anche sessuale e all'affettività.

Errare ha detto...

é vero...la scuola deve avere una funziona educativa! Ma se è grottesco avere un modello d'insegnante che gira con le tette di fuori e assai più grottesco mandare i propri figli negli oratori di preti pedofili.

shente ha detto...

Ti porto la mia testimonianza e il mio 'contributo' all'emancipazione sessuale.



Nella mia sessualità c'è sempre stato del morboso, dell'oscuro e del tormentato, edipicissimo, sempre impastato con le prioezioni emotive e poi sentimentali della relazione, col maschile soprattutto. Anni fa ho toccato "il fondo" in una relazione morbosissima quanto sessualmente stellare, da lì raccolsi frutti disgustati e per qualche anno ho quasi praticato l'astinenza: sia dal sesso che dalle emozioni forti. Ho esplorato altri modi di vivere il corpo, la relazionarietà e le emozioni. Questo stacco mi è servito.



Due anni fa l'eros represso ha fatto sentire prepotente il suo richiamo: mi sono progressivamente abbandonata, ancora una volta relazioni morbose, impasti autolesionisti eros-romanticismo-edipo etc. Però stavolta con una consapevolezza molto maggiore.



Stavo male, ma più forte del dolore era la paura. Beh quella l'ho combattuta e l'ho vinta: ho deciso consapevolmente di vivermi questa relazione distruttiva vincendo la paura di restarne ferita a morte, e di godermela appieno, con tutto il masochismo che volevo concedermi. Paradossalmente ho avuto più dignità che mai.



Ne è venuta una forza. Riesco a vivere di nuovo, oggi, la mia sessualità libera e dirompente, stavolta assumendomene la responsabilità, perché lì è il punto centrale: assumersi la responsabilità, con leggerezza, di desiderare. Desiderare senza voler possedere, desiderare donando, desiderare rispettando.



Ho conosciuto un uomo e per la prima volta non ho mascherato o dissimulato la mia esuberanza sessuale: eccola, è lì, libera e subito, non legata a niente, parte integrante del mio intelletto e della mia anima. L'uomo dall'altra parte, per una volta, è un tipo abbastanza in gamba da capire il quid e da non dispiegare il solito dualismo sposa-puttana. Gli ho detto subito che per me il sesso è la prima cosa, imprescindibile, dell'intesa a due, perciò facciamolo che siamo un maschio e una femmina ed è per questo che siamo qui, prima di tutto e assieme a tutto il resto. O almeno sembra che lui sia sulla mia lunghezza d'onda, vedremo: ma il punto è che se scoprirò che non lo è, non avrò nessun rimpianto, nulla da rimproverarmi e soprattutto nessun alibi per pensare che quella sbagliata sono io.



Che piacere sia!

anonimo ha detto...

si...siamo un popolo ,io calabrese adoro ZIO CAN!gerry è una frase tipo abbracadabra

anonimo ha detto...

la forza sia con te shente !!



amé : ti appoggio la coerenza. E' molto italiano questo atteggiamento, piccolo-borghes-italiota ... battuta di film : boss che va a puttane per il gusto del pompino ... pur amando molto la moglie anzi desiderandola perché splendida... il collega gli dice "perché non le fai con lei ste cose ?" ... "Scherzi ?! quella è la bocca che bacia i miei bambini tutte le sere ..."

cazziera

anonimo ha detto...

magari le ha fatte prima di sposarsela..ma dopo..tutte Sante..nessuna Puttana che pur di accaparrarsi un uomo sarebbe stata disposta non solo al pompino...ma a tanto e molto di più..

Anche questo è un giudizio piuttosto moraloide e da "popolino".

anonimo ha detto...

Il discorso a man è molto semplice..

Tutto dipende da come il discorso "tresgressione" viene affrontato...Baciare o ciucciare il pisellino dell'uomo amato..non credo sia un atto peccaminoso di cui vergognarsi e sentirsi sporche e troie...La libertà sessuale vissuta all'interno della coppia e condivisa con amore è la massima espressione d'amore per antonomasia..

Oppure il Signore castiga gli uomini che decidono di non attenersi alle vie canoniche del rapporto sessuale col proprio coniuge?

Certo, fosse per i preti pure il coito interrotto è "peccato mortale" come l'utilizzo del preservativo..così, per gli uomini di fede bisognerebbe proliferare almeno 10 figli all'anno per sentirsi abbastanza Cristiani e seguire il volere di Dio..

Come per le donne Pie e bigotte..baciare i propri bambini dopo aver baciato la parte più intima del proprio uomo significherebbe mischiare il Sacro col Profano..Si salvi chi può...

kairosh ha detto...

"ziocan... "

perchè ti fa cosi incazzare?

AWomanAMan ha detto...

x utente anonimo (#16):

Si salvi chi può!



x kairosh:

Io sono furbo: mia moglie candida se ne sta a casa che nessuno me la tocca. Io ci vado colla mia trombamica e mi chiavo le altre lerce luride troie.