martedì 22 novembre 2005

Come bisnonni

samanthawolov


Ore 17 e 45 precipitomi nel traffico nel buio solcato di luci, di tubi vomitanti carburi aromatici, di ruggiti della citta.
I tuoi muscoli iniziano a scaldare te e loro, leggero bruciore d'acido lattico. Sfrecci pedalando nella giungla metropolitana di scatole di latta con persone ingolfate dentro.
Te la ridi, tu essere velocipedizzato che trapassi la giungla.
Hai in mente il tuo progetto di leccornie e di delicatezze serali. Ti prenderò per la gola e per i sensi, AWoman.
Poi il kazz di treno anarchico. Quanto sono anarchici i treni e i loro programmi improbabili, ore 18 e 02, treno oscuro delle 18 e 05, freddo, oscuro, colmo di esseri ansiosi dubitanti ostili. Non sopportano quell'anarchia imposta. Senza toro meccanico, correnti spente e assenti, non ha linfa vitale quel treno. Il treno è morto, cadavere meccanico ritardatario inerte sui suoi binari. Immagini il desco, il cibo caldo e profumato, il rosso nei calici, riflessi di candele che si affogano in quel rosso rubino. Bussano. Apri la porta e sorridi vedi i suoi occhi, le sue labbra, poi di nuovo gli occhi. E l'abbracci a lungo, forte. Senti che stringi e il suo respiro, è un mantice tiepido, allegro, il torso che abbracci, quell'essere che baci, che desideri col resto delle membra, del cuore.


C'è il ritardo, 30' stamane, 25' stasera. E lei arriva prima di te. Ti attende ed entri assieme. Il gioco è quello di preparare insieme, a questo punto. Sono i preliminari. Dei sensi di gola&palato. Poi plateau. Poi pace.
Corri corri, precipitiamoci di nuovo nella vita, nella palestra. Insieme con amici per minuti 90 e passa. Cadute e projezioni. Gradisce un po di qi yong, stasera? E abbracci. AWoman, non credo ti projetterò. Vieni qui che ti stringo. Vedo i tuoi seni procaci, appena celati dal cotone grigio. E i capezzoli? sai che li vedo appena pronunciati e solleticano i mei pensieri.

Ore 00 e 07. Salgo, AWoman, salgo: troverai il giaciglio caldo. Con me dentro ad attenderti. Liscia di pelle, vieni qui. Accanto a me. Ti stringo. Ti bacio le labbra, mi addormento sulle tue labbra. E poi scenderò colle mie mani lungo il dorso. Salirò con le mie mani lungo polpacci e incavi di ginocchia e cosce.
Ma, e questo triangolo che è? Cos'è questa cornice per il tuo retro? perché mi fai questo, brutta stronza? lo sai, mi ero addormentato per una manciata di tempo sulle tue labbra. E tu, impertinente, ora mi desti così?


Allarmi a te, AWoman, perché non resisterò a lungo.

AWoman...?
Si?
Hai una fica fantastica. Mi stringe, mi strizza, tu mi tormenti. Posso innamorarmi della tua fica goduriosa, ingorda? Stringe bagnata, quanto mi stringe.

Siamo nel buio, mi baci colla bocca e sento il mio cazzo, lì, stretto dal centro del mondo. Ti stringo e ti abbraccio. Siamo come i nostri bisnonni... Come diceva il prete, tra le tue gambe stringenti giaccio e ti abbraccio. Però non avevano tutti i torti, eh? E' tenero questo giacere missionario. Nonnetta.... ci amiamo nel buio, in silenzio, sotto il piumone.
Non resisto. Impertinente e sfacciata, mi hai irretito. Non resisto, tu vuoi la mia resa.


Data astrale h00.34_mar.22.novembre.2005

1 commento:

Baffobp ha detto...

Il valore delle tradizioni, come per la ricetta delle meringhe e della pasta e fagioli.

Siete meravigliosi