venerdì 4 aprile 2008

Into the wild - 1

Into the wild.

Porca puttana!!

No so neppure se sia scriverne qui, non cia' un tubo coll'eros se non nella cosa più grande che è l'Amore e il cammino per scoprirlo, vita viva, dolore, libertà fino alla luce, alla gioia, all'Amare.
Siamo usciti rivoltati, sezionati a fettine, barcollanti, dal cinematografo, intontiti, storditi, gli occhi scavati e ormai asciutti di lacrime.
Ci siamo scambiati i due piatti, spaghetti alla posillipo vs spaghetti alla calabra.
A-Woman, sai che ci chiedono, sul diario, perché cazzo stiamo insieme? Non credono, neppure loro, già, non ci racappezziamo neppure noi, di questi sconquassi, ci lasciamo e poi tre giorni dopo siamo innamorati di nuovo.
Orsone, non ci credo neppure io, a volte. Ma non sanno che è così? si litiga, a casa mia le ciabatte volano tutti i giorni. Ora papà è via per una settimana e mamma mi ha detto che le manca.
Sciolto il groppo in gola, ritornati il tempo per il cibo, l'odore delle vinerie e delle trattorie ci irritavano, stomacazioni per eccesso adrenalinico a dispetto della fame. Ho mangiato solo un toast a pranzo, Lupus. Anche stanotte per ore a rivoltarci a parlare, le carezze su schiena e seni non sono state sufficienti. La tregua solo dopo aver fatto l'amore, prima dell'alba. Già, uso sonnifero dell'eros.

Il nostro esoscheletro lasciato da parte, astici o gamberoni vulnerabili, carne e anime esposte alle lame emotive, acute di vette, di braccia nel cielo, di affetti, di cuori e anime trovate trampolando, di corse di gioia nelle radure, di emozioni per quel cervo, la ricerca dell'amore, il piacere e la gioia di non avere nulla da perdere, la sapienza acerba che scardina le convenzioni dei capelli bianchi di Ron, fino ad arrivare al cuore e ritornare. Il perdono, Amore e Luce.

Perché i soldi, la carriera, i ruoli ti fottono e ti legano e ti impediscono il nuovo, lì dove la vita la devi prendere, dove c'è il nuovo che ti ritrovi da solo. Il film ci ha sezionato, ganglo nervoso per ganglo nervoso, polpa morbidadolce esposta alle intemperie evocative.

Quanto vissuto abbiamo, squaw? Come mi sono innamorato di te? Quando sei mia morgana, nei boschi. Sposto le frasche e ti vedo, là in fondo, le bacche rosse nei capelli corvini, come le tue labbra.

Non abbiamo in comune tutto il vissuto dell'Evangelo delle Terre Selvagge, molto sì. Ci siamo innamorati per molto di quei fotogrammi, A-Woman, che è la nostra vita anche. Questo è quell'80% sublime che ci unisce. Quanto sei bella.

Ad A-Woman non ha ancora esperienziato la comunanza cosmica, quel sapore di cielo e colori, dei raduni freak. O technofreak. O goa. Ma il resto c'è.

Abbiamo parlato a lungo, Anche stanotte, non dormivamo. Strano, no, piangere nella notte per un merdoso cazzo di film?! Basta vedere la troupe lì intorno a quel bus catorcio e la camera che gira. Ciak. Stop.

La felicità non è tale se non è condivisa, mi è piaciuto, quello, AMan.


17 commenti:

ZuZuli ha detto...

Non vedo l'ora di vederlo...Si vede che vi ha 'segnato'...bello quello che hai scritto. Una delle cose più belle che ho letto di te.

Non so perchè, ma è scesa la malinconia anche su di me...ma passa, poi passa tutto e per fortuna.

Sonorson ha detto...

Sono contento vi sia piaciuto. In fondo ognuno è diverso e - chissà - forse l'avessi visto con awoman, forse, dico, forse, sarebbe piaciuto anche a me...

compagnidiviaggio ha detto...

continuate cosi

anonimo ha detto...

"dare il giusto nome alle cose"...qualcosa del genere anche mi è piaciuta...L'essere realisti. Il non esserlo può portare davvero grane...come accade al personaggio che confonde l'erba cattiva con l'erba buona. Magari era quella del vicino. La traccia della sorella non è che l'aspetto più palese della morale del film. In queste due frasi c'è la vera morale: il viaggio seppur necessario non è per tutti lo stesso. C'è chi fa chilometri e attraversa mondi. C'è chi non si sposta di casa...per arrivare alle stesse verità. Il viaggio..ognuno ha il suo, è necessario. Il film mi è piaciuto davvero tanto.

MissOrchiDea ha detto...

Il bello delle litigate è la scopata pacificatoria!

Sempre se le liti non siano troppo frequenti!

A proposito, fra poco si vota, deciso chi?

Io si, se passi da me lo sai :-))

(La lingua batte dove il dente duole)

anonimo ha detto...

Aman..oggi sei dolce..è evidente che il film sia stato di tuo gradimento...Parole che trascinano la fantasia e risvegliano la curiosità la voglia di leggerti e di vivere...belle ,continua così....ciao

La felicità è guardare insieme verso lo stesso orizzonte...non dimenticarlo MAI..ed io oggi ho visto il sole nelle tue parole..

Kurandera ha detto...

Io sono ancora dentro il libro... il linguaggio è tutt'altro che semplice, e lo leggo solo sui mezzi, ma è una storia che prende veramente tantissimo...

Quello che mi fa venire i brividi è che è VERA. E' esistito veramente Chris McCandless, con questo nome, con la sua famiglia, con i suoi amici. Ed è veramente finito così...

E' un inno alla natura, alla spartanità, al viaggio...

(forse non dovrei leggerlo, visto che io la mia bella natura da nomade frustrata già ce l'ho... ^^)

Comunque, hai fatto bene a scriverne, non importa dove. Sono emozioni che è bello condividere... :)

anonimo ha detto...

una nomade attraverserà momenti difficili..."la solitudine" ad esempio...ma nn si sentirà mai frustrata in quanto è alla continua scoperta..di un viaggio senza ritorno..La frustrazione vera nasce da una vita vissuta senza "spiraglio" di via d'uscita..La consapevolezza di non poter cambiare una realtà mai scelta ma patita è frustrante molto più, dell'essere nomadi in attesa di trovare la tua casa, o se trovata, nell'attesa di raggiungerla..

vampyr8 ha detto...

siete tornati insieme? olè

SurferRosa ha detto...

Visto proprio a Bologna (Odeon) in febbraio.

Ricordo le lacrime calde che, uscendo dal cinema, cozzavano contro il freddo di quella notte.

Grande Eddie Vedder ;-)

anonimo ha detto...

scusa a man se rispondo quì ,in merito ad un commento letto altrove sempre nei tuoi post..

Volevo dirti, a difesa di a.woman che accade spesso negli ambienti di lavoro d'essere fraintesi..specie per le belle donne..Voi maschietti, siete spesso portati ad interpretare la gentilezza come sinonimo di "particolari attenzioni", messe in atto per incoraggiare la potenziale "preda"..Ed è per questo che,diversamente da quanto da te affermato, capita spessissimo che, nell'ambiente lavorativo, gli uomini si facciano le "pipe" mentali..e, sempre per il medesimo motivo, il loro modo di corteggiare tende poi a divenire goffo e soffocante..

Chiariamo, la gentilezza e la gratitudine verso le cortesie ricevute dai colleghi è una cosa..cercare altro è un'altra..Nel mio caso specifico, amo essere molto diretta, se un uomo mi piace molto: punto 1) non parlo d'amicizia

2) non accetto l'invito a cena fuori..e se l'accetto, a titolo di collega, gli orari, il posto e l'abbigliamento chiariscono subito che, non si tratta d'una cena galante..

3) non lascio che si apparti con me in macchina nel rischio che mi possa violentare senza una previa consensualità...

4) non gli faccio i complimenti

5) non gli dedico poesie

6) non lascio il mio ragazzo per lui

7) non nascondo di essere una donna sposata, magari sfilandomi l'anello..

8) non cerco di creare situazioni per stargli costantemente tra i piedi in modo da rendergli più facile l'approccio...

9)non litigo con la sua ex fidanzata al telefono

10) non faccio scenate di gelosia

A woman ha fatto tutto questo per altri?

Kurandera ha detto...

@ Utente Anonimo #8: la mia frustrazione nasce dal fatto che sono bloccata in una città, momentaneamente (almeno lo spero) priva della possibilità di viaggiare... fosse per me, partirei anche adesso... ma non è quanto ci si aspetta da me... e voglio prendere almeno questa laurea, in modo da avere un pezzo di carta globalmente valido, che mi permetta di lavorare ovunque andrò... perché purtroppo, non si vive di soli sogni... :)

anonimo ha detto...

Io l'ho capito dal primo rigo letto..che l'autore di questo romanzo avrebbe finito per catturarmi.. era veramente strepitoso...uomo intelligente quanto fascinoso...ma, hai ragione tu, non si vive di soli sogni...e...chi non lavora non fà l'amore..dunque ritorniamo sul pianeta terra!!!!(a volte la realtà è troooppo dura)!!!

AmeBleue ha detto...

Il messaggio del film lo trovo assai attuale. Oggi sperimentare ogni cosa, ogni esperienza sembra necessario, anzi obbligatorio. In verità, senbbene premetto sia giusto che ognuno di noi intraprenda il suo viaggio e hai detto una bellissima cosa riguardo la sorella, intrappolata in se stessa, dicevo...Credo che si stia perdendo quella semplicità necessaria ad affrontare la vita. Quella semplicità fatta di piccoli viaggi da noi alla nonna, da noi alle nostre origini, da noi al vicino di casa....Si preferisce un lungo viaggio all'affrontare l'amico malato di cancro o anche solo di solitudine. Ci nascondiamo dietro le montagne per non vedere un piccolo mucchietto di sabbia davantoi a noi. Ha a che fare con parole quali la consapevolezza, il realismo, l'attaccamento ai valori piu semplici quali la famiglia e l'amicizia. Meglio cercarli in India fra gente sconosciuta, in un tracciato a dorso di cammello in marocco...Insomma siamo ridicoli nei nostri falsi viaggi di conoscenza. E non parlo della fisicità del viaggio, s'intende! Ma ribadisco ognuno deve fare il suo viaggio e mettersi in gioco. Buona notte

kaliuga ha detto...

Non ho letto il libro ne visto il film. Ma il tema mi ricorda questo, italiano:

http://www.wumingfoundation.com/italiano/guerra_agli_umani/sezione_gau.html

kaliuga ha detto...

l'ho visto ieri... impressionante, anche io ho sognato tutta la notte il suo volto alla fine, i libri di London, il modo in cui i libri imprimono impressioni vitali ... la naturalita' della morte... un film impressionante e bellissimo.

AWomanAMan ha detto...

Kaliuga, per emozionarsi e vivere quella storia, secondo me e' bene aver un certo vissuto. A-Woman ed io abbiamo quella per la Natura, solo io quella per le comuni / adunanze freak. Dunque la squaw non e' entrata nello spirito di comunanza che le caratterizza, non conoscendolo, e' risultata piu' emotivamente impermeabile.

Leggo che tu, invece...

Zio petardo, mi rivolto' come un calzino, quella pellicola.