mercoledì 18 ottobre 2006

Tetra - 1

Eravamo entrati all'Extasia' in quattro delle quattordici coppie che si erano incontrate. Una si era ritirata quasi subito, la donna non stava bene. Erano le due ed il locale non era più al massimo della capienza. Passaggio al guardaroba, un primo vagare incerto, la barista, una ragazza con uno splendido seno esposto per nostro diletto a chiederci se desiderassimo qualcosa. Ma era tardi, non volevamo perderci in rivoli curiosi. In auto avevamo ovviamente spettegolato, immaginato scenari. AWoman ha esposto quale uomo era risultato di suo gradimento, uno era con le coppie con cui eravamo arrivati, idem per AMan colle sue predilette, ce n'erano due con noi. Ovviamente non nella stessa coppia.

Dopo il primo vagolare e qualche scambio di battute, ci siamo riavvicinati a _rgo: AWoman aveva notato che _ria ed AMan si erano incontrati cogli occhi, alcune volte. Cogli occhi, con sorrisi appena accennati. Ci era piaciuto il loro stile fine e discreto. Ed ora erano lì, in un privé a interrogarsi su postriboli, su camere per coppie troppo affollate.

Indicammo loro che ce ne era una libera, completamente. E, stranamente, increduli, vedavamo che ci stavano seguendo. Le tempie battevano, passo dopo passo.



Sai Lupus, io lì ero così impacciata, ma anche curiosa.

A chi lo dici, AWoman. Il fatto di essere lì insieme, a muovere i primi passi insieme con due altri compagni di ventura. Non possiamo dimenticarlo.


_zio uscì, andò a recuperare due lenzuoli puliti e apparecchiò il desco. Noi le pietanze, i sapori, i profumi, caldi e freddi. La tensione, la digestione, _ria e la squaw dicevano che avevano freddo. Chiusa le finestre accostate. Eravamo gia seduti, sdraiati vicini. Noi e loro, sul lettone di un privé. L'imbarazzo, qualche parola per scansarlo. Stavamo parlando del fatto che loro non hanno scambiato penetrativamente e che non lo avrebbero fatto, anche se non erano categorici. E poi di altro, sempre in tema. Cazzo, ma erano argomenti scambisti, quelli.



AMan, io ero ancora seduta, mi sentivo tesa, lui mi aveva appoggiato una mano sulla spalla. E l'ho detto, mi sento come un panchetto di legno.

Ci siamo messi a ridere in quattro. E mentre ridevamo, _ria diceva che le era tornato il caldo, mi accorgevo che il mio braccio era appoggiato sulla sua coscia sinistra, tutto, tutta e si muoveva, su e giù, in piccole carezze. Carne succosa e invitante, era canne di altra donna. Caldo, ed energia su quella mano, da quella carne.

C'erano le mani di _zio e quelle di AMan che sfioravano e corteggiavano donne altrui. Sfioravano carni tiepide e tremule per l'eccitazione.

1 commento:

unoGiostra ha detto...


dopo la trepidazione che avrete provato... è il minimo somministrarcene un pò anche a noi...



giostramascalzoni