mercoledì 19 gennaio 2011

Adieu, mon chéri - 1

Dite che dovrei chiudere? Con Roberto, intendo...

o Diario di una squillo, ValentinaV





Interessante un intervento (il #11, l''indirizzo in pagine a a pop-up funziona male in alcuni navigatori) nella discussione originatasi con i commenti a quella pagina, con la questione: ma Marte non accetta una parte di Valentina, diciamo la prostituzione e ciò che le attiene ma, avevo osservato io, questa parte è importante per lei (le piace il sesso, gli piacciono gli uomini, il livello di reddito, ...).

Ora, qui ripeto una domanda (la qualità della vita è fatta anche dalla qualità delle domande che ci si pone, ricorda Anthony Robbins): ma 'sta coppia, con tutti i casini che comporta, può anche portare qualcosa di buono? Cosa?



Allora, se non viviamo la coppia come occasione di miglioramento e con esso l'eros quale dispositivo evolutivo principale, spirituale, che cazzo serve 'sto casino di nome coppia?

Non si può amare il proprio partner senza volerle/gli bene. Etimologia di voler bene: "volere il bene di lei/lui/ di una persona".

E questo bene è anche superare limiti, condizionamenti, programmazioni rattrappenti, incultura del no e delle rinuncia, curare complicità, libertà reciproca, senso del gioco, senso dello scoprire ogni giorno panorami nuovi (e non vale assolutamente che ciò può andare bene per tutto meno che per l'eros, questa eccezione è IL problema fondamentale, visto che l'eros è le fondamenta dell'amore), aiutarsi, stimolarsi reciprocamente, dare una mano e dire, amore mio, ora tiro un po' io, dai vieni con me.



Comandamento n° 1.

Se non c'è libertà non è amore.



Allora la nostra società è permeata di una cultura che si è sviluppata in un certo contesto e con una strategia complessiva nei quali l'amore (agape, eros e tutto il resto... è tutto molto più semplice di quanto si creda ed è ricordato qui in alcune spounti/riflessioni sul tantra) è semplicemente non solo residuale ma deprecato, spesso demonizzato. Il diktat è(ra) la soppravvivenza e l'aumento della popolazione, con l'amore non c'entrano nulla, assolutamente nulla.



Allora, Valentina e Marte, A-Woman e AMan, Giulietta e Romeo e miliardi di coppie, o si destano e iniziano a pensare l'amore e la libertà, e il comprendere (kundalini / pulsioni libertarie estroverse, debolezze nostre, desideri dell'amat*, etc.) oppure rimarranno nel pantano di queste relazioni simbiotiche, relazioni bisogno.



Oh, Marte / Giovanni / A-Woman / Demian / Beppe / Debby ci diamo una mano? Io sono fatta così e pomì, e ho questi desideri, la mia vita è questa. Mi prendi così? E' importante tutto ciò per me. Io ho questi punti di forza e queste debolezze. Anche tu.

Vogliamo darci una mano? E' un'avventura bellissima che ci aspetta. Vuoi?



Ecco il cammino nella vita, il vivere degno (chiamolo così se non si vuole usare il termine spiritualità).

Invece che si fa?

Devo nascondere questo. A quello rinuncio. A quest'altro gua a l*i, se solo osa io faccio una sclerata, questo lo escludiamo, questo lo nascondiamo, di codesto non parliamo nemmeno.

Io non accetto questa tua parte (come si può essere così egoici?) ma non ti lascio neppure libero...



L'amore è la sfida più grande.

O ci mettiamo anche la testa o altrimenti esso se ne va.


Adieu, mon cheri.





Cubo di Rubik


17 commenti:

Babi70 ha detto...

Ciao Aman, come sai desidero che non si faccia tanta pubblicita' al mio rapporto o che si sappia in giro in che blog vado a commentare...magari se ti va parlare di questi argomenti mandami un pvt. Grazie 1000.....

Babi70 ha detto...

Mi limtito a dire l'essenziale. La coppia non dev'essere un luogo di coercizione, in cui uno obbliga l'altro ad accettare cio' che gli piace. Si devono volere insieme le stesse cose, se cosi' non e', se uno dei due non vuole o non se la sente, non deve esserci forzatura alcuna.

Ad esempio: tu non puoi obbligare Awoman a segurie le tue teorie dell'eros, che non sono la verita' biblica, come io non posso obbligare A. a disconoscere i suoi solo perche' non mi accettano.

Si dialoga, ci si confronta. Se si puo' fare qualcosa bene, se no pazienza. Se cio' non  sta bene allora lasci la persona libera di farsi la sua vita e amen. Io la vedo cosi'. Per il resto come ti dicevo, prefersico confrontarmi in pvt. Ri-grazie.

AWomanAMan ha detto...

Babi70

Forse sei presa dallo spirito polemico o in molti mesi ti sei dimenticata quanto successo, troppe pagine, non sono cose importanti quelle scritte qui se non per Auò e per me.

Semplicemente ciò che concerce la sessualità "oltre" (creativa, in tre o più, aperta, inclusiva, non esclusiva, esploratrice, chiamamola come vuoi) è diventato un tabù ed è stato drasticamente eliminato dalla nostra vita, dal nostro immaginario, dai nostri dialoghi, dal nostro tempo insieme.

Tutto ciò mi piace(va) molto e "sono stato obbligato" ad eliminarlo.



Penso che questo sia abbastanza chiaro.

Ed è, sostanzialmente, una forma di obbligo / divieto / coercizione.



La condizione sine qua non è fondamentalmente "se tu AMan stai con me devi rinunciare a quello".



Tutto ciò solleva un paradosso, un dilemma, che gestito sul piano della strategia classica di coppia, diciamo rinunciataria o a somma zero, non ha alcuna soluzione. Devo tornare su questo dilemma, è interessante, è proprio la chiave di volta e di svolta.

AWomanAMan ha detto...

Io posso leggere alcune righe, non pagine e pagine di romanzo.

Non c'è il tempo.

Se tu scrivessi anche cose interessanti ma disperse in un papiro, in dozzine di pagine, nessuno le potrebbe apprezzare.

Se vuoi che ti legga devi essere più concisa.

Alahambra ha detto...

Il punto è esattamente quello che dice Babi, come continuiamo a riperterti da mesi (e no, non mi sono dimenticata di quello che c'è scritto nelle altre pagine del blog).

La questione è talmente semplice che francamente non capisco cosa andiamo ancora discutendo: la Donna ha provato la tua concezione di sesso oltre e non le piace, non la vuole più ripetere.

Tu invece non intendo rinunciare. Come la giri la giri, diventa una forzatura per uno dei due. O per te che rinunci, o per lei che vien costretta a fare qualche cosa che non le piace. Non si scappa da questo, è un sistema binario, 1 e 0, non ci sono altre possibiità realisticamente.

AWomanAMan ha detto...

Alahambra, apprezzo la tua franchezza.

Ecco il dilemma e tu lo hai sintetizzato benissimo.

Questo è il primo passo, abbiamo osservato la realtà.

Ora viene il passo successivo.

E quindi?

Qui si aprono innumerevoli vie.

C'è tutto un mondo di pensare ragionare fare.

anonimo ha detto...

ok..sarò più coincisa..

Grazie comunque per avermi letta..

Un abbraccio

anonimo ha detto...

Io ho sentito spesso a woman lamentarsi delle idee strane di aman..

e visto spasso a man sforzarsi d'andarle incontro..

In tutta onestà credo che , sia stato sempre a man a piegarsi verso a woman mai il contrario..

Rinunciando spesso a realizzare concretamente le sue stranee idee, magari soffrendoci tantissimo pure..

Dunque, inutile dire che, questo non può essere descritto come amore..

L'amore ha ragione a man è libertà..

Se una persona che io amo tanto mi chiede di rinunciare a qualcosa a cui io tengo veramente tanto, cagionando come risultato la mia malmostosità, che inesorabilmente si riverbera negativamente sul rapporto di coppia..

Allora non abbiamo concluso nulla..

Abbiamo concluso che a man siccome tiene tanto all'una che all'altra

continuerà a vivere perpetuamente in uno stato d'infelicità

con una sostanziale soccombenza di tutti..

Allora quel che secondo me sarebbe cosa buona giusta è prendere atto della realtà..

Una realtà che di fatto per mutarsi in felicità non può assumere le vesti d'un rapporto castrante..

Allora a woman potrebbe raggiungere a man..i giorni a cui ad a man fa piacere passarli con a woman..

e poi lasciarlo libero di viversi i suoi momenti quando ne ha voglia, senza costringerlo però a massacrare i suoi desideri per bilanciare meglio il rapporto che diversamente operando crollerebbe a picco..

Via ragazzi, un pò di maturità..

Una persona innamorata se ama veramente non sopporta di vedere la persona che ama triste e sofferente..

Dunque,, per quanto dolorosa possa essere ne accetta la visuale di condivisione..

Ove per condivisione debba intendersi , l'equa condivisione..

Un fine settimana per una non farebbe male a nessuna..

Non sarebbe male...

Così a man, avrebbe anche la concreta opportunità di scegliere con maggiore consapevolezza..

del resto se non lasci libera la persona di viversi ciò che le piace come saprai fino a che punto le piace?

Piuttosto che perdere la persona amata io accetterei..di vivermela a settimane alterne..

Ma viverla però..non sognarla mi spiego?

Alahambra ha detto...

E quindi se è vero che questo argomento è il 10% negativo della vostra coppia, domandati se il rimanente 90% è sufficiente.

Solo che ho il fondato motivo di credere che per te non sia affatto il 10%  e che davvero tu lo considere una parte fondamentale del vostro rapporto.

E a questo punto la soluzione rimane sempre ed una sola: chiudere definitivamente e senza strascichi.

anonimo ha detto...

Reputo che la finsione non serva poi a molto..

Io posso dirti che personalmente le partite di calcio davvero non mi entusiasmano..

Mi entusiasma l'idea però di vederle con la persona che amo, e questa non è ipocrisia ma verità..

Non so come spiegarti, hai presente quelle donne pemalose ed intoccabili supersofisticate che non sopportano il pelo nell'uovo di nessuno?

Ecco, sono poi le stesse persone che alla fine dai figli sopportano :

i dispetti

le linguacce

il salotto sporcato con frammenti di biscotti dopo aver appena finito di passare l'aspirapolvere

e tanto altro..

Conosco un'amica mia che prima di diventare mamma mi disse così: "Guarda, io i bambini non li sopporto, mi stanno antipatici, piangono sempre, se ne dovessi avere uno, finirei per odiarlo"..

Questa mia amica, ha trovato la sua anima gemella all'età di 38 anni, un'altra romanticona che non aveva accettato l'idea di coniugarsi per esigenza di sistemazione..Bene, ha avuto due bimbi subito dopo, ho avuto modo d'incontrarla da lì a poco..non sembrava neanche lei..

Accostatami, la mia curiosità m'indusse a chiederle perchè avesse smesso di portare il rossetto..Mai stata una ragazza volgare, anzi molto distinta per la verità, ma non aveva mai rinunciato all'idea di curarsi, del resto un paramedico non avrebbe potuto..

Mi rispose così: "Ma vuoi scherzare? il rossetto (anche quello acquistato in erboristeria) potrebbe nuocere alla pelle del mio bambino che ancora è piccolino e non capisce, poi s'infila tutto quanto in bocca ed io maniaca dell'igene ne farei una malattia..

Inutile dirti che istintivamente l'ho baciata..

Ma non le ho ricordato le parole dette giusto qualche anno prima, sui bambini e tanto altro..

A quel punto mi sono detta che sì..

L'amore ti cambia la vita solo che difficilmente tu che lo vivi te ne accorgi..

anonimo ha detto...

Posso farti una domanda a man? E' meglio essere spenti dentro e non saperlo o riscoprirsi all'improvviso vivi ma non poter vivere?

anonimo ha detto...

Il problema sai qual'è..è che se sei spenta dentro lo sai..eccome se lo sai..

se sei viva dentro anche se per motivi diversi non puoi vivere perchè non t'è permesso dai terzi, tu lo sai, e ne cmprendi bene il perchè..Diciamo che il tuo dolore c'è sempre..perchè non puoi vivere, ma sai almeno spiegarti il perchè d'una determinata situazione..

Che non è detto sia irreversibile...

anonimo ha detto...

Non e' detto che uno sappia di essere spento...soprattutto se ci si spegne al punto tale da pensare che spento sia la normalità...poi arriva un'onda nella tua vita, o se vai a vedere te la sei andata a cercare, ti travolge, o meglio, ti lasci travolgere, decidi di viverla e poi ti resta l'amaro in bocca, perché ti e' piaciuto cavalcare quell'onda, hai riscoperto cosa vuol dire essere vivi dentro ma allo stesso tempo sai che non puoi cavalcare quell'onda o una qualunque altra onda a vita...e allora stai male...Ma non era meglio allora stare come stavi prima dell'onda piuttosto che farti solo vedere un barlume di quello che non puoi avere, ma tanto abbastanza da renderti conto di non poter vivere senza quel brivido??

Num 16

AWomanAMan ha detto...

Ritorniamo alla condizione mentale, citata per il sesso oltre ma qui non per il sesso oltre.

Allora, la vita è complicata, la vita è impegnativa, la coppia è un gran casino, l'amore è uno specchio impietoso, eros sparcchia le sue frecce e ti colpisce sempre nei punti pi' teneri.

Ora, tu lo sai. Oppure te lo hanno detto. Sartre dunitava dell'ignoranza, riteneva che fosse quasi sempre malafede: sai ma non vuoi sapere.

Allora, come persone mature, Sapiens, non possiamo esimerci dall'attrezzarci nei confronti delle asperita' della vita.

Per quanto semplice è un discorso difficle perché quasi tutti,per evoluzione, rifuggiamo da rischio, impegno e fatica. Ma, ancora, se sai anche questo....

Osho diceva che quando fai l-amore, tu devi essere il bacio, devi essere la carezza (questa e' la sua parte tantrica).

Ora, tu puoi essere l'onda, capisci? Se tu metti l'ondaggine fuori, ecco che rinunci ai saliscendi, arriva la bonaccia e si ferma tutto.

Beh, può anche essere una scelta. Ma ogni scelta comporta di dover rispondere alla questione: cosa voglio ottenere e cosa sono disposto a pagare pe otttenerlo.

Sii il brivido e l'assenza di brivido.

Elementare, no!? La soluzione e' sempre su un livello superiore, se e' una buona soluzione. 

anonimo ha detto...

Mm...non concordo sul fatto che si fugge il rischio e la fatica...c'è fatica e tanta nel restare quanto nell'andare via...

Posso essere quell'onda? Non credo neanche questo.

Concordo pero' sui tuoi commenti 18 e 20 dell'11 gennaio, non c'è una soluzione che non abbia lati negativi...parli di autocastrazione, e' esattamente come mi sentirei se abbandonassi l'onda o il mare mosso in generale. Ma rendere mosso il MIO mare? Impossibile...come impossibile e' cònvincere a woman a partecipare alle tue cose. Tu sei disposto ad auto_castrarti? Io, allamia età, non penso di farcela. Lo pensavo, ed avevo spento l'interruttore ma poi come vedi la luce arriva comunque a ricordarti che al buio si, si può anche vivere, ma la luce e' tutta un altro mondo...

anonimo ha detto...

Il discorso è sempre lo stesso secondo me..Finchè si farà l'errore di voler seppellire a tutti i costi i sentimenti vivi..tac, la luce si riaccenderà..ed è inutile pensare che con costanza e lavorando ai fianchi..alla fine tu riuscirai a seppellire una persona viva anche se hai fatto di tutto ma proprio di tutto per ucciderla..Razionalmente parlando, il raziocinio tende ad uccidere i sentimenti, perchè ne teme inesorabilmente gli ipotetici risvolti..

Ognuno di noi teme di ravvisarsi impotente dinanzi all'onda travolgente dell'amore..

Allora che fai? rinunci a viverla? scappi? ti corazzi dalla testa a piedi?

ti autocolpevolizzi e poi? che farai?il mea culpa a vita per aver semplicemente amato?

Questo è il punto..

Nel mio caso ad esempio, nel momento in cui ho preso atto dell'impossibilità di combattere e vincere l'onda, mi sono arresa all'idea di costrire in parallelo (c'è chi vi è riuscito e che dire? Buono per lui)..Ammetto che probabilmente per il punto di vista di aman questo sia stato un mio punto debole..Avrei potuto pensare di corazzarmi anch'io per collezionare più coppe campioni da vincere sempre con la medesima squadra..e poi?Poi, mi sarebbe passata?

Perchè tu credi che a lui sia passata?

e credi che nel tempo passerà?

Io in tutta onestà ritengo di no..ed allora mi chiedo a quanto possa servire ignorare la questione..Tutto ciò che non si risolve ritorna e se ritorna c'è un perchè..

Allora probabilmente ti rendi conto che nel buio tu puoi vivere, certo che puoi vivere, l'uomo ci vive per ben 9 mesi, ma giustamente poi ha bisogno della luce è piuttosto fisiologico direi..

Ciò che in tutta onestà non comprendo è, quale sia il problema..

Giusta la soluzione di aman..

si al brivido ed anche senza brivido..situazioni vissute separatamente a settimane alterne..giusto a man? giusto?

Tu puoi essere l'onda..l'ha detto a man..cavalca la tua onda ma senza chiedere però che aman rinunci all'idea di cavalcare l'onda che sente di voler cavalcare...

Una cosa non necessariamente deve escludere l'altra...

anonimo ha detto...

sei proprio una bambina..ti dice niente?

A quel tempo..non è che fingeva di non capire, lei non capiva proprio..che è diverso..

Ecco perchè, in costanza di tutto questo, non possiamo neanche attribuirle la colpa d'aver scelto male..

Per scegliere bene o male devi anche essere posto nella condizione di capire che cosa sta succedendo..

Diversamente sarai pur sempre vittima del volere altrui..

Ma tu questo, tu più di tutti dovresto saperlo molto più che bene considerato che hai seguito gli svilppi mano mano..

Ed anche in questo caso..la gente ci maligna sopra..sapeva..ma faceva finta di non sapere..diversamente non avrebbe mai capito..

Questo è l'errore..l'errore è che le persone prima o dopo maturano..qualcuno potrebbe replicare, ma se nessuno la aiutata a maturare questa maturava da sola?

Allora ha finto fin dall'inizio..

Mio papà risponderebbe cosi..Il migliore dei libri non è altro che un mucchio d'ossa rispetto ad una persona reale..già perchè i grandi autori sono un pò come i grandi musicisti..(Tutti vissuti molto prima di noi, tutti morti e dunque tutti immensamente Grandi) fortuna che son morti dopo aver lasciato il sapere..Quello che qulcuno s'accontenta d'attingere in piccole dosi a dispetto di qualche altro che divora libri in continuazione vivendo col solo scopo di comprendere l'uomo ed il mondo..

Ho vissuto per anni alla perpetua ricerca della verità, ed una volta scoperta..ci sono stati risvolti positivi ma anche tanti nodi negativi..La vita è così..

Ora però a nanna..notte a man..