domenica 25 gennaio 2009

Luttazzate

I passi stavano rallentando, sempre più, il capo sempre più chino. Il bofonchiare di A-Woman stava diventando imprecazione ed insulto. Rimpiango la volta che mi sono rimessa insieme a te.

Non capiva. Dopo tutti quei chilometri, che senso ha, mannaggia, che tu mi faccia scendere, e così lontano, merda! non avrei potuto aspettarti in auto.

AMan se ne stava zitto. Non aveva più argomenti, in effetti.

All'ingresso le ha detto: ecco, il distributore è qui dentro. In auto le aveva detto che non essendo riuscito a a passare in videoteca ed avendo trovato quel titolo solo in quel posto per aficionados, aveva dovuto stampare due buoni. Ma nel suo essere incazzata sempre di più, non aveva degnato neppure di uno sguardo i due pezzi di carta. Cazzo è tutto sto casino per un dvd di merda??

Al momento di entrare, quando gli addetti hanno chiesto i biglietti, d'improvviso, un sorriso, e gli occhi neri son diventati, in un istante, da cupi e ferini, lucenti. L'architettura di ragioni assurde, sia pur con un filo conduttore che le teneva insieme, era crollata.

Sorpresa.

I baci e le carezze tenere sul volto dell'orsone. Ma... ma come hai fatto a resistere ai miei porco qui e porco là, AMan, come hai fatto?

Luttazzi, in pochi minuti, avrebbe iniziato con l'analisi dell'inculata in tre fasi. Berlusconi e l'Italia a carponi.

All'uscita siamo andati a berci qualcosa, UnaDonna, UnUomo, ancora sottosopra e con io cavalloni misti di incazzamento precedente allo spettacolo e di stupore gioia per la sorpresa. La coppia (di amanti) che avremmo dovuto incontrare, non hanno dato segno. Evidentemente non saranno riusciti a liberarsi dai rispettivi compagni ufficiali.



Trolla, non andare a vedere lo spettacolo di Luttazzi. Rischieresti le coronarie. Due ore abbondanti di massacro della mediocrità dell'opposizione buonista inesistente, sottolineare il ladrocinio delinquenziale di Berlusconi e la sua ghenga ai danni del paese, una satira estrema e picconatoria delle baggianate religiose pretajole che tengono asserviti i "fedeli" e con la mente spenta. E sesso crudo, estremo, banalizzato nel renderlo parola ed immagine ricorrente in tutte le forme, salse e ricette. Luttazzi è molto comunista (dei lavoratori italiani) e schierato nettamente su alcune questioni che non condividiamo affatto (AMan ma neppure A-Woman), ma, trolla, rischieresti di farti venire l'epatite con tutti quegli attacchi a Ratzy, pretaglia, veltrusconi  e piddì.

Luttazzi ha ricordato che tutte le religioni maschili e maschiliste scritte da patriarchi a scopo di controllo sociale e del patrimonio abbiano sostituito i culti matriarcali di Madre Terra in seguito alle invasioni di popoli nomadi aggressivi e violenti ai danni di culture matriarcali ed agricole. A quanto pare Luttazzi ha avuto André Van Lysebeth come co-autore. Questa è l'osservazione storica che sta alla base dell'ostilità delle religioni patriarcal-patrimoniali nei confronti della via della mano sinistra e del tantra.

Il manifesto dello spettacolo è stato censurato dal pudore felsineo. Non erano comunistoni qui? No, prima, fino al 28 aprile 1945  ancora erano tutti fascisti ben allineati e ancor prima sudditi del vaticancro.

Ecco...

Infatti.



 

11 commenti:

falconemaltese ha detto...

Super Luttazzi, è tre anni consecutivi che lo vedo live.

Si può non condividere certo, ma è un potente stimolo alla riflessione.

AWomanAMan ha detto...

Ti rendi conto della cortina censoria preventiva che i media di massa, i media per il popolo gregge, mettono attentamente, anzi, infilano, un bel profilattico, sulla testa di molte persone.

Essi decidono se un certo tipo di informazioni devono essere avvicinate o meno al "popolo". Mah.

Non condivido certo tutto (a volte alcuni eccessi scatologici genitali o erotici non ci hanno fatto ridere per nulla, troppo...) ma lo spirito critico va al cuore di molti problemi.

Sesso e sessofobia religione e credenze sceme, buonismo e conformismo, politica gregge pruderia false informazioni...

Il mix tossico sul quale si basa questa oligarchia condotta da politicanti e preti a braccetto.

ZuZuli ha detto...

neanche a me piace tutto compreso...lo trovo eccessivo e non posso dimenticare quando anche lui andava da Maurizio costanzo e gli permetteva di insultarlo a volte.

Ma ciò non toglie che dica anche delle verità assolute.

anonimo ha detto...

ti rode tanto non essere più ascoltato a bocca aperta vero a man?

ti senti tanto intelligente e poi conduci una vita da fallito..

se questo significa essere "uomo moderno e progressista"..

Preferisco la pretaglia ed i politicanti..almeno vivono in coerenza..

IoNonIo ha detto...

 La storia dei popoli nomadi patriarcali e aggressivi che invadono le culture matriarcali e pacifiche l'ho sentita anch'io da Jacopo Fo, che si rifà anche

a Marija Gimbutas e altri.

E' innegabile che nella preistoria ci sono state ovunque delle lunghe ere matriarcali, e che i vari culti legati alla terra e alle dee madre vengono dal

di lì; e che in alcune remote aree del mondo sopravvivono ancora civiltà matriarcali.

Però, le prove storiche delle invasioni nomadi non ci sono. Tra l'altro questa teoria delle invasioni nomadi (indo-europei) è sostenuta con accanimento

da chi vuole che gli indo-arii siano entrati in India provenendo da qualche altra parte, Asia Centrale, Russia o altro. Mentre per es. i nazionalisti indiani

negano che ci sia stata alcuna invasione, e sostengono semmai che sono stati gli antichi indiani, non nomadi, che sono emigrati fuori dall'India e hanno

colonizzato l'Eurasia fino all'Atlantico, da cui l'origine delle nostre civiltà indo-europee.

Sta di fatto, comunque, che le prove certe delle invasioni nomadiche non ci sono, così come non si può neanche escludere categoricamente che ci siano state.

Ma finora l'archeologia non ha trovato niente che giustifichi uno sconvolgimento sociale e culturale come quello ipotizzato dall'arrivo dei nomadi patriarcali.

Semmai, ci può essere stato un processo molto più lungo e graduale, e non così traumatico e bellicoso.

Ma il passaggio dal matriarcato al patriarcato non potrebbe essere avvenuto all'interno delle stesse civiltà, senza bisogno che arrivassero dei nomadi da

fuori? E poi, siamo sicuri che le civiltà matriarcali non avessero dei tabù e dei freni morali, e che questi li abbiano inventati tutti i patriarchi?

Ciao.

IoNonIo ha detto...

scusa, ho scritto "triade sporca" ma era la "triade tossica".

anonimo ha detto...

si è vero..ma un cacciatore che cerca di colpire la preda altrui sai che fine fa?

vince il più forte ed il migliore..

Una donna, un campo deve arare..è pensiero dell'uomo combattere per partecipare alla raccolta dei frutti, non il contrario..

E' pensiero della donna scegliere il cacciatore di cui esser disposta a divenire "preda"..o esca..

Se c'è chi caccia per il gusto di mangiare..c'è anche chi decide di lasciarsi gustare o meno..

Tutto il resto è conseguenziale.

IoNonIo ha detto...

Non conosco il libro di Van Lysebeth e le sue fonti, quindi non posso avere opinioni in proposito. M'informerò.

Credo che sia un po' pericoloso usare un inno sacro come prova di un fatto storico. Sappiamo bene che dall'interpretazione dei testi religiosi si ricava tutto e il contrario di tutto. Quindi, a meno che non dica chiaramente "è successa la tal cosa" io ci andrei cauto a dire che una frase espressa in linguaggio religioso (il fuoco e l'onda castigatrice) vuol dire che gli ariani hanno incendiato e demolito le dighe. Non che non possa essere vero, ma non mi sembra questa una prova. Il fuoco è adorato come attribuzione divina dagli indo-iranici (anche gli zoroastriani adoravano il fuoco), e forse da tutti gli indo-europei (il mito di Prometeo dei greci). Quindi, al di là dell'eventuale incendio delle città dell'Indo. Poi certo, ogni ricostruzione della preistoria resterà comunque indiziaria. Ma appunto per questo non mi sembra che si possa assolutizzare come incontrovertibile.

Pienamente d'accordo sul fatto che soprusi di piccoli gruppi bellicosi su popoli pacifici purtroppo avvengono in continuazione.

Personalmente, Osho a me piace molto per quello che dice. Una sintesi di ricerca spirituale e rivendicazione del piacere come la sua, per me sarebbe assolutamente un ideale, molto liberante e liberatorio. Tutti quelli che hanno avuto a che fare con lui testimoniano del suo carisma e della sua intelligenza brillante; assistere ai suoi discorsi o partecipare ai suoi gruppi di meditazione doveva essere un'esperienza unica.

Ma come dici anche tu, bisogna mantenere un senso critico. Purtroppo, da racconti di episodi che avvenivano all'ashram o di suoi comportamenti, mi sembra di dover prendere atto che soffriva di una forma di narcisismo abnorme e forse un po' patologica, la classica sindrome del guru che si sente un dio, come si vede spesso nei capi delle varie neo-sette e che a volte sfocia anche in comportamenti deliranti. inoltre, purtroppo credo che nella vicenda della comune in Oregon la sua posizione non sia stata del tutto trasparente: ha scaricato tutta la responsabilità addosso alla sua segretaria e ha negato di essere a conoscenza di alcunché, e io non ci credo troppo. Insomma, altro che andare oltre l'ego! Qui l'ego imperversa...

Ciao.

IoNonIo ha detto...

Grazie per il consiglio. Leggerò il libro.

Al di là di tutto, non ho motivo di mettere in dubbio il valore di Van Lysebeth, avendo appreso del suo contributo pionieristico che è stato fondamentale nella diffusione dello yoga in Occidente. Se t'interessa, ho trovato una sua intervista in cui accenna anche al tantra e al rapporto con la sessualità:

users.libero.it/iesmilano/

Io ho iniziato a leggere (ma non terminato) un libro di Edwin Bryant, un indologo (nonché praticante yoga) americano, che da anni si occupa di ricerca proprio nel campo delle teorie sull'origine della civiltà indiana e della controversia fra immigrazione/invasione ariana e origine indigena. Purtroppo il libro è in inglese e non sono a conoscenza di una traduzione italiana. Si chiama "The Quest for the Origins of Vedic Culture:

The Indo-Aryan Migration Debate". Ce n'è anche un altro collettaneo, a cui partecipano sia i difensori sia gli oppositori dell'ipotesi ariana: "Indo-Aryan Controversy: Evidence and Inference in Indian History".

Bryant assume una posizione di grande equilibrio, mostrando tutti i punti forti e i punti deboli delle diverse teorie; la sua conclusione è che, con le conoscenze attuali, non siamo in grado di dire con certezza quale delle due è vera. La teoria dell'immigrazione dall'esterno delle due forse è quella con un maggior numero di dati a supporto, ma ha anche molte cose che non tornano. Inoltre, ormai pochi parlano d'invasione ariana, quasi tutti sono orientati a un tipo di migrazione più graduale e meno bellicosa. L'ipotesi indigena è debole soprattutto sul fronte linguistico, ma non manca di elementi archeologici a sostegno. Inoltre, ogni giorno viene fatta una scoperta in campo archeologico o archeogenetico che avvalora l'una o l'altra delle ipotesi, o per meglio dire rende più incerta l'una o l'altra a turno.

Quello che volevo dire io in realtà era semplicemente questo: la verità è che, in fondo in fondo, non sappiamo veramente cos'è successo.

Ciao.

Randoz ha detto...

personalmente ho adorato questo spettacolo... solo una domanda, da voi quanti hanno capito la battuta sul rasoio di occam?...

quando l'ho visto io abbiamo riso solo in 3...

anonimo ha detto...

Aman, scusa, ma la trolla è già andata a vedere lo spettacolo di Luttazzi, due anni fa mi pare.

E si è pure divertita.



Guarda che non mi devi appiccicare delle etichette adosso per provocarmi, come hai fatto in questo post: io commento sempre con piacere, sia qui sia su quell'altro, strepitoso, frequentatissimo blog di unuomoincammino.



Vedi, aman, tu sei campato di rendita per quasi tre anni, riciclando gli scritti di Beppe Grillo, e posso anche capirti: scrivendo una media di tre post al giorno è chiaro che qualcosa si debba scopiazzare.

Poi hai cercato di tirare avanti col copia incolla dal blog di Massimo-Fini (il giornalista), e però la noia regnava sovrana.

Ora hai scoperto Luttazzi (alla buon ora) e ti rendi conto che come provocatore non conosce paragoni. E tu subito vorresti essere come lui.

Provaci aman, non ci riuscirai.

Come a suo tempo non sei riuscito a essere come Beppe Grillo.

E lo sai perchè mio caro noia-man?

Perchè loro sono dei comici e tu no. Loro conoscono i tempi comici e tu no.

Non che tu non sappia far ridere, eh? Perchè anzi, basta leggere alcuni tuoi scritti su "unuomoincammino" o anche qui per ritrovare il buonumore. Ma perchè davvero l'umorismo non ti appartiene.



Al massimo puoi essere come Massimo Fini (il giornalista) ma vedi anche tu che quando scrivi quella roba sul blog di unuomoincammino istighi alla tossicodipendenza i tuoi annoiatissimi lettori.



O.J. Simpson