giovedì 22 gennaio 2009

Intolleranza a...

Il tantra è amorale, trasversale a credi e pensieri religiosi. Spesso incompatibile con essi. Ora spiego perché. Sostanzialmente per alcuni motiivi


  1. postulando che quello che (non) c'è qui (non) è altrove, ciò che (non) c'è nell'infinitesimo (non) c'è nell'infinito, sostiene il vivere con integrità

  2. non puoi violare la Natura Madre perché violi te stesso, stai distruggendo ciò che ti nutre, ti accoglie, ti protegge

  3. il femminile è sacro, Shakti, la Dea Donna, generatrice di Vita, lo spirito femminile, irrazionale, intuitivo, sottile è sacro

  4. la sessualità è manifestazione della sacralità dell'unione del maschile e del femminile e ne pone Shakti e Yoni (donna e vulva) al centro. Il tantrismo classico (lo distinguo dal neotantrismo) pratica la ritenzione del seme e, di fatto, il rispetto della Natura con la procreazione limitata e responsabile che ne consegue



Le religioni del grande libro (ma anche l'induismo braminico vedico) sono patriarcali, maschiliste, patrimoniali, postulano l'idiozia antropocentrica (superiorità divina del primate Homo Sapiens su ciò che non è umano), professano e praticano l'asservimento, la reificazione e il possesso della donna da parte dell'uomo.

Se anche solo intuisci lo spirito del tantra, di fatto, diventi intollerante a 'sta roba.

Leggo un paio di articoli oggi, ed uno scritto di Bernard Henry Levy e osservo l'isteria manichea con cui molte persone e moralisti, in buona parte a sinistra (sinistra?) hanno sostenuto, appoggiato, giustificato in questi giorni la diossina di hamas che è l'espressione del merdame wahhabita in un territorio (quello palestinese) da sempre sostanzialmente laico che, oltre ai soprusi criminali perpetrati da israele, ora subisce al proprio interno la metastasi fondamentalista del peggior islam.

C'è ancora qualcuno che a sinistra (sinistra?) giustifica e sostiene questa merdaglia?

Le religioni sono nella crapa della massa e, i religiosi moralisti, in quanto delinquenti in combutta, si sostengono sempre l'un l'altro. Credere!

Io penso che questa sia una cultura di morte.



(presepoltura parziale di una donna per esecuzione per lapidazione per presunto adulterio - Afghanistan)



6 commenti:

AWomanAMan ha detto...

Fermiamoci qui... ingiurie e crimini di questa merdaglia barbuta zelota sono abbondantemente documentati in rete.

baccha ha detto...

"io penso che questa sia una cultura di morte".



io lo sto sperimentando con la mia solita tecnica microscopica microstorica. io lo vivo, lo smucino in me, cerco di estrarmelo da dentro per osservarlo vivo. io la penso come te. certo è che quando ci sei così dentro da trovartelo dentro aprendoti dentro, diventa difficile credere persino che esista altro oltre a questa cultura. voglio dire, in questo momento sono incline a identificarvi un principio antropologico, perciò fondamentale, cross-culturale.



spero di sbagliarmi.

AWomanAMan ha detto...

Baccha

francamente... non ho capito.

baccha ha detto...

provo a spiegarmi :D



il patriarcalismo, il maschilismo, il patrimonialismo, l'antropocentrismo, la violenza sulla natura, la violenza in genere, la reificazione della donna ... tutti i tratti della storia e delle culture occidentali, mi chiedo: se non fossero tratti propri a una cultura, ma a tutte le culture? se, cioè, fossero elementi antropologici, cioè elementi direttamente derivati dalla natura più intima, se così si può dire, dell'uomo, che magari in Occidente prevalgono, con un determinato assetto, ma che anche nelle famose (e per me abbastanza ignote) culture occidentali esistono magari in misure e modi diversi?



Mi chiedo queste cose perché, appunto, io mi sento molto parte di questa sciagurata cultura occidentale e sto cercando di capirla vivendo in prima persona tutti questi -ismi, nelle relazioni quotidiane (in questo senso dico in modo "microscopico e microstorico). E inoltre, ok il tantra, ma anche in India e in Cina ci sono sempre state le guerre - in India la società è gerarchizzata in caste - nell'Asia non sono mancati i totalitarismi - insomma al di là delle filosofie mi servirebbe di studiare un po' anche le forme di governo, la storia e l'antropologia di quella metà di mondo.

baccha ha detto...

errata corrige, più sopra intendevo dire "le famose e a me ignote culture orientali"

AWomanAMan ha detto...

Il tantra è una corrente dell'induismo, ciò che a livello filosofico rimane delle culture matriarcali, agricole, tantriche indusiane, invase dai nomadi pastori aggressivi ariani. Le religioni del grande libro non sono le uniche patriarcal-patrimoniali. Lo stesso induismo braminico vedico (appartenente alla via della mano destra e che insulta con via della mano sinistra, il tantra) è una religione estremamente violenta che ha reificato la Donna (ricordo la tradizione del rogo della vedova). Le sottocaste sono ciò che rimane delle tribù matriarcali tantriche sconfitte.

Bramini, preti, mullah, pastori, pope, rabbini... tutta la stessa ghenga.



Le culture europee precedenti alla cristianizzazione, buona parte delle culture africane, le culture dei nativi nordamericani, erano tutte culture animiste, centrate sulla Natura Madre, sui cicli, spesso matriarcali, sulla stabilità numerica delle popolazioni e l'equilibrio con l'ambiente che le ospita. Non di rado tantriche, se usiamo questo termine come aggettivo "ciò che rispetta la Vita, la Donna, la Natura e la sacralità dell'eros" (gli Zadra, non di rado, nelle loro opere, illustrano tecniche e principi di nativi americani e dello sciamanesimo in genere).



Oltre un terzo di Tantra, di André Van Lysebeth è dedicato a sociologia e antropologia di culture tantriche e di quella indusiana in particolare.