sanctamater

• Sarò un napoletano tradizionalista, ma immagino una mamma diversa per i miei bambini
  
  Marco Borriello, pedatore di palla

Articoletto sul Corriere, nel quale è evidente, uno dei molti segnali della subdola condanna moralista di eros, piacere, gioco. E' la patologia che la Perel indica con il termine di santificazione della madre, male assai diffuso (e non solo negli USA, come pensa ottimisticamente Esther).

C'è la summa delle sciocchezze moraliste sulla coppia per bene, di ciò che dovrebbe fare una donna per bene, la nuova specie di primate madre_di_figli  e ciò che non dovrebbe fare, la condanna del gioco civettuoso, del flirting. Eccheccazzo, song n'omm serio, chest è 'rrobba mia (*), che poi mi tapirano... Un menù che serve, in salsa policamente corretta, il piatto avvelenato della galera di coppia_per_bene. Questo è il mondo dello sciocchezzame e del credere allo sciocchezzame. Il fatto che una sia una bella gnocca ed uno faccia bene le cose con i piedi non dovrebbe essere un criterio valido per perpretare la divulgazione di pensieri strampalati e nocivi sulle pagine di un autorevole quotidiano nazionale.

Non è affatto facile uscire dalla sindrome della madre devotasacrificata ai figli. Dovrebbe essere naturale e nell'ordine delle cose che è una donna che diventa madre per un periodo limitato e, all'interno di questo, per alcune ore al giorno e non un essere di sesso non-maschile sfornapargoli, che attrae come donna e cessa istantaneamente di esserlo non appena uno spematozoo riesce ad entrare nell'ovulo che custodisce.

Essere Dee Donne, non dee madri, dice Angelo Bona. Andiamo avanti come i gamberi. Sancta mater, manca solo il  virginis.



P.S.

La signora Rodriguez, qui raffigurata, presenta una certa rassomiglianza con la signora Squaw, quando bella mia era di profilo, capelli corvini, la treccia indietro. Scrivo e mi cakomollizzo un po'.



(*)

Traduzione dall'italiano al napoletano a cura di Ochetta.