venerdì 28 luglio 2006

Un cucchiaino

E allora, con chi hai ballato?

Con quattro o cinque ballerine. Mi sono diverito un casino ieri. Ho ballato da Dio. Anche con una che mi piaceva, molto carina, le feci il filo una volta.

Disgraziato, si vede che hai due occhi birboni. Raccontami, com'era?

Mora, carina, anche se con un trucco un po' duro. Aveva pantaloni rossi e un corpetto nero, con ricamo.

Tu inviti il matto a far sassate, AMan.

Non mi interessa. Dammi la mano.

AMan le ha estratto le due dita medie, rischiuso le altre, le ha succhiate maleducatamente. Poi baci sulle nocche, si è quindi ripulito dei profumi di basilico, dell'olio, del succo di melanzane fritte, pasta alla norma, preparatale poc'anzi. Sapori, grassi e briciole di pecorine grattugiato gli erano rimasti sulle labbra, posate, strofinate sul dorso della mano di sinistra di AWoman. Labbra grasse ed unte, turgide. Ripulite su quel tovagliolo di carne tenera, abbronzata. I tendini fini di AWoman sotto la pelle abbronzata, al posto dei ricami, tovagliolo innamorato.

Che bastardo, lo so che sarebbe finito così. Sei un bastardo, orso e bastardo.

hahah ahhh mmmmhh ahhh fu la risposta dell'orsone, le labbra ancora sulla mano.

E poi si alzò, si tolse tutto.

Mi ha infilato il suo cazzo grossa, in bocca. Sei un esibizionista, AMan, qui, davanti a tutti, il paese sotto. Mi piace sai.

Continua, donna.

Si erano messi a ridere, poi. Come due matti. Proprio come due matti. Un po' scemi d'amore, un po' di schiava grigia.

Ti ho preparato anche una macedonia. Vieni. AMan prese la mano dal dorso unto e condusse AWoman all'interno. Una sola coppetta.



Un solo cucchiaino.

hahah ahhh mmmmhh ahhh

Buona eh, porca porchetta? Ti piace, eh!?

Ho le vampate di caldo. Non so se siano le mestruazioni o ...

In tutta risposta AMan mi prese la treccia e iniziò a sbattacchiarla sulle mie guance, sul mio capo. Impazzivo. Impazzivo un po'. Lì sotto.

Ho voglia di incularti, sai?

AWoman respirò profondamente.

No. Che dico. Sono matto? Prima la macedonia, quella prima di tutto!



Sono le quattordici e ventuno. Devi andare.

Ecco, l'ultimo cucchiano.

hahah ahhh mmmmhh ahhh

Baci, amore mio. Sono pazzo di te.


(samanthawolov)

4 commenti:

unoGiostra ha detto...


oggi qui nel paterno ostella abbiamo mangiato pasta alla norma... quanto ho immaginato, leggendovi, mia mamma e mio papà che travolti dalla passinone prendevano l'un l'altro in cucina... ma temo che si accontenteranno di una solita "seduta" notturna...



giostra

Psicoepatico ha detto...

E' pur vero che invitare il matto a far sassate non finisce sempre l'infornata del tacchino. Ma, forse, son altre storie queste.

Saluti salati

AWomanAMan ha detto...

Riletto ora, ci sono un sacco di passaggi bislacchi che sono stati messi a posto...



x unoGiostra:

AMan imparo' a conoscere quella sinfonia di sapori in un ritorante di Port'Ercole, sull'Argentario, condotta da una donna siciliana. Scopri', da adolescente, inconsapevolemnte, che le orge si possono fare cneh in bocca: arte del cibo...

E' sempre difficile pensare a genitori sessuali. Preni e cucina, per Bibi, i sapori delle tue origini. Poi verremo a leggere gli effetti a casa tua :o)



x Psicoepatico:

ehm, meglio il tacchino che si fa la fornaia!

gfb ha detto...

Intrigante, come pagina di narrativa erotica,

da invidia, come pranzo;-)

Un caro saluto, Gian Franco.