martedì 8 luglio 2008

Stelle di noi - 1

Scendavamo, nell'aria secca e mite, nella notte stellata. Le serate di fine giugno e di luglio possono essere giorni di bellezza completa ed armonica. Abbiamo spento gli anabagglianti, solo le luci di posizioni, a tratti, i rumore di qualche animale che fuggiva nei prati a lato, l'oscurità. Le stelle sopra di noi, il profumo di fieno. Eravamo felici, di quella felicità rotonda e serena, sembra quasi un sapone bagnato che non c'è niente di storto, nessun angolo su cui una nota stridente o anche solo sgraziata possa appigliarsi.

Passata l'ora diciannovesima ci eravamo finalmente visti. Quanti giorni sono stati, orsone? Li ho contati ieri, venti o ventuno. Non finivano mai. Ingolfati dalle mille cose da rimettere nel piatto, la nostra fame di noi impaziente. L'orsone era stanco, avrebbe voluto prepararle qualcosa di buono, colle sue mani.

Brutto orsone

Brutta bestia spussolente

Poi son stati gli occhi e le braccia a stringere, a stringere di secoli l'anima amata che è tua ma non è te.

'nzomma, 'ste mani, esalato un abbraccio strizzacostole e passata la prima raffica di baci e sbaciucchi, si sono dichiarate stanche. A-Woman aveva occhi così, come sei bello bestione, con codesti capelli un po' più lunghi, finalmente posso rimettere le mani nei tuoi ricci. Come sei bella A-Woman. AMan guardava il vestito fine in organza, acquistato in [...] insieme cogli orecchini a pendaglio. Eravamo in unba sorta di imbambolamento di noi, a guardarci con due oci così. E giù baci e bacetti.

Siamo risaliti nella AManmobile, via la capote, ci siamo persi per strradine di colli e monti, nella bellezza lussureggiante, lussuriosa, di cieli tersi di garbino. Temperatura mite ed aria secca, che meraviglia.

Dopo qualche vagare su e giù per stradine torte e ritorte abbiamo trovato un posticino puccipucci dove mangiare (il lunedì sera non è una delle sere migliori). A-Woman ha parlato della sua vacanza, una delle più belle, AMan ha ascoltato. Cantastorie e ascoltatore, questa volta a ruoli invertiti. Siamo usciti felici, sapidi di noi. Quanto sei bella, A-Woman le diceva, le baciava le mani. Le ha preso l'indice ed ha finto/tentato di scaccolarsi il naso con esso; gli ha dato delle sberle, allo schifosone che non sei altro e poi si è messa a ridere. 'nzomma, 'sta botta di romanticherie la reggiamo con qualche fatica. Le ha chiesto di tirargli un mignolo e le ha fatto un petone scoreggione. Gli ha dato un altro sacco di sberle mentre ridevano. Sai che mi mancavano queste, bestione? Mi ero quasi dimenticata. Le ho tenute tutte per te, amore mio.

Stavamo camminando nella stradina nel bosco, con un tasso di gioia elevato, frizzolava come il Barbera che ci aveva accompagnati. Così in alto ci sono ancora un sacco di lucciole. Come se quel luccichio, quel baluginare di luci, fossero tracce luminose di delizia e luce fuoriuscite, da una donna, da un uomo. Reflui divini di due dei.


Cielo stellato


(jodyart)

6 commenti:

Baffobp ha detto...

Trombar di culo è sanità di corpo

Chi non caga è morto!





ahhhh questa sì che è poesia ;)

merchesadixit ha detto...

Sta cosa che se gli uomini non scoreggiano non si sentono romantici non riesco proprio a capirla!!!

max ha detto...

Te lo potremmo spiegare, ma sarebbe un tale tripudio di afrori e sonate di ciappe che rimarresti per sempre rapita.

E', come sostiene mio fratello, la prova d'amore.

Beta2 ha detto...

quella del mignolo, in un eccesso di romanticheria, davide l'ha fatta anche a me. solo che io dopo non ridevo. morivo. d'asfissia.

SurferRosa ha detto...

Se il mio uomo non "peta" mi preoccupo seriamente ;-)

AWomanAMan ha detto...

E voi, pollastrelle? I)o mi preoccupo perché voi le fate sempre in silenzio o trattenete, trattenete, trattenete.

Sembra 'na goliardata scatologica ed invece, se si gratta gratta... cosa ci sarà sotto?