giovedì 22 marzo 2007

Spedda, spedda

Entrava il sole dal finestrino al sale. Tra blu del mare e azzurro del cielo. Nel traghetto enorme di meno di una ventina di persone che si recavano in quella pietra nel mare.

In qualche maniera eravamo già complici di essere lì, alla Capraia, un venerdì di una settimana lavorativa di marzo, primo pomeriggio. Che goduria libidinosa essere in vacanza a godertela mentre gli alti si sbattono. Quattro giorni di goduria che ci aspettavano, isolani nel nostro amore.

Abbiamo scherzato più volte, camminando la sera nell'unica strada di ben ottocento metri di cortezza.

Ora, cinghiosprinta, non puoi scappare. Mo' ti consumo e non mi puoi scappare.

E UnaDonna rideva e si godeva, sempre come fossero quei raggi caldi di sole in traghetto, tutta quella masnada di baci e bacetti grassi che le cascavano tra capo e collo.


Come ci eravamo arrivati all'incendio? Avevamo visto una, seduta a qualche decina di poltrone vuote da noi.

Immagini se quella...

Se quella cosa, lupus?

Se fosse colla sua desda dra le due gambe.

Solo un guizzo negli occhi. Un attimo di sospensione. Poi gli aveva ripreso il capo per baciarlo di più.

Dra le due gambe a far così sulle due piccole labbra.

Sei un bastardo. Mi piaci, bastardo.

E poi...

Poi cosa, stai attento, eh!?

I baci e i piccoli morsi sulla nuca continuavano. La pentola a pressione ha bisogno di un fuoco allegro. Anche in mezzo al mare.

E i capezzoli si erano eretti e cercavano di esibirsi al di sotto della maglia rosa e della coppa in pizzo bianco che li tratteneva. E in quell'angolo di traghetto, il sole sul viso di UnaDonna e dita leggere che le tormentavano lievi quelle nocciole tenere di seni e sensi.

Poi vi scopo endrambe. Anzi, du le scosdi il cabo e la giri e poi mi brendi il cazzo e la infili piano. Piano, cabisci? Di piacerebbe?

Lo aveva guardato negli occhi prima di mordergli il labbro inferiore ciccio.

Dorneremo in privé, Donna. Ti bordo in brivé uno dei brossimi fine seddimana.

Solo non ora, donna.

Che fadica scoparvi in due, con quesdo malededdo odioso naso cadorcio indasado.

Spedda, spedda, brima il vix sinex ber favore.



nave_blu


(luiginter)

7 commenti:

Seplasia ha detto...

Brivè, eh?



hehehe...

Ci ho messo un pò a capire cosa rappresentasse la foto che mi avete messo nei commenti...

Poi ho clickato col tasto destro, proprietà immagine, visualizzo l'url...

Ah è un ventilatore...



Cmq sabato parto: torno a Napoli.

Uozzz ha detto...

brivé ... poveri cuccioli, con un nasone così non vi vedo mica bbbene :d

Lady

mardou60 ha detto...

boverino ... in vacanza con il raffreddore .. ! ma vi siete divertiti lo stesso !! : )

apepam ha detto...

Ahahahahah... bensavo fosse un dialetto, invece era daso chiuso!!!

Ciao :-)

bzzzz

capitatuttoame ha detto...

io in nave penso solo a vomitare, mica è giusto...

BaroneAgamennone ha detto...

ma pure il naso mò è diventato cabrio?

AWomanAMan ha detto...

x Seplasia:

Napule... balla una tammorriata per noi!



x Uozzz:

'sto cazz di smarugamento ormia son quasi un mese che va avanti



x mardou60:

Urca!



x apepam:

daso chiuso dappado

:P



x capitatuttoame:

Voimitare? col mare liscio come l'olio dell'andata x vomitare ci si sarebbe dovuti impegnare



x BaroneAgamennone:

naso... cabrio?