lunedì 30 giugno 2008

Il mio pisello è più verde del tuo

In vacanza mi sono divorato in più spizzichi e bocconi, in alternanza con _zzz, preso a prestito dalla piccola biblioteca della casa che ci ospitava, Il Mio Pisello è più Verde del Tuo, saggio molto interessante e pure di lettura piacevole (e a tratti spassosa) di Angelo Bona.

E' difficile fare una "recensione" visto che l'ho letto senza ordine, a pezzi, in fretta ed il libro è rimasto là (spero di ricordarmi bene alcune citazioni). Ho scoperto pure  Angelo Bona e la sua ricerca in Italia sulle orme del lavoro di Thorwald Dethlefsen su regressioni ipnotiche prenatali.

Per tornare all'arrosto, anzi, al pisello: l'autore esamina gli effetti nefasti della fallocrazia su maschi e femmine, descrivi i cicli del contrappasso carmici, nel corso di una stessa vita o con cause in quelle precedenti. Eros, il suo scompaginato e caotico effetto sulle vite dei primati Sapiens, sentimenti, potere, ruoli. Maschi e femmine vittime tritate da questa smania di potere di impronta maschilista e di ruoli del tutto duali e complementari tra vittime e carnefici. Il fallo in realtà è un archetipo e, alla moda di Jacopo Fo, Angelo Bona esamina pure la violenza di alcune femmine madri castratrici, colla pisella più verdissima di molti altri piselli, piselle che fanno danni spesso maggiori di padri assenti.

Interessante l'approccio olistico dell'autore e il fatto che dimostri come una visione di assieme, nello spazio e nel tempo, possa essere efficace nel (ri)portare molte persone con vite al gusto_dolore nell'ambito corretto di una vita piacevole ed armoniosa, se non di vere e propri ritorni a botteghe di leccornie e delikatessen, visto che la vita dovrebbe essere bella e bbona se noi e i nostri predecessori non ci mettessimo tutto l'oggettivo ed il soggettivo, proprio ed altrui, per renderla di cattivo se non pessimo gusto.


Mi hanno colpito le parole di Bona che, in un capitolo del libro in cui compie, con una donna venere_di_botticelli dalla bellezza ed anima chiari ed eterei, che incontra un maschio marito troppo bastardo, una regressione in due vite precedenti della paziente, nel medioevo e nel '600, in cui intuisce le cause darmiche del rapporto simbiotico col partner carnefici della paziente: due delitti efferati e cruenti dovuti ai crimini dell'Inquisizione e religiosi. Angelo Bona afferma che ritiene la morale giudaico-cristiana tra le principali cause del dolore nella vita delle persone, se non la principale.


Il mio pisello è più verde del tuo

Angelo Bona

Edizioni Il Punto d'Incontro

24 commenti:

kairosh ha detto...

se ti interessa l'argomento cerca

i libri di E. Weiss, il padre dell'ipnosi regressiva

AWomanAMan ha detto...

Kairosh, Bona cita e fa alcuni riferimenti anche alle costellazioni famigliari che tu mi segnalasti tempo addietro e che io non conoscevo (non che ne sappia molto di più,quel lungo articolo ancora non sono riuscito a leggerlo).

kairosh ha detto...

l'ipnosi regressiva sarebbe una cosa diversa (americana), le c. provengono dalla germania

AWomanAMan ha detto...

Sono alquanto ignorante in materia: ma l'ipnosi regressiva non è stata formalizzata e ricercata in primis da Thorwald Dethlefsen?

phederpher ha detto...

sapevo del pollice verde, ma del pisello verde... mmmmm

kaliuga ha detto...

parlare di vite precedenti e' cosa molto delicata. Io credo che dentro di noi c'e' quasi tutta la storia umana e che le cose delle nostre vite passate le ricordiamo perche' in noi sono vivi pezzetti di quelle esperienze, non perche' eravamo davvero noi.

kaliuga ha detto...

parlare di vite precedenti e' cosa molto delicata. Io credo che dentro di noi c'e' quasi tutta la storia umana e che le cose delle nostre vite passate le ricordiamo perche' in noi sono vivi pezzetti di quelle esperienze, non perche' eravamo davvero noi.

AWomanAMan ha detto...

x phederpher:

Capisco, in genere non è la cromia ma la dimensione ad essere al centro del confronto.



x kailuga:

Gli orientali parlano di dharma e di coscienza ed anima collettiva, che porta traccia di tutto il passato. Il lavoro di questi esploratori delle nuove frontiere della psiche lo stanno confermando.

Io penso che noi siamo anche il passato e questo non riguarda solo il mondo oggettivo.

ZuZuli ha detto...

Ne condivido il pensiero.

kairosh ha detto...

si credo anch'io che sia così

shente ha detto...

interessantissima segnalazione.

però se leggo "la causa del dolore è nella morale giudaico-cristiana" mi allerto. La morale giudaico-cristiana riguarda solo piccola parte della storia umana, il dolore invece riguarda la natura stessa, tutte le specie viventi.

Il disagio psichico non si può disgiungere da quello fisico: cioè, se esiste la sofferenza fisica ed essa è fisiologica, ugualmente fisiologica sarà la sofferenza psichica.



Ecco perché continuo a chiedermi: sono davvero valide le filosofie che invitano gli uomini a scansare i conflitti?

smania di potere, sopraffazione, dolore sono espressioni della natura.



La mia paura è quella di un'illusione, di un bel sogno che magari serve e dà energia ma che inganna gli umani sulla semplice verità del proprio destino.

shente ha detto...

cioè, preciso: non è che mi sia convinta che la verità è homo omini lupus, è solo che se è così vorrei saperlo, ecco.

anonimo ha detto...

Ed una volta scoperto che differenza fa?

I bambini magari possono ancora credere alle favole...

Gli adulti, invece, hanno perfettamente imparato a scindere la realtà dal sogno..

Ma viversi il sogno di tanto in tanto non fa male a nessuno neanche all'umore...

Se poi, c'è gente che essendo incapace di sognare, ha scelto di vivere la realtà rimanendo sempre e comunque con i piedi ben piantati per terra: Amen!!

Sono punti di vista ed in relazione ad essi scelte di vita..

anonimo ha detto...

Una donna che conosco molto bene..Per anni non aveva fatto altro che tormentarsi l'anima al fine di scoprire se suo marito avesse o meno un'amante...Frugava nelle sue tasche, scrutava ogni sua mossa, pedinato ed intercettato di giorno e di notte..lui e la presunta amante...

Be, giunse il giorno tanto atteso, in cui quei vaghi sospetti furono avallati dalle certezze: "Il marito tradiva la donna con l'amante sospetta"...

Quale fu la reazione della donna in questione?

Afflitta e sconsolata comprese che, sarebbe stato meglio non indagare troppo e lasciare almeno il beneficio del dubbio, perchè alla fine, forse, si stava meglio quando si credeva di stare peggio..

Nel dubbio si soprassiede meglio, del resto, dinanzi alla certezza ci vuole più coraggio ed ovviamente la sofferenza è almeno doppia..

In tali circostanze illudersi che si sia trattato d'un brutto sogno potrebbe aiutarci a superare il momento nefasto.

anonimo ha detto...

A no?

E allora secondo te come si risolvono?

A man, ormai io sono entrata in quell'ordine di idee che, il dolore non è possibile cancellarlo ma è fattibile lenirlo..

Poi, il modo è del tutto "personale"..

Ti faccio un esempio che apparentemente può sembrarti stupido ma di fatto non lo è, almeno non secondo me.

Ci sono persone che, nella consapevolezza di non essere amate vogliono illudersi a tutti i costi di esserlo perchè la presa di coscienza d'una realtà diversa significherebbe per le stesse la morte...

Allora, io dico, che male c'è? nell'assecondare questa cosa?

chiaro l'importante è che questa illusione non intacchi altre vite altre realtà...ma alla fine se fingere di voler bene ad una persona anche quando l'amore è finito significa salvarle la vita senza penalizzare la vita di nessuno, è sia..

Una persona alla quale voglio molto bene mi ripete spesso così: "mi auguro che tu mi voglia veramente bene perchè se così non dovesse essere non fare lo sbaglio di dirmelo voglio morire con gli occhi chiusi"..

Io, voglio a questa persona un bene dell'anima quindi per me è istintivo mostrarle il mio affetto, ma, se così non dovesse essere cercherei nel limite del possibile di assecondare questa sua fobia senza lasciarmi condizionare la sfera sentimentale però..Per tutto alla fine esiste una soluzione, basta cercarla...

AWomanAMan ha detto...

Illuditi pure di essere piena del mio amore_bene_per_te.

Tu ti illudi

tu rimane vuota

io ti riempo con cosa voglia, se e come quando voglio, sapendo che tu dipendi da questa mia volontà, fino a chiudere gli occhi e forse pure metterti la testa sotto la sabbia (non rischiamo nulla, gli altri: da una bottiglia vuota a testa in giù nella sabbia non può uscire e non va perso nulla). >:)

anonimo ha detto...

Vero..ma siccome la bottiglia è piena..mi sa che stavolta se la pigliano là...

Ciao a man e buona giornata...

anonimo ha detto...

Dipendere da questa tua volontà?

o mio caro che tu fossi megalomane m'era stato preannunciato ma arrivare a così tanto poi...

Io nell bottiglia metto quel che mi pare...poi, se il tuo amore c'è che ben venga, per carità..

Non è l'essere amati che riempie e del resto se c'è una cosa che posso vantare è proprio d'essere stata l'essere più amato al mondo...se non da te da altri...

In questo momento mi basta amare..

anonimo ha detto...

sentirmi libera d'amare a modo mio, senza vivere la costizione sociale di rimanere ancorata ad un rapporto che nulla più dice..

Avrei potuto certo, per una questione di comodità sociale, ma come vedi , quando parli d'una visione anticomunista, sfondi una porta "SPALANCATA"...

Ciao...

AWomanAMan ha detto...

Cazzo, anonima, ho scritto in 2a persona ma ovviamente non mi riferico a me, ma all'interlocutore di colei che vuole essere amata.

Capisco che non si possa capire, ma... quel che capisco è che tu non hai capito. Zio cane, come hai poturo pensare che fosse uso letterale della 2a persona se non ti conosco neppure, non so neppure come chiamarti?

Se tu scrivi che sono megalomane, io mi chiedo se tu sia scema...

AWomanAMan ha detto...

Mah, anche la mia risposta può essere stata vittima dell'ambiguità.

O mio caro puo essere o "suo" caro.

Vabbè...

Mah, il inguaggio naturale è già sufficientemente ambiguo, se poi ci metti pure i riferimenti indiretti, anionimità etc. alla fine ci si può non capire una mazza.

anonimo ha detto...

Ed io mi chiedo se lo sia tu a scrivere per come hai scritto senza accettare poi la logica conseguenza di sentirti dare del megalomane..

Anch'io ho scritto in seconda persona per dare meglio l'idea...Che cosa credevi A man...nenach'io ti conosco del resto, anche se onestamente non mi dispiacerebbe...

Ciao...

shente ha detto...

Caro Aman, leggo di volata la tua lunga risposta al commento su conflitto/piacere/dolore e a istinto, con l'occhio mezzo spento che mi cade su concetti e parole chiave su cui rifletto da tempo, sono totalmente d'accordo.

Sempre a livello di bassa intuizione, però: questa cosa dell'esser totalmente responsabili di sé, ok, ma... l'interdipendenza è anche una parte della socialità naturale, no? Se abbiamo un "padre" o un "padrone" o un "controllore" interiore, trovo altrettanto naturale che si istituiscano gerarchie fra le persone, gerarchie mutevoli, fluttuanti, ma comunque gerarchie. Anche negli affetti è così, c'è qualcuno che ti fa un po' da padre, tu fai un po' da sorella maggiore a qualcun altro. In senso archetipico, chiaramente.

Le culture secolari massimalizzano queste macchine, questi sistemi, e forse questo è il vero problema, il tentativo di trasformare in assoluto un'attitudine che in un dato tempo storico mostra i segni di prevalenza rispetto agli altri.

Così è stato come tu dici benissimo per le religioni monoteiste, per il marxismo, per il binomio democrazia/capitalismo, per la tecnocrazia....

notte :)

AWomanAMan ha detto...

x utente anonimo (#24):

Puoi scrivere che sono megalomane, se vuoi. Ciò che conta per me è ciò che penso io, non ciò che credi o pensi tu.

Sul conoscersi, abbiamo incontrato vari diaristi, con alcuni dei quali c'è una bella amicizia, sia pur "a tratti" (oltre agli scambisti). Se vuoi, contattaci. Diciamo che, tendenzialmente, i nostri contatti da questo luogo sono come dire, non del tutto eroticamente disinteressati.



x shente:

La questione è che tutti abbiamo talenti e mancanze.

In altre parole anche il Schuemacher caga e la sua cacca puzza, anche se è imbattibile alla guida.

Quindi... non esiste nesusno sopra e nessuno sotto, anche se cià avviene per istanti di tempo determinati e contersti specifici.

Parole ineccepibili, le tue. Sono d'accordo.