Guarda su. Le stelle si muovono e gli alberi corrono indietro, ai lati della strada.
L'abbraccio tiepido della sera, a noi due, guidanti nel silenzio, sotto le stelle. Incontrata forse un'altra auto nel tratto alto. Scendendo, motore al minimo, in terza. Solo il suono di penumatici sull'asfalto. A tratti spengiamo le luci, solo quelle di posizione.
AWoman aveva raccattato l'orsone in stazione, poi un salto a casa, preparato al volo il picnic.
Vieni, andiamo. Ti porto, squaw, in un posto che ti piacerà.
Stavamo ritornando. Aria calda, silenzio.
Ti ricordi come avevamo fatto l'amore?
Eravamo giunti in quel borgo, un pugno di case di pietre antiche. Un buco di culo del mondo. AMan sei matto te, non scriverlo questo. Buco di culo, porchetta, lo sai che per noi può essere solo un complimento sincero. E questo è un gran buco di culo del mondo.
E tutta la sensualità dell'estarte, per arrivarci. Odori dell'estate, verde scuro del bosco, paglia e gelsomini, campi biondoorzo, balle di fieno. Piccolo viaggio nella provincia dei grandi sensi.
Ecco, parcheggiamo qui, dopo il mulino. Strano, il ruscello ha ancora un flusso copioso.
AWoman era basita. Non si raccapezzava della belleza del posto. Vorrei anche vedere lì, oltre quel varco
No, aspetta. Quello dopo.
Preparato sul bordo del sagrato, vino bianco fresco, un'insalatina tiepida estiva mangiaegodi, ciliege bbone di stagione.
Abbiamo lasciato lì tutto e siamo entrati, da quel varco gotico, ad immergerci in quel fonte battesimale, corte barocca di fiori, straripante di sensi, dove ogni pietra, ogni legno ti sussurrava di storie e di evi passati. Le finestre piccine col pizzo. Il favo nella crepa della torre. I vasi di coccio. Erba tra ciottoli matti. Profumo di fiori ed infiorescenze, guasi insultanti nella loro esuberanza.
E una piccola signora modenese. E' suo il miracolo botanico in quello architettonico. Gode silenziosamente ed austera del nostro godimento e delle parole con cui tentiamo di esprimerlo.
Ci conduce: prima all'orto, dietro la cassa torre, dove c'è la civetta, al calare dell'ombra, che la saluta, l'ha tirat su lei col magro buono, e quella mangiava, sapeste come mangiava. Poi in una stalla, pietre e legno, bella, bella come una stalla dei Windsor e invece sono trenta mucche, col fieno profumato dentro e i vitelli. E nidi di rondine coi piccoli. Gatti e micini di una certa razza un piccolo vale più di un vitello
Eravamo storditi.
E tutto nel silenzio. Tale silenzio da sentire le fusa dei felini ai nostri piedi e il ronzio dele api nel favo nella casa a torre.
Vieni, è tardi.
Buonanotte signora.
A piedi, a ritroso verso la spider dell'orsone. Camminiamo colle lucciole. In un mare ondivago di lucciole.
Mi sembra di essere un po' 'mbriago, cinghiuz. Sai, sono tutti maschioni in cerca della femmina.
Il mio è più luminoso e lampeggia più del tuo.
Che scemone che sei
Leggevo oggi, AWoman, che in una certa fase si dice "ti amo ma non sono più innamorato di te". Saranno ancora innamorati, essi, di questo paradiso in Terra, paradiso vivo, fatto di odore di fieno, di gelsomino, di civette e di profumo di letame, di vitelli e civette?
Non so, orsone. Ma sai che...
Sai che, cosa?
Sai che oggi è il 28 giugno?
Ci eravamo dimenticati. Entrambi.
Sai quando la bellezza ti travolge. Pensavo avessi organizzato tutto per oggi.
No no, AWoman. Ho pensato: andiamo a mangiare in un posto speciale, come l'anno scorso col caldo piccicoso.
(giovannaborgia)
5 commenti:
Oso?
Buon anniversario cinghialoni!
Un bacione Lady
Quadretto rural-bucolico commovente... Mi fate impazzire, voi!
(Rural-bucolico?! Bah... Ogni tanto fo di queste combinazioni un po' ridondanti...)
la sensualità dell'estate...
buon anniversario!
x Uozzz:
Oso?
Scusa, Uozzza, che intendi?
x svegliami:
Quel posto e' voluttuoso. Per i sensi. Ti fa impazzire esso, non noi.
x carnedangelo:
Parlavo colla sorella di una amica: pensa, siamo tabnto ai tec che nessuno si sogna di fare una vacanza a Milano oppure in centro a Porto Marghera. Ce ne andiamo, anime d'animali, su prati, scolgio boschi e vette.
Natura sensuale.
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