martedì 6 giugno 2006

Nocciolo

Prima delle 20. Ecco, suona, gli apro, avevo un freddo, pioggia e brutto tempo. Dopo una giornata del cazzo.

Suono e mi apre. Eccola, AWoman.



Qualche saluto, sorrisi tesi, sguardi antracite, né bianchi né neri. Un po' inceppato l'imbarazzo. Guardiamo fuori, in giardino, questione di confini tracciati male dal costruttore, una proposta sua.

Ho le ovaie girate non mi va, rispondo menefreghisticamente.

AMan scatta su "AWoman, 'sto qualunquismo mi irrita. Non mi va, esattamente come per ... Se tu sei la mia compagna devi avere la mia stima. Senza di quella, sei solo una femmina." Teso e stizzito.

Inizio come il tempo fuori. Pioggia fine e fredda grigia.

Poi siamo andati a casa sua.

Stucco, stucco, ancora a discutere. Stucco sei.

Una lotta puntigliosa, mentale, sterile, che selezionava il come, il quanto, il perché: eravamo a livello mentale, di strategia.

Poi un paio di parole mie "mi rompe troppo i coglioni 'sta faccenda della carta per il confine..." e poi "quando mi vanno le cose sorte, come oggi, divento qualunquista, me ne frego, disfattista".


Ero ad un punto dal tornare a casa. Chiusa in difesa braccia chiuseconsertesulpetto. Se solo avesse detto altre due parole.

E invece mi ha preso. Mi ha stretto. Forte. E a lungo. Le mie mani che non volevano di stringerlo. E lui, ridendo, che se le metteva intorno al collo. Sei una spilorcia dei muscoli, AWoman.

E poi respira, AWoman, respira, non c'è alcuna tassa sul respiro.




  • E io non che non respiro

    non respiro, no che non respiro

    non respiro, no che non respiro




Che bastardo, così incazzata mi hai fatto ridere, perfino colla canzoncina. Mi hai stretta, baciata, abbracciata, respirata. Piano le nostre difese concettualipuntigliosementalinarcise ci hanno abbandonato al potere del corpo.



AWoman, era tutto studiato. Troppo semplice, venire a baciarti. Un po' di sano incazzamento prima e poi tutto sarà, è più molto meglio così. E così te li gusti di più i mei baci.



Abbiamo cenato (tagliatelle con stufato leggero di piselli e asparagi con sospetto di limone). E parlato di giovedì. Ancora accenni di zuffe mentaloidi smorzati da abbracci e dal calore del corpo.

Dimmi: allora? Solo due parole, AWoman, c'è scritto sul diario, dai leggi.

No, non ora. Dimmi.

Ecco, in due parole quello che ho scritto.


Vieni qui, AWoman, mi ha detto. Mi aspettavo un bacio al gusto delle ciliegie bbone che stavamo mangiando. E invece il bruttone scemone, che bastardo AMan che sei, mi ha infilato un nocciolo di ciliegia in bocca.

Sei la mia portanoccioli.

Ero confusa, tra tracce latenti di rabbia e la bastardaggine irriverente dell'orsone.



Poi i suoi baci.

Sulle guance, sulla  nuca. Il tuo respiro caldo tra i capelli della nuca.

Lottapuntigliosa squagliata evaporata.

Siamo saliti a letto. Quanti baci. Sono salita su di lui.

AWoman, stasera non è un duro che dura, è un po' mollo che sbadiglia.

Non m'importa, carciofon. Ti vedevo, li sotto. Ti sentivo. Guardami negli occhi che ti scopo. E ti ho visto venire in me.

Avevi raggiunto il mio nocciolo.



(confusedvision)

4 commenti:

FulviaLeopardi ha detto...

wué, vi lascio due giorni e mi litigate? No eh!

Issima67 ha detto...

L'amore è fatto anche di momenti come questi... siete belli.

:)

uomoggetto ha detto...

....francamente ho capito poco di come è nata e si è sviluppata questa tensione tra di voi...però se questo post è un indice di riconciliazione, sono felice - davvero felice - per voi..;-)))

AWomanAMan ha detto...

x FulviaLeopardi:

Fulviazza, ma cosi credi, che siamo due santerelli senza macchia senza colpa?



x Issima67:

Ritrovarsi. E sconfiggere le puntigliosi lotte della mente e dell'ego. Abbandonarsi al corpo. E pensare che è alla portata di tutti. Ci vuole un po' di ricerca



x uomooggetto:

Grazie, uomooggetto. Sempre un onore un tuo commento, 'cciderbolazza