- Una volta partecipammo ad un'orgia a casa di un nobile veneziano che vantava un'antica amicizia con Luchino Visconti. Le donne venivano fatte spogliare in una stanza e poi cosparse di crema di nocciole sui seni e sul sesso, e infine bendate. Poi si veniva chmati a leccare. Il gioco consisteva nel riconoscere la propria compagna, io non ci riuscii, mi lasciai trasportare da quell'euforia, dalle luci barocche della grande villa, dalle risate stridule del padrone di casa, vecchia checca accompagnata da un segretario tutto fare e da uno stuolo di giovani efebici.
Confessioni di una coppia scambista
Francesca Mazzuccato
Giraldi editore
p. 46
Ecco, perdersi per i rii, per le fondamenta, immergersi nei meandri dei mattoni che ritornano argilla, di pietra d'Istria che torna sale, cullati dallo sciabordio di acque mogie nel sale, mogie nell'impeto, contro pietre, scalini, inferriate corrose dal tempo.
Venezia serenissima, San Marco perdona le bizze, i vizi maggiori di carni e di menti, di armatori, di dogi, di marinai, mercanti e di procuratori.
Perché la bellezza è erotica, sensuale per definizione, per intima essenza. Sapori esotici, arrivano, ti abbracciano morbidi, levantini, papille, come onde, che si infiltrano, erosive, sobillatrici, sotto, tra le tue fondamenta morali. Profumo di ambra, pelli come broccati preziosi, di oli pregiati e di essenze d'incenso e cedro. Fondamenta erose, apoteosi del corpo.
Così, persi tra San Sebastiano, in Dorsoduro, poi le zattere dello Spirito Santo, Magazzina del Sale, sapida AWoman.
E lì, le tue ondate di bacetti, le tue parole che mi stuzzicavano da ore, immagini laide di nobil pute serenissime, una mascherina e carni finissime, quei capelli arruffati dalla tua foga di un giorno, lì ho iniziato a cedere, AMan.
La tua mano bella sul seno sinistro, ho amato i tuoi pollici in questi due dì. Quella tua mano sotto la camicia bianca, sotto la coppa di pizzo nero.
Sua Eccellentissima tosa, permetteria? El suo sen merita le migliori atensioni. Come quel capessol impertinente. Paria il cuor d'una capasanta. Maria Vergine Formosa, perdoname.
Le tue dita sul quel capezzolo, che si scostava leggermente al giungere di sacre famiglie, di turisti rapati di lingue slave e tacchi di metallo, di uomini e donne del mondo.
Ho ceduto, a quella mano sul mio seno sinistro.
"Sono la tua troia" ti ho sussurrato , braccia intorno al collo, quasi impercettibile, nel tuo lobo sinistro.
Ho ceduto. E ti ho sentito uomo mio, nel mio fondaco, ad accoglierti colle tue onde.
4 commenti:
Nelle vostre parole in padella, anche se in ritardo vi ficchiamo..ricordando promontori e valli lontane...in cui affondare..ehm..un augurio sincero di Buona Pasqua...ovviamente in ritardo come al solito:P
June
Ecco quello che intendo ...
Secondo te il giochino descritto ha emozioni vere sotto?
Secondo me no ...
E' un giochino.
Se lo fare voi due diventa emozionante perché entrano in campo i vostri sentimenti, i vostri tira e molla ..
Quelli mi emozionano molto di più ...
Comunque continuate pure ad imparare da Didi e Thomas, ma nn cambiate il vostro sentire l'amore!
Bacioni Lady
posso dire che questo post è scritto molto bene?
bravo...o brava...vabbè dai, diciamo bravi!
P.S. cara la mia vecia venexia...
x HenryAndJune:
augurio stagionato augurio apprezzato!
x Uozzz:
a volte mi chiedo se esistano Didi e Thomas... o se non siano una geniale invenzione letteraria
x utente anonimo:
peccato per l'immagine che non si vede più
Abbiamo letto qualcosa sull'origine del nome, un atto di devozione per una Madonna bellissima e ricca di grazie... Stupendo, eh!?
x dunkelmadison:
La tua vecia Venexia è un posto magico. In assoluto, una meraviglia che ti riporta all'entusiasmante, divina, destabilizzante bellezza di un topo unico. E' tutto, perfino erotica.
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