giovedì 3 agosto 2006

Gang bang - 5

(Gang bang - 4)



Erano i nostri compagni di gioco, senza di essi non si sarebbe realizzato.

Si erano alzati, gli avambracci di AWoman sul ripiano su cui era appoggiato il monitor, le terga ben esposte.

Sentì il fresco del lubrificante, poi si rilassò. AMan aspettò, pazientemente, che fosse lei a retrocedere il bacino, a stabilire i tempi e la pressione. Aveva, AWoman, una tendenza a chiudere gli occhi, ad abbassare il capo. Un lasciarsi andare sempre interrotto dai richiami di AMan: Guarda. Guarda!

AWoman aveva afferrato il ciccione rosino. Egli non se ne era quasi accorto, rapito ancora dalle immagini del film che scorrevano. Non sapevano se essi fossero loro, se lo saranno mai un giorno.

Lui si accorse solamente di un armeggiare, delle dita di AWoman che gli sfioravano lo scroto. Gli erano sfuggiti anche i rantoli. Lei era quasi stordita dalla sensazione di pienezza, faticava a coordinare i movimenti della mano, il ritmo fuoriuscente.

Sentiva, a volte, AWoman, quel dire, sospirato, che era grosso, che lo sentiva tutto nel culo.

Sentì i sussulti della squaw. Poi le mani ballarono sulla schiena sudata di lei, un ballo di mani nel caos dell'orgasmo, le pulsazioni dei fiotti che si affogavano in lei.

Qualche risata a singhiozzo.

Poi labbra di uomo sulle sue spalle, guance di uomo sulla sua pelle.




 (acmeanale)

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