Se ritrovo te, ritrovo una parte di me.
E' stato antimarketing, mancata vendite e dichiarazione esplicita di vulnerabilità.
Sei proprio sicura? Donna avvisata mezza salvata e tu ora sai che non sono né carne né pesce. Ecco, un monaco casto.
Così, il passare, come un saltellare prima su un piede e poi sull'altro, tra il disincanto di essere così impotenti rispetto a questo casino che è l'amore e il cuore che batteva quando mi stringevo, ti stringevo. Sono passate come una raffica di vento queste tre ore del nostro sabato. Dopo mesi, eccoci di nuovo a fare i conti con i nostri limiti. Siamo due matti, ecco, una banda di due matti.
Cerchiamo i nostri genitori, nel partner e nella coppia che facciamo con l*i. Pe questo Osho diceva - a ragione - che il modello sociale che si basa sulla famiglia chiusa, mononucleare è deleterio. Non cerchiamo l'amore, ma i nostri genitori. Sì, lo so, anche i miei litigano, si tirano questo e quello, ma stanno insieme, si vogliono bene. E cosi', orsone, anche per me sei importante.
Voglio stare con te, non me ne faccio nulla di questa vita da sola, le piccole avventure non mi danno niente.
A-Woman, io sono in crisi. Completamente bloccato, qui in mezzo al guado. Ci sono molte cause, forse altre. Il mio ego è imbizzarrito, inquieto, frustrato. Non so perché non sia successo nulla in questi tre mesi.
Le condizioni logistiche, a far l'orso sui per i colli non è che hai donne e vita sotto il naso tutti i giorni. E la vita lo sai che ci impone ritmi e orari che spesso sono stringenti.
E questo legame. questa connessione con te, è così tenace che non ti lascia andare. Sai come siamo stati uno, una, così è e sarà per sempre, è come se fossimo sposati senza esserlo, è molto più forte che un contratto.
Mi mancano gli eccessi, non ci sono più gli eccessi che mi danno la benzina, lo scaccia mestruazioni, la fierezza.
Sei sicura? Non fai un buon affare, ora.
Erano gli abbracci che si alternavano al parlare, stretti nelle nostre braccia, e poi a parlare, più lontani. Era la nostra danza dei porcospini, come descrive Schopenauer. E i baci sulle mani, le tue carezze sul mio viso, quanto mi sono mancate.
Da quella meta' di giugno. Quante cose...
Se ritrovo te ritrovo una parte di me.
Le aveva scritto, via SMS, qualche quarto d'opra dopo.
domenica 3 ottobre 2010
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2 commenti:
Aman hai toccato un nodo importante quando dici che spesso nel partner cerchiamo una figura genitoriale, dimenticandoi che questo tipo di affetto, rassicurante, onnipresente, comprensivo, non e' parte del rapporto di coppia che e per sua natura evolve continuamente e noi, come bravi contadini, lo possiamo solo coltivare per farlo crescere bene. C'e' da lavorare, tanto. Ma tu su questo hai energia da vendere, spero che anche Aw desideri lavorare con te. Per un rapporto come occasione di crescita, non come appiglio disperato contro la solitudine. Cos'altro si puo' dire? Lavorateci su. come dico sempre, non bisogna mettere le ruote davanti al carro, e tutti i grandi percorsi inziano facendo piccoli passi. Se c'e' l'amore e' gia' tanto, siete sulla buona strada.
> spesso nel partner cerchiamo una figura genitoriale,
> dimenticandoi che questo tipo di affetto, rassicurante, onnipresente, comprensivo,
> non e' parte del rapporto di coppia
Lo zio quando critica, a ragione, a stra-ragione, la famiglia chiusa nucleare e osserva appunto che quando siamo piccoli viviamo per molti anni uno ed un solo modello di relazione erotica, quella tra i genitori.
E' ovvio che un imprinting monoculturale del genere abbia pessimi effetti.
Io mi accorgo di notevoli rassomiglianze (sconcertanti rassomiglianze) del rapporto tra A-Woman e me con quello tra mia madre e mio padre.
Beh, almeno a livello oggettivo, abbiamo, ho qualche conoscenza.
Vediamo che si può fare con gli strumenti che abbiamo nella cassetta degli attrezzi.
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