Eppure

Ritrovati nei piaceri dei sensi, quelli della pelle, del tatto, della vista.

Molto eros, no sesso, le mestruazioni di A-Woman ci hanno dirottato su altri interessi.

Scherzava l'orsone: melgio così, cio' il desiderio che se la dorme ancora.

Mi è piaciuto anche così, Orsone. Direi che è stato bellissimo... da darti tanti morsi, bel maschione.

Era venerdì sera, usciti a precipizio dal lavoro. Ti ricordi, quando ti ho vista, quando sono salito?

il piacere così fine e intenso, il profumo della tua pelle quando ti bacio sul volto. Ed eri così bella, così gnocca. Ettecredo che i tuoi colleghi...

Sono sprazzi che vengono sù, dei momenti dei sensi.

Come i colori di domenica mattina, il rosso acceso degli aceri, il giallo dei tigli e il bruno dei ciliegi, durante la nostra caccia ai piccoli caseifici  tra i monti, alla nostra macelleria, là nella radura nel bosco.

Come le risate di UnaDonna, mentre caricava il camion, col vicepresidente del gas.

Non abbiamo fatto la tortazza alle pere, non c'è stato tempo.

Non ci sono state porcate, la nostra porcaggine, almeno quella di un uomo, dorme, in questa fase del né carne né pesce.

Eppure, pere, porcate, caci, i baci sulle labbra umide, il ballare della tua lingua sulle mie, il profumo di stallatico, il nostro cucinare di domenica, il profumo del mascara (scrivi le tue mani forti sulla mia pelle, Orsone!) ecco, i sensi sono vivi.

Due pere un po' mature, una accanto all'altra.