lunedì 15 marzo 2010

Il vento fa il suo giro

Ho pensato un po' se scrivere qui o . Ciclicità, vita e morte che sono una parte dell'altra, il senso di Gaia, ospitante molto più degli umani, sempre più spesso smemorati delle proprie origini, di cio' che hanno vissuto. Il fango si fa terra, germoglia e fiorisce la storia, Occitania che ancora si dispera, Occitania, forma del femminile di dio in occidente, recita Giovvanni Lindo Feretti. Ora è anche qui, in questa storia, il momento della fine, il vento ha fatto il suo giro. Forse ha un senso scrivere qui.


C'è nella splendida opera di Giorgio Diritti, il senso della vita, della comprensione, l'osservazione delle difficoltà, nessun infingimento alla morale, al bene che vince,a ciò che non è ma che dovrebbe essere. Eppure, così tantrico, così spirituale nel comprendere, nel senso della vita, anche la scintilla vitale non prevedibile né controllabile dell'eros, il rapporti causali, sociologici, tra la sua repressione, il potere i sentimenti oscuri, come la vendetta, nella frase di Philippe, che essa genera. La scintilla vitale, e la morte che la spegne, la paura, la paura granda di vivere.

Dei quattro sapori della vita, forse è l'amaro che prevale, questa volta. Il rifiuto, da parte di una comunità ormai sradicata da se stessa, di ciò che ricorda l'asprezza autentica della vita passata, le meschinità e la stupidità che non va oltre a ciò che la propria miopia, è fango che si fa terra a fatica.

I monti e la Natura di una bellezza che sovrasta, quasi terrificante nella sua intensità ed estetica, tutto incorniciano, accolgono il divenire.
Sì, il comprendere, tutto, è in questa bella opera di Diritti.
Anche quando tutto pare finito, il vento fa il suo giro. E il seme, lasciato da un pastore francese, in Occitania, torna fuoco.

Bella la figura del sindaco, interpretato da Dario Anghilante.


Thierry Toscan, Philippe Héraud

12 commenti:

FrecciaDiCupido ha detto...

Riferito al discorso che avete fatto con gli sms nel precedente post:

c'è ancora qualcosa, chi cerca, trova. Spesso.

AWomanAMan ha detto...

FrecciaDiCupido
Chi cerca se stesso lo trova.
Non ho voglia, ora, di stimolare e pungolare nessuno.
Abbandonarsi e lasciar fluire un po' gli eventi.

anonimo ha detto...

Ciao Aman...azz mi dispiace per il bipedino :(, spero si rimetta preztissimo! Si, credo sia la soluzione migliore per ora lasciarre che le cose scorrano un po' senza forzare nulla...di solito poi si sistema, almeno finora ha sempre funzionato cosi' tra voi (tu e aw intendo). Alle prossime nuove. B.

AWomanAMan ha detto...

x utente anonimo (B.):
Di ieri sera ho scritto.
Cambierà la ciclicità? Riusciremo a romperla? Vedremo.

x Anacreonte:
Ehssì, Chris, la compagna di Philippe (Alessandra Agosti) e l'attrice che ne interpreta la sorella anche a me sono piaciute molto.
Più Chris che la sorella, a dire il vero. Chris oltre che bellagnocca, nel corso della storia, dimostra anche testa e spirito. Molto sexy. :)

anonimo ha detto...

Ti lasci scoraggiare da molto poco...secondo me sono appunto questi i limiti che dovresti riuscire a vincere..

Diversamente gli altri, troveranno sempre il modo di farti venire nausea e cacarella il giorno prima dell'ascita con tuo figlio..ti chiedi perchè capita sempre il giorno prima?

anonimo ha detto...

Direi che dei 4 sapori non è l'amaro che prevale nè la voglia di vendetta o sentimento di rivalsa verso una vita nefasta , dura ed aspra..no davvero..Non si tratta di rifiuto rigetto nei confronti delle proprie radici, la meschinità e la stupidità di chi rinnega le sue stesse origini..no davvero..ho messo gli occhiali dolce amor mio è so perfettamente distinguere il buono dal non vero...

Ormai sradicata da se stessa..che cosa significa? forse che per essere ben piantata su se stessa avrebbe dovuto accettare le orme del padre e seguirne i gusti e le tendenze per sentirsi più affine alle stesse origini?

A volte, non ti capisco, ma considerata l'immensità della tua cultura nonchè della tua mente, sicuramente è un problema mio è possibile che nel divenire muterò questo mio personalissimo punto di vista benchè così affrancato da sentimenti di meschinità  e di vendetta..

Ma poi vendetta verso chi o cosa?

Verso la vita?

Vorrei tu mi spiegassi meglio è importante per me dissipare il nocciolo di questa matassa..ed è importante non per capire me, ma per trovare le parole per spiegarmi nel migliore dei modi a te..

anonimo ha detto...

 e so perfettamente

anonimo ha detto...

seguire le proprie inclinazioni naturali è forse qualcosa di molto più nobile rispetto al fatto di, sentirsi costretti, ad abbracciare per forza, punti di vista appartenenti ad un modus vivendi consono alla sfera delle tue origini..Del resto, non è la stirpe che crea la comunanza di idee, almeno, non sempre è così, soprattutto, nel caso in cui, il tuo percorso è completamente diverso da tutto il resto...m'era parso che anche tu come me ne condividessi il senso, ma è possibilissimo ch'io mi sia sbagliata..

Quando poi fu a Cambridge, libero dalla solitudine si trovò in una società che, sia pure limitata era costruita da ben solidi rapporti d'amicizia, basata su idee e sentimenti comuni. Questo è il momento in cui il mondo esterno e quello interno di Russell si congiungono.Le lettere di quel tempo ne sono la prova: hanno un tono di meravigliosa scioltezza e sicurezza..

Che cosa ne era stato delle donne virago ubriache, armate di robuste assi da cui spuntavano chiodi arruginiti? Picchiavano la gente in testa mentre la polizia rimaneva impassibile..Che cosa ne era stato di quell'èlite tra le più intelligenti ed ironiche della storia moderna: l'aristocrazia whing dell'era Vittoriana?..D a quì si spiega come il radicalismo di Russell sia sempre segnato dai limiti della sua Aristocrazia. Descrivendo una delle sue prime conferenze, tenuto in un quartiere di Londra, racconta ."Parevano gente a modo, molto per bene, e non avrei mai supposto che fossero operai".Il fatto è che le tendenze giacobine di Russell sono intinte di aristocrazia. Egli è stato e continua ad essere un genuino ammutinato della storia : ha fatto a fucilate con il capitalismo; ha messo la dinamite sotto la politica delle grandi potenze, si è sempre battuto là dove ha intravisto la sofferenza dell'uomo; specialmente negli ultimi tempi, la pietà per il dolore e l'orrore del sorpruso l'hanno scosso sino a sopraffare la sua stessa lucidità razionale. Russel è stato in prigione, ha perduto cariche accademiche, ha subito colpi d'ostracismo, sempre a causa di questa sua pietà rabbiosa che ha costantemente rifiutato COMPROMESSI, concessioni o acquiescenze.. Si tratta in ogni caso di pietà cerebrale, che è sì, proprio per questo, più efficace, ma che nasce dalle sue origini e dalla consapevolezza del suo genio, tutt'è due d'accordo per imporre il dovere e il diritto del precetto morale: Il dolore è un nemico, perchè non santifica ma imbestialisce, e i sorprusi sopportati dalle classi inferiori  dalle vittime tradizionali, come le donne i bambini ed i vecchi, impediscono la formazione di una società dove pochi eletti, tra questi Russell stesso, ricercatori della bellezza e della verità, possono vivere senza rimorsi di coscienza..Mi chiedo cosa c'entri tutto questo con il dolore di bambini affamati e da vittime torturate da oppressori vecchi ed incapaci, peso intollerabile per le spalle dei loro figli, e tutto il mondo di solitudine, di povertà e di dolore..Mi chiedo se quella punta di icebergs fosse il vero problema, oppure il perpetuo timore di chi ravvisa l'avvicinarsi dell'altro come un'arma tagliente pronta ad attentare tanto alla sensibilità dei nobili sentimenti quanto alla stessa carriera...

E' doloroso parlarne, ma nel silenzio nessuno di noi toverà mai il coraggio di chiamare le cose col suo proprio nome..

Che cosa posso dirti al riguardo? secondo te servirebbe a qualcosa?

Io ti amo questa è l'unica assoluta verità che conosco..il resto sono le solite vicessitudini che seguono il corso della storia ma anche no.

anonimo ha detto...

La mia non è mai stata adulazione..ciò che ho scritto di te lo pensavo e lo penso veramente..

Volevo solo comprendere, quando parlavi di Russell nelle ultime battute a cosa ti riferissi..Ed ora so..

Che il dolore più grande è stato per te la nostra separazione, dovuta alle circostanze che ben conosci forse, molto meglio di me..

Ma bisognava che ti spiegassi meglio per comprenderne meglio il senso.. Dovresti ormai conoscermi abbastanza per sapere che, io non lusingo mai, dico sempre quel che penso oppure, preferisco il silenzio..

Questa mia esagerata schiettezza, spesso l'ho pagata a caro prezzo..

Dovresti ormai conoscermi da tempo, perchè continui a non fidarti di me?spiegami perchè?

Quale scopo secondo te dovrebbe indurmi a lusigarti..perchè dovrei lusingare te e non un altro, se pensi allo scopo che stai pensando..Dimmi perchè dovrei?

La verità è, che nel mio sentimento tu non hai creduto mai, ed io non ho altro modo per dimostrarlo ciò che penso e sento nei tuoi riguardi..

anonimo ha detto...

Il "mito della caverna" ricordi?

Tutto il mito di Platone si riferisce al processo che Socrate dovette subire : tutto il mito infatti, diviene una metafora della vita del filosofo ateniese che riuscì  a risalire la strada verso la verità, ma venne ucciso per aver tentato di portarla agli uomini incatenati al mondo dell'opinione.

Come prima cosa , dunque, l'uomo deve svegliarsi da quel sonno chiamato "vita"(equivalente alla liberazione del prigioniero) in seguito egli si rende conto delle finzioni che l'uomo credeva entità reali (le ombre sulla parte della caverna) infine egli giunge a vedere la verità per quella che realmente è (il sole ed il mondo all'esterno della caverna).L'istinto dell'uomo è quello di liberare gli altri prigionieri per condividere le sue scoperte, ma questo tentativo sarà inutile in quanto i prigionieri non possono e non vogliono vedere oltre le rassicuranti ombre ed attaccano il portatore di verità. Nella filosofia di Berkeley viene espresso il concetto che gli uomini non conoscano direttamente ed immediatamente i veri oggetti del mondo: piuttosto noi conosciamo soltanto l'effetto che la realtà esterna ha sulle nostre menti. In altre parole, quando osserviamo un oggetto, noi ne percepiamo solo una copia, una semplice "rappresentazione mentale" del vero oggetto della realtà esterna.

Inutile dire che (il prigioniero liberato) resosi conto della situazione potrebbe anche decidere di ritornare nella caverna al fine di liberare i suoi compagni, essendo felice del cambiamento maturato e provando per loro un sincero sentimento di pietà; benchè costoro non lo capirebbero, e , nella sua opera di convincimento, potrebbe anzi spingere gli altri prigionieri ad ucciderlo se tentasse di liberarli per condurli alla luce, in quanto, a loro dire, non varrebbe la pena di subire il dolore dell'accecamento e la fatica della salita per andare ad ammirare le cose da lui descritte sarebbe per gli stessi (fatica inutile perditempo..per essere alla fine solo persone peggiori)

anonimo ha detto...

comunità sradiata da se stessa..fango che si fa terra a fatica..

è la pecezione che i prigionieri hanno..quella di non riconoscere il proprio compagno di schiavitù come uno di loro..che t'è successo gli diranno? adesso ti vedi meglio?

se avessi saputo che studiare t'avesse reso così..t'avrei piuttosto bruciato i libri..

Platona a quanto pare..ne era già perfettamente consapevole, eppure adesso finge di non sapere di non capire d'essere addolorato per le ferite passate cagionate dal fratello cieco al tempo in cui giaceva in catene..

Egli promette che sarà per lui..un fratello trasparente..Hai presente quando tu incontri una persona ma è come se non esistesse benchè amata?

Uguale..

Fango che si fa terra a fatica..

Beata ignoranza..almeno essi godono d'una scusa..

sai che ti comprendo benchè in questo momento non riesco comunque a condividerne la tesi difensiva..sarà che dovrei essere edotta su fatti che non conosco ancora?

sarà..comunque..ti voglio bene = anche se per te sarò comunque un essere trasparente da dover continuare ad IGNORARE...ti voglio bene=

anonimo ha detto...

percezione

Platone