martedì 19 aprile 2011

Il tempo dell'amore sottile

Sì, forse ce la stiamo facendo a passare dall'innamoramento all'amoramento.

Ce ne siamo andati venerdì pomeriggio all'Argentario. A scoprire la incontenibile, struggente bellezza di posti deserti, così come dovrebbero essere quasi, a parte gli spregi che continuano, calette come discariche del plasticame che il mare restituisce, il tumore edilizio che non si ferma.

Domenica notte, in plenilunio, eravamo a camminare, all'una, da soli, il mare liscio come l'olio, il freddo, la luce azzurrina. Noi e tutto il resto, noi a Natura Madre. Un po' carburati dall'ansonica e dal cibo dimare che ci avea nutrito ed estasiato Come gli scorci di selvaggia, incomparabile bellezza. Chiudi gli occhi e immagina quando gli etruschi erano qui, il paradiso in terra.

Ieri, al Mar Morto, eravamp in cinque, poi siamo rimasti solo noi due, UnaDonna, UnUomo, i pomidoro di mare, i ricci, cefali, l'elicriso, mirto, gli anemoni di mare, i gabbiani, il suono dei pescherecci lontani. Abbiamo faticato a venire via, fino alle ventidue ad amoreggiare, col cibo, il liquido di-vino. Ecco, questo eros sottile, amoreggiante. Camminare abbracciati sulla Feniglia, in plenilunio o vedere il tramonto da San Pietro, a Tuscania, solo noi per chilometri e chilometri.

Sì, abbiamo chiavato anche la mattina, con le parole sguaiate, i modi troieschi, lo sbattere di carni e chiome corvine tirate e lingue frullanti e voglia.

Ma è l'amore sottile quello del bosco di corbezzolo, ginestraccio, cipressi, palme nane, olivastro, valeriana, rosmarino, leccio, pino silvestre che diviene in silenzio.

E' dura venir via, eh!? E' dura sì.

Un po' malinconici dietro l'Argentarola, a vedere il sole che si buttava giù, ad affogarsi nel Tirreno, dietro ai monti di Bastia.

Cicli.

Montecristo al tramonto


(via viaggineltempo)


1 commento:

trashReality ha detto...

:)