Il concertino

Abbiamo fatto l'amore tre volte, il fine settimana. Una bellissima, domenica mattina, in cui un po' di tempo un po' di energie fresche, un po' di lasciarsi andare imposto dal tempo afoso_non_ho_voglia _di_fare_nulla hanno reso ... sinfonico il nostro concertino. E' tornato qualche riccio di libidine, qualche riccio dorato barocco nel nostro eros.
Le aveva chiesto di girarsi quando lo stava cavalcando. Dammi le spalle. Avrebbe potuto godersi la vista della schiena bellissima, di quel sesso senza anima degli occhi nell'anima degli occhi. Era un po' selvaggio così. Vedeva il bacino muoversi con intensità, condotto dall'ingordigia, dal trasporto. Si sentiva il cazzo grosso e dure fin dentro l'anima e non vedeva le mani che l'accarezzavano, le dita che l'entravano la rosetta. Poteva solo chiedere che andassero più in fondo, ansimare un po', allargare i muscoli dell'anno, quasi potesse risucchiarle.

La sera di sabato ce ne eravamo andati in una città della Toscana, a perderci e a bighellonare.

Domenica mattina, dopo il concertino, abbiamo avuto un battibecco, su un termine lighistico. A-Woman si è divertito a stuzzicarlo, a fare il contrario - solo per lui - di quanto egli le diceva.
AMan ha ceduto, dopo un po'. Le ha dato dei baci, l'ha abbracciata e le ha detto che è antagonista, non ha senso fare il contrario solo per il gusto di antagonismo, che sarebbe meglio decidere cosa sia bene fare, per se stessi, invece di pensare cosa fare o non fare per contrastare o favorire altri. Sei rigida, come nel mangiare.
Si è scocciata, quell'affermazione l'ha disturbata.
AMan si era accorto che quel battibecco l'aveva resa sexy. Uno strano mix di disappunto, di voglia di bisticciare e poi, il fatto che era bella così fiera.