AMan, dopo cena, è passato da A-Woman. Comunicare face-to-face, perché i brevi messaggi di testo sono quelli che sono. Gli ha aperto la porta :- Che palle, testina di coccio!! ha detto lui. Però sorridevano e si sono abbracciati e pure Auò ha detto qualche battutaccia. AMan ha fatto un bilancio del do ut des e pure un bilancio lo ha fatto A-Woman. Si sono detti le cose, si sono ascoltati. C'era quello stato d'animo tra l'incazzereccio, l'esausto, il sornione, l'affettuoso. Maschile e femminile, sesso e famiglia, ragionare e istinto, dire e non dire.
Ma se sei stato anche con _ina, cosa vuoi?
Nessuno vuole più convincere l'altro e la realtà è quella che è anche se noi la crediamo diversamente. Non ha senso la ragione, ha senso il motu proprio.
Gli ha chiesto più volte se voleva le chiavi di ritorno. No no, tienile tu.
Poi ci siamo salutati, con tanti abbracci lunghi e stretti e piccoli baci giù come pioggia e baci teneri ancora.
Cosa voglio? Volglio, te, voglio te troia.
Alla fine è pure strana la dinamica del desiderio, ti stacchi, ti separi e torni a desiderarti liberamente.
Forse ci serva una lambretta, per andare via un po'.
martedì 22 giugno 2010
Desiderio libero
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2 commenti:
Aman pero' cosi' e' molto faticoso.
Personalmente non ce la farei a sentirmi dire "Non ho piacere a farti frequentare i miei cari", seppur magari detto in un momento di incazzatura...e' una frase molto pesante. Cavoli, dopo 4 anni e oltre di storia vedo ben poca considerazione per voi. Se me la dicesse il mio lui lo mollerei (senza possibilita' di alcun recupero se non con scuse vere e sentite) in un nanosecondo.
Perche' e' chiaro che tu ad Aw piaci ma non vuole mischiarti ai suoi affetti piu' cari...ma allora cosa sei per lei? Io al tuo posto mi sarei offeso e davvero non l'avrei cercata, avrei lasciato a lei il primo passo. Sicuramente se te la senti di lavorarci ancora su e' perche', come hai detto, se due persone stanno bene in tante cose e' un peccato mandare tutto a ramengo, ma bisogna vedere se i punti di scontro sono cose risolvibili o meno.
Scusa se mi permetto, ma a me 'sta faccenda che Aw ti vuole ai margini della sua vita e sta con te al massimo per fare qualche week inframezzato da vari tira e molla end non piace proprio. E' questo il massimo che vuoi da una storia importante? Se a te va be cosi' ... :/
> Aman pero' cosi' e' molto faticoso.
Fondamentalmente ogni cosa di pregio, che merita, comporta impegno, molto spesso fatica, a volte dolore.
Come dicevo ad A-Woman, tu ottieni ciò che c'è nella tua mente.
Nella sua mente c'era la paura che non fossi adatto a fare una famiglia (mi ha detto che altrimenti non avrebbe abortito)? Alla fine ottieni di... non ottenere o prendi a martellate ogni tentativo in quella direzione.
Ottieni che... non avrai una famiglia.
> e' un peccato mandare tutto a ramengo, ma bisogna vedere se i punti di scontro sono cose risolvibili o meno
Nessuna persona può dare tutto alla persona amata.
Sul libro della Perel, che sto rileggendo, c'è un passaggio a proposito di una coppia di cui si parla, Jed e Coral: "Jed e Coral non sono la coppia ideale dal punto di vista del sesso. [...] Eppure ogni volta che prendono in considerazione l'idea di separarsi si rendono conto che magari troveranno un compagno di letto più complice, ma non un compagno di vita migliore".
Ora, io ho la certezza che A-Woman è anche una compagna di sesso eccellente. Anzi, lo è stata. Ma era lei, mica una sua sorella gemella monozigote. Se vuole può. Se non vuole, non può.
Dunque, si ritorna al motu propirio.
Non voglio cambiarla, solo lei si può cambiare.
Non voglio neppure rinunciare ai miei desideri.
Neppure A-Woman mi può dare tutto.
Allora, poiché la teoria dice che se non ì libertà non è amore, proviamo ad avventurarci in quelle zone sconosciute.
Con A-Woman e senza A-Woman.
Solo così si può vivere l'amore.
Nel momento in cui ti allontani, in cui puoi anche proare gusti diversi, ecco che il gusto della persona amata ritorna unico e speciale.
Se vuoi apprezzare un reggiano stravecchio, devi staccare con un po' di pane toscano (sciapo) o con un goccio di zibibbo o un buon passito.
So che ti sta a cuore la questione dell'accettazione della/nella famiglia.
Ma la famiglia è una questione di cuori e di leggerezza (rispettare i limiti e gli spazi, evitare di essere intrusivi e pesanti).
La foresta e pure la famiglia crescono col tempo, a prescindere da quello che tu vuoi o non vuoi.
Il tempo, la lentezza, spesso ci fanno paura... Ma sono lori i principi della vita.
Con i suoi genitori i rapporti sono cordiali, anche domenica.
però se la mente li prohjetta come problematici, o se li vuole ma non li vuole... allora anch ciò che è eccellente viene visto come precario o sconveniente.
Alla fine la realtà è ciò che vediamo e percepiamo, anche se non è affatto così.
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