venerdì 30 marzo 2012

Macedonia








Ci siamo incontrati per strada, vicino a casa, tornando dal lavoro. Addì 27 martedì del mese di marzo dell'anno 2012.
AMan a piedi a sinistra A-Woman in auto, si è fermata, ha abbassato il finestrino.
Owsky!
Si è fermata e ci siamo messi un po' a parlare. Le parole fluivano, non troppo profonde ma neppure superficiali, sono molti mesi che erano inceppate. Non avrebbero potuto essere superficiali.
Tensione, sì, c'era un po'di tensione e ancora una connessione profonda che, le ha detto AMan, sarà per sempre. Qualcosa su tango, su lavoro, salute.
Non tutto andava male tra noi. Sì, AMan, ma tu 'hai 'na testa...
La testaccia è un po' anche l'osservazione e poi questa riflessione disincantata e cinica, avremo altri partner e ciascuno avrà cose belle e cose brutte.
C'erano gli occhi umidi di A-Woman, la tensione un po' in avanti di AMan, una macedonia di attrazione, commozione, sorrisi, emozioni che borbottavano come bolle che vengono su in vulcanetti di argille salse.
Ma non ha senso la minestra riscaldata; più avanti, come ti avevo anticipato, faremo quel rito, libererà un sacco di energia e di sospesi.
Ma tu che cazzo ti fermi a fare che io non ti devo vedere? A-Woman è risalita in auto e via.

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