Mi aveva presa. Mi stava baciando. Mi ero tolta i jeans, rimasta col mio perizoma solo un filo dietro e un triangolo di pizzo davanti. E il doll sopra. Sapeva come prendermi. Io vedevo voi due, un po' stordita dalle sue attenzioni. Vedevo te e lei tra le tue gambe, le tue mani, le mie mani che la accarezzavano.
Mi renco conto ora, orsone, che sei stato grande. Hai cercato di far partire tutto. Il tuo strip ha fatto partire tutto. E ora eri li con lei. Io avevo capito che le piacevi e ora, ero con un altro uomo.
Ci siamo fermati quando hai chiuesto loro se avessero dei profilattici. Nulla. Nessuno di noi aveva provveduto, scaramanzia? altro? comunque _ato è sceso a prenderne un paio. Qualche battuta, ecco, diceva che forse sarebbero stati grandi per lui. Poi mi ha invitata sul letto, ha continuato lì.
Stordita, ogni sua carezza sui miei seni era una corrente elettrica che mi passava dalla mente, giù per la colonna vertebrale fino al bacino, fino a sotto, sì, fino alla mia fica, scriviamolo pure. La mia fica fuori controllo.
Mi chiedeva se ciò che mi stava facendo mi piacesse. Batte il cuore anche a me, sai che lo rivivo?. Ti avevo perso di vista, tu e lei, ormai mi aveva distesa sul letto e stavo iniziando a perdere il controllo.
_lce gradiva le mie attenzioni. Loro sono avanti, sono lupi di mare in questo gioco e riescono ad arrivare con spontaneità all'arrosto, alla carne succosa in cui affondare i denti. Ma ciò si paga, forse con ikl desiderio di quella trepidazione, di tocchi fini che ti solleticano come ciotolini di mare sotto la tua palma dei piedi. Sai, A-Woman, sono molti anni che sono insieme. E forse quell'esitare, forse _lce non è più avrezza a quello sfiorare di polpastrelli su pelle, a un massaggio lento e sensuale. Sentivo che inziava ad ansimare, ad essere bagnata, sotto, lì dove il mio pensiero e poi la mia lingua andava.
Sentivo che era eccitata, le piccole labra tumefatte e bagnate. E sentivo il vortice impazzito lì sotto, il cazzo pigro. Era come se l'erezione fosse rimasta giù, in quei momenti in cui ballavo con lei.
_ato mi aveva messa sotto. Aveva preso il suo braccio sinistro (ah un bel fisico) e mi aveva adagiata supina. I suoi baci lascivi demolivano le mie resistenze. Fino a quel momento in cui mi ha toccata, sotto.
Mi ha toccata e il mio corpo ha comandato, imperioso. Ha preso il controllo.
Sono venuta dopo pochi istanti, mentre mi tocccava. Mio Dio, ti rendi conto? Ero fuori di me. Venuta. E gli ho bagnato le mani.
Eri così bagnata?
No, non interndo quella, AMan. Intendo che sono venuta, ecco, come scherzi tu, schizzetta.
Neppure il tempo di rendermi conto (avrei potuto?), si era infilato il profilattico, mi ha aperto le gambe e mi ha penetrata. Quasi non ricordo più nulla, qui.
C'era il piacere di sentirla sciogliersi. Aveva un seno stupendo, tette sode, i capezzoli eretti che resistevano alla mia lingua. I fianchi di _lce che abreo abbraccioato, che mi chiamavano, erano un tino di mosto tiepido, soave e che mi attirava, mi faceva girare la testa. E i baci sul collo, sulle sue labbra.
Era supina, le sue gambe aperte a prendersi la mia lingua E' stata carina, ad un certo punto si è alzata, ha scostato le mie mani. Ecco la bocca. Ci sono donne che hanno la dote, di dare piacere ad un uomo colla loro bocca. Lo sai, A-Woman, iuo scherzo ma dico che sei una pompinara. Tu che mi hai iniziato. Avevo visto gli occhi chiusi di _ato, quando il suo cazzo spariva nelle tue labbra.
E finalmente il cazzo di cazzo si era ripreso. Ecco, il pigrone farsi grosso e, stiracchiandosi, riempirle la bocca. Ogni succhio era una scossa che partiva dalla cappella e mi arrivava sotto.
_lce, è bello, è bello.
Credo di averle ripetuto quelle parole smozzicate almeno tre o quattro volte. Ecco, signore, il mio cazzo. Quello con cui volgio riempirvi e chiavarvi fino a farvi godere come gode UnaDonna.
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