Le ho detto, tra i baci e poi seduti a cena, finalmente un pasto, preparato insieme, colle nostre mani e poi mangiato con letizia e appetito. Farfalle allo sgombro e orto di Sicilia, un paio di carciofi alla giudea, pane di farro e una fettina di torta della nonna. Vermentino di Sardegna. E il fuoco.
A metà cena le ho detto quello che non andava. Quello che ha rotto la stima.
Recalcitrante sulle azioni, non hai voluto investire tre sere sulla nostra relazione.
Qualche scusa, ma mi mu. Palle. Avevo organizzato solo per noi due, solo la sera, per tre sere. Magari due AWKid col babbo e una con i tuoi.
Sii sincera e non raccontarti palle, è solo un volerti male. Se c'è una cosa che va male in una relazione necessita quasi sempre di lavoro su entrambi i fronti.
Allora, se tu non partecipi, io non mi fermerò, non puoi fermarmi. Andrò là e parlerò del mio immaginario, del fatto che non accondiscendi, le tensioni che crea. Che mi piace darti la mano in genere, mi piace che tu la prenda e ti lasci tirare. E ora, si è un po' inceppato questo meccanismo.
Ma sono cose che mi riguardano, AMan.
No, il mio immaginario riguarda me. Anche te, se vogliamo. Ma hai deciso che non ti riguarda. Sii felice, per me sei importante, passerò quattro sere per noi. Sei polare, va bene. Quindi solo tu potrai decidere quando voler capire come migliorare alcuni tuoi meccanismi.
E' stata la prima volta che l'orsone ha parlato un po' sopra le righe. Determinato. Ti sei un po' inalberato, le aveva detto. Un po' stupita e compiaciuta. Quella foga, la risolutezza avevano sgombrato gran parte delle nubi. Giusto in tempo per vedere, vedere un po' di volta scura, qualche astro là sopra..
Ci pensavo, anche se cocciuta e polare e, quasi rudimentale, semplice all'eccesso su alcune cose, rozza, ursina, mi piaci proprio così. Si dice che sia amore quando prendi l'altro e ti piace anche coi suoi diffettacci. Allora come credo, sono innamorato. Molto. Vieni qui che ti bacio un po'.
Dopo cena le ho chiesto: e il diario? hai ancora voglia di leggere il nostro diario.
Ho paura. Di ciò che hai scritto.
Paura = Voglia
Ancora una volta.
E' andato a prendere il piccì, lo ha portato vicino al fuoco. Che gioia, leggere insieme, dopo settimane. Lei leggeva, sorrideva, rideva. A volte il viso si faceva corrucciato. E UnUomo, ha mandato qualche SMS ad amici, per la tensione. Poi i baci, lei gli ha chiesto di sedersi al suo fianco. Mannaggia, capisci cosa abbiamo fatto e scritto, cosa hanno scritto? ha detto, infine.
Le ultimi cinque pagine, prima di andare a letto.
Quelle con commenti al pepe di cayenna.
12 commenti:
scusate, io vivo in un'altro mondo ..
.. auguri !
L'equazione paura-voglia mi sembra assai semplicistica.
x kairosh:
a volte ci chiediamo cosa ci stia succedendo. Affermavamo che la realtà supera la fantasia. E la realtà ci sta dando ragione
x utente anonimo:
semplicistica?
Il tuo commento velatamente irritato sembra confermarne la validità.
Perchè è Aw che deve migliorare i suoi meccanismi? Se non sente l'esigenza di qualcosa perchè deve sforzarsi di sentirne il desiderio? Lei potrà decidere "se" migliorare i suoi meccanismi non "quando".
Tra l'altro scusa, eh... ma quando andrai a parlare del tuo immaginario non trascurare il piccolo particolare che aspettate un bambino. Dovessi dimenticartene preso come sei dal fatto che il meccanismo si è rotto.
La cultura non sempre salva. E non sempre basta. Le argomentazioni di Aman mi paiono spesso puntuali e ben strutturate, egli possiede un'ottima padronanza lessicale ma-ahilui-noi uomini sappiamo bene che le modalità per celare il paraculismo non cambiano la sostanza. La storia del superamento dei limiti è una vecchia bufala e visto che procediamo per semplicistiche equazioni diciamo pure che Razionalità=Consapevolezza estrema dei secondi fini. Un tempo mi apparivi più puro DeOrsonis. Pazienza.
Con immutata curiosità
Paolo, lettore felsineo
Paura + voglia
Regina König (Prabhato), Tantrisches Jahrestraining, Seifrieswörth, 1995
via Trasgredire con amore, Zadra, Edizioni Mediterranee, pag. 55,
Paura=ANCHE voglia, ma NON SOLO. Infatti, ecco dove siete giunti, altro che commento irritato che conferma l'equazione!
Si intuisce bene che la fantasia principe è il triangolo, tu la tua donna e un altro uomo e si intuisce fin dagli albori del blog. Questo a mio parere non ti esime dal paraculismo. Non ho mai pensato allo scopacchiare, non applicato a voi. Emerge sempre l'immagine del cammino condiviso, del percorso...Ma davanti ai segnali della tua compagna non mi pare che tu abbia frapposto i sentimenti bensì-e mi ripeto-quella razionalità lucida che poteva e può ancora portarvi alla concretizzazione delle tue/vostre fantasie. Forse dici bene, è una fede. Da agnostico vedo le persone fedeli spesso legate da morbosità oscene all'oggetto della loro stessa fede. So per esperienza diretta cosa si prova a far godere la propria donna, a dedicarle un'attenzione duplice, a donarle una devozione concentrata tutta sul suo piacere. Quando e se capita è davvero totalizzante. Il tuo modo di perserverare mi è parso il sintomo di una semi-ossessione e il tuo modo di difendere le tue scelte dettato da paraculismo. Poi posso sbagliarmi e mi auguro davvero che il vostro rapporto proceda con una reciprocità tale da mettervi al riparo da capitomboli troppo dolorosi.
Buon anno
sempre Paolo il felsineo
Concordo con l'11. Alla fine non si scappa: per un verso o per l'altro lei dovrà cedere e tutti i mezzi sono buoni: anche le paraculate. Aman che scomoda tutta la filosofia orintale di cui è capace per arrivare comunque al suo scopo.
nell'incertezza leggo ancora tanta complicità. a volte non serve altro... ché il raro è avere questa.
un abbraccio e buon anno.
angj
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