Eros, dio dell'amore nella mitologia greca, detto Cupido dai Latini, un dio nato da Afrodite ed Ares ed allo stesso tempo una forza generatrice ed un'attrazione nata dal caos. [...] un sentimento primordiale, insensato, ingiustificato ed appagante che sfugge ad ogni regola logica, tanto potente da causare danni a cui nessuno può porre rimedio, né uomini né dei.
o Amici di Eros, Amici
E' una storia grande questa, a volte più grande di noi. E così facciamo dei capitomboli, siamo umani, anche mediocremente umani. Si, la nostra autostima morale è in sbandamento, ora. Eccoci al comportamento che inizia a cozzare coll'etica della vita. Thanatos esiste. Non riesci a capire se si stratti di un corpo forte, volitivo che si dibatte negli ultimi aneliti negli ulitmi respiri di vita, o se sia solo una prova, una di un destino che ci sfugge.
C'è il periodo sgraziato dell'adolescenza, non più innamoramento infantile e neppure amore adulto, un ibrido di voci a volte in falsetto a volte profonde, tettine o baffi spelacchiati.
C'è la potenza dell'eros che colma lacune che non dovrebbero essere colmate e che disgrega ciò che sembrava consolidato.
Amanti irresponsabili, superficiali, bambinoni (e considera che c'è una buona metà di accezioni positive per questo, sia pur non quelli di morale e cultura serie e seriose), sperimentatori inesperti di noi.
In questi giorni attraversiamo spazi emodelici dove sono le emozioni a sostituirsi ai neuroni ed alle sinapsi impazzite. Tempeste di emozioni contrastanti, incongruenti, asincrone che si alternano in ordine casuale.
Nulla a caso.
I nostri fisici, i corpi, le membra custodia di animo e spirito, sono grigi, influenzati, acciaccati in questi giorni. La debolezza che ne consegue impedisce reazioni iperergiche, violente, permette l'ascolto e la riflessione. La meditazione. Sul disastro? l'evento? la creazione? cosa scrivere qui? in cui siamo incappati e che non siamo capaci di gestire come coppia consolidata. Non ora. Qualche mese fa sì, non ora. E allora capisci che ciò che crepita, salendo inesorabilmente dal basso, è la crepa del tempo, della vita e della morte. Non è la morte questa? o solo un istante nella morfosi?
Dalla polvere cosmica siamo scesi a capofitto in liquami organici, in compostiere fermentanti, gli odori e i colori sono poco brillanti, per nulla glamour, ora.
Lo scrivere inizia ad assumere, nel turbinio degli accadimenti, più connotati terapeutici che di conservazione della memoria.
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