Venerdì sera, A-Woman in crisi, stanca, pensierosa. Si è sfogata, voleva gettare tutto per terra e romperere tutto, il cibo indiano di traverso, muglai e tandori all'acquina delicata di rose, tanto che gli emiliani muoiono col piccante, basta un nanogrammo di capsicum che muoiono ustionati.
Ha parlato, AMan ha ascoltato. E' come tornare a respirare.
Poi al cinema, quel tanfo di oli rancidi di terza categoria per produrre popcorn mefitici.
Ci siamo guardati e baciati, erano loro od eravamo noi, la storia?
Usciti tardi, sull'autobus, nella notte, un autobus di studenti e gente del mondo.
Fino a casa, desideravamo solo stringerci e addormentarci abbracciati. Ore due e quaranta, a cucchiaio, le braccia tra i seni, le labbra sulla nuca.
Sabato mattina ci siamo svegliati e abbiamo fatto l'amore. AMan gli ha detto: resistiamo, ti metti quelle scarpine, mi fanno impazzire, ricordi quella volta. Le scarpine e quel tanga porco che ti ha regalato la tua amica. Ma non abbiamo resisitito molto. Abbiamo fatto l'amore col cicciorosino. E vederci persi, persi nel piacere, è capire che siamo amici, compagni, genitori. Ma siamo amanti, è un amore carnale il nostro, non siamo amici o fratelli.
La sera abbiamo avuto quatto amici a cena. Ce lo siamo detti, non passeremo, per ora, giornate intere a scopare come ricci, quelle quattro sere sono stati chiare come indicazioni. Rendere altro importante.
Cucinato col cuore, per gli amici, insieme.
Stamattina ci siamo divertiti, appena alzati a scherzare coi nomi del menù.
- Crema di mare e terra, una zuffa di vongole e guanciale, monnellaccia delle papille
- Carciofi buonini alla giudea, mannaggia a quei golosi di ebrei
- Branzino alla trapanese un po' allegro nella marinatura, sapori di sole e di vento, di salsedine e di fiori di limoni, che impone il silenzio, quando entra nelle bocche
- Lattuga gentile fatta coll'olio buono, l'aceto verovivodimadre e condita con amore
- Croccante di mele allegre, brutte,antiche e buone e avena scricchiolante.
Avevamo fatto l'amore ancora, prima di andare a fare la spesa.
Poi di corsa, a caccia di ingredienti e delle delizie, dei cibi e dei vini.
Ci siamo amati molto, mentre cucinavamo, insieme. Erano le nostre mani, abili, che giocavano colla vita, col cibo, coi sapori e i sensi, accarezzano,stringevano, pulivano, i polpastrelli stringevano e scorrevano sul guanciale, gli occhi guardavano, le labbra vicine, e poi di nuovo le dita sul cibo vivo e sano e goloso, sulle squame, a spremere i limoni, e tritare e voltare e farcire.
Un preludio alla seduzione di amici, sarebbe avvenuta in un paio d'ore.
Noi ci siamo sedotti.
Nei baci in silenzio, nel parlare, della vita. Del nostro bambino, quello che non sarà.
Parlare di noi, un po' persi e che ci ritroviamo.
2 commenti:
bello!
Felice per voi.
L.H.
c'è chi passa il tempo tra menù e lenzuola e chi non fa altro che lavorare...
grr.. che rabbia...
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