Che cos'è di noi? cosa vogliamo?
E' seguito un lungo silenzio, non abbiamo avuto una risposta. Fino a quando ci siamo addormentati, in silenzio, il capo di A-Woman sul busto di UnUomo.
Vedi, ora sono convalescente, molle, scarsamente energetico. E questo lascia il tempo per pensare.
Sei pensieroso.
Si, pensieroso e triste. Se oggi fossi andato al lavoro, avrei incontrato gente in treno, poi coi colleghi le chiacchere del mattino, poi il lavoro, la pausa pranzo insieme...
Invece sono due giorni che penso, leggo. C'è il tempo per pensare, per farsi quelle domande che tutti noi temiamo.
La serata, in toni sfumati, era iniziata così, mi aveva preparato tutta la casa calda, un bastoncino d'incenso per accogliere l'olfatto. Mi sono fatta la doccia, poi mi ha asciugato i capelli, in silenzio, sempre. Sentivo le sue mani scorrere i capelli e poi scendere sotto, a solleticarmi, solo sfiorarmi la nuca. Ha spento tutte le luci, solo i lumini.
Mi ha fatto un massaggio, con un nuovo olio profumato. Lungo e tenero, non aveva molta forza, lo capivo.
Mi sono rilassata e sono rinata.
E' stato un massaggio tenero, soave. Senza le parole erotiche, che pizzicano la fantasia, che sobillano dentro quello che viene lisciato e manipolato con grassi odorosi fuori, muscolo per muscolo.
Non mi ricordo quando ti ho chiesto cosa sarà del nostro bambino.
Non lo terrò, non me la sento, non ora, con AWKid, con quello che è successo. Due mesi fa sì, avrei discusso con i miei, ora no.
Eravamo seduti, di fianco, a mangiare il cibo, alla nostra mensa, un concerto inusualmente intimo di Herbie Hancock alla radio. Ad ascoltare, ascoltare le parole della sua semplicità risoluta.
Si, mi avevi spiegato, dopo il massaggio, quel tuo messaggio di oggi, sulla mia semplicità, anima mia mi avevi scritto, sulla mia semplicità che ti insegna.
Sei silenzioso, mogio. Cosa pensi, orsone?
Tu non vuoi il bimbo, ora. Cos'è di noi? Cosa sarà? Questo per la relazione.
Cosa voglio metterere in gioco? Cosa sono disposto a fare? Per convincerti? Quanto lo voglio? Come sarà, le nostre case, la nostra vita, i nostri bimbi? Cosa sono disposto a fare? Ecco che si finisce sempre sull'intimo, sul personale.
Siamo due cancri, AMan. Ci avvitiamo in queste domande.
M hai detto che sono inaffidabile, come madre non senti la sicurezza per fare um bimbo. Ecco, l'insicurezza, l'assoluto dell'inquietudine di amare che apologizzo, ecco, si rivela un limite invalicabile.
Sì, un po' sì, AMan.
Sei pensieroso, orsone.
Si, sono pensieroso. Pensieroso e triste. E' il tempo delle domande, ora.
Siamo arrivati all'acme. Sai sono i 40 anni. Ora inizia il tempo per discendere, dalla vetta. Ogni secondo, che passa, ogni battito del cuore è andato.
(*auro*)
5 commenti:
In bocca al lupo. E che possa essere un buon anno per voi, comunque vogliano andare le cose
Io non credo che sia il momento di scendere dalla vetta.. ci sono cime sempre più alte da raggiungere.. la sfida è appena cominciata!
Questione di atteggiamento.. e di volontà!
Suerte!
"Non lo terrò, non me la sento, non ora, con AWKid, con quello che è successo. Due mesi fa sì, avrei discusso con i miei, ora no."
Ma mica e' un giocarello, si dice dalle mie parti...
GcomeGiorgio:
siamo stsatio due idioti.
E il peggio è che l'idiozia è stata con... razionalità
(un paio di precedenti andati bene, il fatto che A-Woman abbia impiegato mesi a concepire AWKid).
Idioti, ma neppure completi.
Con un po' di razio in fondo.
Idioti quasi completi.
L'importante e' capire.
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