Anche stamani mi è giunto un eco, una sbiadita onda sonora di ritorno dai tempi in cui questo diario diffondeva la nostra energia amorosa. Questa volta una lettrice, ora riapparsa con la sua (per me nuova) creatura.
Osservo la mia memoria, che si direbbe scarsa. Essa ha completamente o quasi completamente eliminato una parte rilevante delle tracce relazionali del passato (sorrido, mi viene in mente l'arte relazionale), anche se furono assidue o intense.
La tecnologia non serve. Anzi... La messaggeria di splinder non c'è più, non ci sono più quei diari. La carta e l'inchiostro sono persistenti, non sono elettroni estemporanei, volubili.
L'oblio, alla fine, rende leggeri, ti lascia poco spazio per perderti, per crogiolarti nel passato.
Una buona memoria antinostalgica. Ma non è vero. Recuperando alcuni commenti, in questa tentativo di restauro di un mosaico che fu tanto bello quanto ora disassemblato, scombinato, leggevo pagine o pezzi di pagine di questa che fu rivivere e ora velleità contro il tempo.
E una nebbia di malinconia arriva, t'avvolge.
Passerà il tempo e questo amore che fu, una donna e un uomo suoi anima e corpo, spariranno nel tutto del tempo.
("librosabio", florgarduño)
1 commento:
Col lettore c'è anche stato un rude sfanculamento (con grande cordialità. e con rabbia come scriveva).
I nostri ego ingombranti portano anche a questo.
Rude ed empatico, perché per me rimane stima e una naturale simpatia che sopravvive negli anni, tra un suo sfanculamento, appunto, e il successivo.
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