venerdì 29 luglio 2011
Archeologia di una storia
Qualche giorno fa A-Woman superò in auto AMan mentre questi scendeva a piedi.
Altro?
No, non c'è proprio nulla d'altro.
martedì 5 luglio 2011
Guardi un po'
L'altro giorno AMan l'ha chiamata per il compleanno. Quello di A-Woman viene quattro giorno dopo quello di AMan. Prima ha squillato a vuoto, AMan si è avviato verso la milonga, era in ritardo. Dopo un po' ha richiamato lei, AMan era di fretta e stanco morto, si stava cambiando le scarpe, prima del corso di tango.
Sì, volevo farti gli auguri
Mi stavo facendo la doccia. Come stai?
Bene anche se ... che stanchezza, troppe cose la notte, mi diverto ma dormo poco.
Anch'io sto bene.
Così, nulla di particolare, volevo solo farti gli auguri (quasi un rantolo, per la voce deformata dalla stanchezza che bloccava lingua e mandibola).
Auguri anche a te.
Stamane AMan stava scendendo a piedi in stazione, qualche minuto prima per acquistare l'abbonamento. Si è fermata.
Vuoi andare giù?
Allora nottacce per il tango?
Beh, sì.
Ciao
Ciao
Un po' di imbarazzo, poco da dirsi. Così ora, ci guardo un po' in lontananza, ciascuno per la propria strada. Vuoi la stanchezza, vuoi la mente a nuove passioni questa anestesia. Lo scrivano non ha alcuna info su quanto gira in testa e panza dalle parti di A-Woman. Non ci sono emozioni.
Forse come quando si mette lo sguardo a fuoco, stropicciandosi gli occhi, dopo una bella dormita. Guardi un po' quella cosa un po' lontana, stropicci ancora, hai la testa alle cose della giornata. Sbadigli, ti stiri un po'.