Di ritorno dalla piscina avevano visto le finestre di casa aperte. Perché non saliamo a salutarli, gli aveva fatto AMKid. Dopo, cicciuz, dopo.
Ci sono momenti che richiedono di essere in due. Piccola sorpresa sui programmi, era costretto a consegnarle a mano quel plico di bastoncini profumati, Ananda, le erano piaciuti, ordinati per
il compleanno, arrivati solo sabato. Si era presentato così, un rametto di quercia stretta al pacchetto dalla raffia che legava la carta di giornale. Una nota profumata. Avevo pensato di scrivertelo, ma te lo dico a voce, visto che sei tornata in anticipo. Una nota profumata per la tua vita. Per noi? Non importa, per te o per i tuoi nuovi amanti.
Era già a letto, aveva sentito aprire la finestrella, della camera, tra i gerani, nell'oscurità, era uscito un sorriso con qualcosa intorno. Nel silenzio della notte gravida di lunedì, di lavori, di ritorni al travaglio di vivere, il suono di cascata di passi, prima che l'apriporta facesse sentire il proprio cicaleccio.
Qualche momento di imbarazzo, poi si abbracciarono. Lo stupore aveva preso posto dell'imbarazzo. Si rendevano che, accidenti, che bell* che sei, ancora. Una sorta di rispecchiamento allegro e stupito.
Nera corvina, abbronzata, solo una blusa di cotone finissimo bianco, una sorta di calla intorno ad un pezzo di carbone, con il calore e l'energia accumulata, le coppe piene e sode dei seni, le gambe fini, i piedi sempre belli. Penso che il secomndo o terzo bacio o scarica di bacetti a mitraglia fu proprio sulla zampa destra della squaw, un bacio da ridere.
Sei proprio belloccio, AMan, che fai tutto vestito così? Le aveva detto che ormai era uno dei competitors sul mercato, insomma, ha dovuto essere all'altezza della concorrenza.
C'è stato un incontro di parole, di carezze, caste, quasi, con l'imbarazzo e l'ironia di due amici amanti, tutti e due, che si attraevano e non capivano, quesi sensi e capogiri d'amore, clarino e fagotto klezmer, irriverenti, anarchici rispetto al basso e viola del concerto di testa che tentava, senza successo, di imporre prudenza e distacco.
AMan ebbe
la stessa reazione, quella avvenuta talvolta all'ingresso dei privé, nulla di più profano, di finire in bagno, per l'emozione. Rideva UnaDonna, lo prendeva in giro, sei venuto qui solo per il mio bagno, a fare il caccone puzzone invece di comportarti come si deve...
Non scrivo delle parole. Non ora. Le difese mentali esistono ancora.
Lasciano l'orchestrina in balia degli ottoni pazzi e irriverenti del corpo, come se avessimo invitato Kusturica a suonare ballate balcaniche, quelle del corpo gaio, danze di gioia all'argento vivo.
Gli guardava la bocca, lui le aveva fatto notare che i suoi occhi finivano lì. Un braccio, poi un altro, lo ha stretto a sé e lo ha baciato. Come la prima volta, A-Woman, sei tu che mi baci.
Musica delle labbra. Prima aveva sentito quella del cuore, col carpone di UnUomo appoggiato sopra il seno sinistro, sulla pelle così scura, quasi mulatta lì.
Era diventato tardi. Una buonanotte, un abbraccio di abbracci e baci e braccia e mani.
Si era messo sulle scale di casa, un gradino più giù, per baciarti meglio, tapperonzola.
Colla mano sinistra le aveva sfiorato la poppa destra, quasi impercettibilmente, come se fosse un feticcio o la reliquia di una santa porca patrona di innamorati e dei pazzi d'amore. Il cotone bianco fine come un velo di spuma di mare, separava i polpastrelli dalle curve del seno, dal capezzolo emergente.
Solo un tocco, solo per strapparle un sospiro.
Buonanotte, A-Woman.
Se ne andò via.
25/08 00:31
A-Woman wrote:
Ho il cuore che batte forte.... Ti desidero e avrei fatto l'amore con te, ma.... Questi abbracci sono la cosa più bella.....fanno battere il cuore. Che bello che 6! Notte con amore.