Ci siamo ritrovati per preparare cena. In realtà AMan ha tardato per un'inchiesta che sta portando avanti in loco ed A-Woman ha preparato da sola il risotto agli asparagi selvatici regalati da mamma. L'orsone ha preparato il resto, col radicchio di campo, le uova ruspanti e gli asparagi.
E nel tripudio di sapori, alla tavola, abbiamo parlato un po' delle cose della vita e delle nostre paure. Paurosi, intimoriti e senza grandi energie.
Le menti sono spompe, esauste per stanchezza dei materiali. Parlavamo di varie cose, le scrivo come vengono, quelle che vengono.
Ridavamo, ieri sera, quando ce lo siamo raccontati. Molte coppie non hanno uno spazio vitale in cui ciascuno possa ritirarsi nei momenti di sminkiamento. Rideva, gaia, A-Woman, si rallegrava per avere la libertà della non convivenza: scappi e poi torni. AMan diceva che coppie accumulano tensione, accumulano tensione. Accumulano, accumulano, accumulano... Non tutte scoppiano, però, ha osservato A-Woman. Non tutte, solo il 50%, le rispose il_cinico.
Stare insieme per anni, intendo in coppia, pone delle sfide notevoli che, semplicemente, non si presentano, non esistono in storie di qualche mese. AMan dice che sente che UnaDonna lo complementa. A-Woman dice che c'erano le cose matte che non le piacciono che non mancavano affatto, ma anche quelle matte belle che le piacciono molto e che le mancavano.
AMan le ha detto che era entratro nell'ottica di essere tornato singolo, da solo. A-Woman gli ha confermato che in quel momento era proprio decisa: era finita. Sai che non capisco che cosa mi è successo, orsone? Era proprio così, per me in quel momento era finita.
Siamo diversi, anche nella dinamica dell'attrazione repulsione: quando ci sono problemi AMan è intimo, sta vicino, A-Woman è vicina, invece, quando le cose vanno bene. Più vanno melgio e più si avvicina ad AMan che inizia ad aprirsi, a desiderare le cose più turpi e libertine.
A-Woman,, sono ancora intontito, distaccato. Col distacco, quando era arrivato, l'aveva visto. Zio bono, sei proprio una gnocchina, Owsky. Aveva la canotta porno da palestra, quella che lascia scoperti lembi di pelle oscenogeni: spalle, qualche centimetroqwuadrato anche sui fianchi, uno scorcio di plesso solare.
Distaccato, un po', la guardava. Se la godeva cogli occhi. I capelli neri e lucidi, la pelle morbida e chiara che scappava dai lembi della maglietta_da_palestra_attillata.
Devi essere un po' distaccato per guardare. E per gustare.
Avevano finito di mangiare, di parlare. Del perché e del percome. Nulla sul futuro, forse stiamo imparando un po' a vivere il qui e ora.
Vieni qui. Aveva spostato la sedia, A-Woman aveva tentato di sedersi sulle cosce di AMan colle gambe di lato.
Non così, le fece. La fece alzare, prima che gli si sedesse di nuovo in braccio, le gambe a lato.
Tanto non te la do, bruttone.
Ah sì? Tu dici. Ora facciamo un gioco, che neppure io te lo do e tu resisti.
Inizia a tirar fuori le tette da codesta maglietta porno. Non era riuscito a finire la frase che le labbra e la lingua erano intorno ai capezzoli fieri ed impertinenti, corone dei seni pieni, sodi ed oscenamente esposti.
Abbiamo fatto l'amore sensualmente, abbiamo chiavato selvaggiamente.
Quando sei bella, così, porca così.
Sulla sedia siamo andati avanti, piccoli movimenti ingordi di bacino conficcato su cazzo, lingue nelle lingue. Se fossimo stare piovre ci saremmo annodati, credo. A-Woman gli ha tolto la maglia, per sentie la pelle. Lei poi si era rapita dal piacere voluttoso ritrovato.
Quasi eccesso di sapori buoni e grassi. Chiavi divinamente. Mi fai impazzire come scopi e frasi di questo genere, bastarde, che non sei proprio sicuro che sia libido, o lussuria ma anche affetto e volersi bene.
Poi l'ha girata e l'ha inculata. Più volte. Fino ad estrarre il cazzo grosso che scoppiava, osservare la rosa dilatata, il buco del culo goloso e ricacciarlo dentro, fino in fondo, fino all'anima. E poi fuori. Osceno avanti ed indietro che provocava solo gemiti e rantoli di lei, cercava col braccio siinistro, all'indietro, di afferrarlo e tirarlo a sé, che la inculasse di più, più fortemente, più dentro e fuori e frugarle l'ano colla cappella grande del paradiso.
Godeva mentre col medio e l'indice destro le frugava la fica aperta, bagnata, si sentiva il cazzo scoppiare dentro, si sentiva, col cazzo le dita al di là, al di la del setto frugato. Credo fosse oscena, come in quei film in cui donne sodomite, rapite dal piacere, esibiscono le loro piccole labbra cicce, dilatate ed irrorate.
Le menti erano spompe, i corpi hanno ritrovato energia e voluttà. Corpo sensuale e dell'energia.
Bentornata, cinghiosprint.