Ci siamo visti, dopo i radi contatti di questa settimana, dalle 21 alle 22 e 30 circa. Dovrei scrivere che è finita, tornare alla categoria epilogo. Scrivo finché sono caldo, per cercare di riportare le parole di A-Woman più fedelmente possibile. Ometto gran parte dei miei ragionamenti, sulla difficoltà nelle coppie, il valore del litigio, integrità tra ciò che si pensa e come si agisce nella vita, note sulla discussione di domenica.
Mi sono rotta i coglioni delle discussioni, AMan. Veramente non ce la faccio più, mi sono stufata. A volte penso che tu stia pensando a quello anche quando forse non lo pensi.
In questi giorni sono stata fredda e non mi sei mancato.
Pensi eccessivo, sei oltre e a me non va.
Mio papà si è sfogato un po' con me oggi in auto e mi ha detto che la mamma e lui hanno sempre litigato ma che lui le è stato sempre fedele, si è sfogato colla caccia e la pesca.
Ci vuole rispetto e sento che non c'è rispetto, non capisco perché tu non capisci che mi infastidisci.
Mi da ai nervi che tu passi tanto tempo in internet, sei sempre a cercare, a scrivere.
Non si può essere aperti su questo.
L'altro giorno mia sorella si è incazzata di brutto perché mio cognato si è girato a guardare una in minigonna. Tu smetti di leggere un libro perché vedi una colle cosce in treno e stai lì a ricamarci, a scriverlo.
AMan ascolta tutto, in silenzio. Ad un certo punto le dice: A-Woman, questa è gelosia, hai una reazione emotiva molto forte e... A-Woman lo interrompe con veemenza.
Quella volta non è possibile che tu abbia cercato quella trojona in rete, che tu ti sia informato (con Albachiara_cp, una coppia partecipante con cui avevamo cenato) di quella. Non c'è rispetto. Non si può. Non si può gestire questo, non si può essere aperti, non è morale. Tu sei andato a cercare informazioni da persone con le quali avevamo cenato, mi hai mancato di rispetto. In rete a cercare... Non è gelosia. Non sono gelosa se tu ti guardi una... così quando succede lì per lì. qualche secondo di silenzio Però è una cosa che mi fa incazzare. Io non sono te che mi chiedi se quello è carino. Non puoi chiedere così, queste cose, agli Albi, sento che mi manchi di rispetto. E anche sul treno te le guardi tutte, trecentosessantacinque giorni all'anno, colla bava alla bocca.
AMan le dice: cambiamo tutto, niente più rete. Allora io sono al lavoro e con una collega ho discussioni via via più amabili, piacevoli. Per settimane e mesi. Ci parliamo alla macchina del caffè, andiamo a pranzo assieme, diventiamo intimi. Le chiedo il numero di cellulare e anche quando usciremo assieme, la corteggio. Le chiedo quelle informazioni lì. Faccio come hai fatto tu.
Io non sono te, AMan. Tu mi hai chiesto di _prp, di cosa facevamo. Io non sono fatta così. Sì, se mi dici che se avessi saputo di questo, di te così al lavoro, avrei troncato questa storia, hai ragione.
Io non sono te. E poi sai che ho iniziato a frequentare _prp perché non stavo bene.
AMan le ricorda che ci sono stati momenti di difficoltà ma anche molti momenti in cui ha A-Woman ha espresso la gioia e amore anima e corpo. A-Woman rimane silenziosa.
Io non sono te. Questo è il problema. Non si può dirsi tutto. Ma come è possibile che tu mi inviti ad uscire con _prp? Io sento che tu non mi vuoi. Ma come è possibile? Questo tocca i nervi dentro. Tu non mi vuoi. Le cose non andavano bene e ho cercato un'altra persona vicina.
AMan dice: tu hai scopato l'ex e _prp e questo è giusto perché se una donna piacevole e di quarant'anni, il tuo desiderio esiste ed è nell'ordine delle cose. Se io ti voglio bene e tu desiderei una vacanza di desiderio, se ti voglio veramente bene, non posso negartelo.
AMan le descrive emotivamente uno scenario in cui è geloso. Che cazzo guardi quello alla tv? Cosa hai fatto a pranzo oggi? Perché il cellulare era spento? Hai in testa un collega? aumentando la carica emotiva. A-Woman lo ascolta perplessa, con un po' di contrarietà, in fine.
Io sono passata da uno geloso ad uno troppo oltre. E' troppo questo. Io sento che non ce la faccio a starti dietro. E quando accumulo, accumulo e sento che ho accumulato troppo, non ho più voglia.
AMan continua: hai fatto nei fatti, io sono stato ideologo. Tu hai scopato due, io ho fatto ideologia. Ma non sei equanime: tu chiedi a me ciò che non vuoi per te, neghi a me ciò che ti concedi. Non è necessario "scusarsi", non c'è nulla da scusarsi. C'è da considerare la propria rezione e i due pesi e due misure. Questa è una cosa che mi da fastidio, che mi chiude la vena.
Io non sono te, AMan.
Di tanto in tanto AMan veniva distratto dalle immagini de Il grande fratello. La tivù era rimasta accesa, a volte AMan si distraeva, qualche pensiero si chetava, poi dopo manciate di secondi riprendevano, quando si accorgeva dello sguardo di A-Woman.
Quella lucina azzurra intravista dalle finestre quando era arrivato lo ha accompagnato alla porta. Era passata un'ora e mezza. Inutile discutere, discutere razionalmente non serve, almeno non così. E domani dobbiamo tornare entrambi al lavoro.
Può essere che sia un epilogo, questo.
Data astrale h22.30_lun.24.marzo.2008